1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Spielberg negli anni 80 realizzò una serie dal titolo Storie Incredibili che ricordava i fumetti che leggeva da bambino (Amazing stories) e il telefilm per eccellenza degli anni 50: Ai confini della realtà, che tanto influenzò registi (e non solo) cresciuti in quegli anni.
L’esperimento, per quanto mi riguarda, riuscì eccome. Chiamò nomi illustri a dirigere ogni puntata, con ottimi attori ed effetti speciali "cinematografici". Fu, chissà perché, un insuccesso e quindi dopo sole due stagioni fu interrotta. Uscì nei cinema di tutto il mondo anche un film, con tre dei migliori episodi della prima stagione.
Tutto questo mi evoca nostalgia: erano altri tempi, erano davvero storie incredibili, semplici, veloci, d'intrattenimento. Pensate che, quando anni fa uscirono i dvd (per la prima volta in homevideo) di entrambe le stagioni, in edizione cartonata e booklet all’interno, fu una meraviglia per me!
Oggi, 2020, Spielberg ci riprova. 5 puntate di una prima stagione anonima. Sufficiente per carità, ma anonima e per nulla incredibile. Pure fastidiosa nelle venature che gli autori ci anno infilato per renderla moderna: coppie gay che adottano un figlio (solo accennato), amore tra due ragazze che non sanno di essere gay e nel momento della presa di coscienza, allora si potrà andare in paradiso. Per rendere il contemporaneo e adattarla ai nuovi telespettatori basta questo? Puzza di furbizia e non c’è sincerità.
Il terzo episodio, totalmente libero da ogni aspetto “nuovo”, risulta un mini capolavoro, puro intrattenimento, il migliore della serie, leggero e veloce, con uno straordinario Robert Forster, nella sua ultima interpretazione (scomparso poco dopo le riprese e omaggiato a fine puntata).
Per concludere una serie sufficiente, si, ma totalmente inutile perchè di incredibile, oggi, non c’è proprio nulla.
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