2 stagioni - 17 episodi vedi scheda serie
Una cosa divertente che non farò mai più.
Un ritorno a casa che durerà un bel po’ più del previsto per la upper class (il nome della serie e dello spacecraft che la intitola rimanda a quello dei 10 chilometri dell’ottocentesca 5th Avenue che attraversa l’East Side di Manhattan da nord-nordest a sud-sudovest costeggianti lungo il dipanarsi del loro percorso i 4 km del lato lungo di Central Park) pagante, il comandante di facciata e un equipaggio farlocco in plancia mentre il vero equipaggio lavora nella stiva al riparo dagli occhi foderati di prosciutto di Parma della élite dominante e dell’alta borghesia consolidata che come bella vista sull’oceano della notte hanno un tamburo/anello rotante esterno illuminato da un gioco spettrale di laser e composto dai propri escrementi e da alcuni cadaveri (che disegnano prospetticamente il volto del Papa) ex compagni di viaggio alcuni dei quali espulsi non essendo il veicolo spaziale un organismo aprocto dalla parte sbagliata causando così un ulteriore ritardo sulla tabella di marcia del lungo rientro dell’astronave da crociera al porto sicuro in orbita terrestre.
L’inglese Hugh Laurie (“House, M.D.”, “TomorrowLand”, “Veep”, “the Night Manager”, “Chance”, “Catch 22”), coi suoi accenti che vanno e vengono, e lo scozzese Armando Iannucci (“In the Loop”, “Veep”, “the Death of Stalin”), già al lavoro insieme per “Veep” e “the Personal History of David Copperfield”, con “Avenue 5” creano per HBO un buon prodotto (9 ep. da poco più di 25’ l’uno, per un totale di circa 4 ore) d’intrattenimento. È tanto? È poco? È tutto (qua).
Cast affiatato: Lenora Crichlow, Josh Gad, Nikki Amuka-Bird, Zach Woods, Suzy Nakamura, Rebecca Front, Daisy May Cooper, Ethan Phillips, Neil Casey…
Nota. Strafalcioni a parte, non si capisce davvero perché, mediamente, un prodotto come “Avenue 5” voglia e riesca a rispettare (quasi) alla perfezione l’impossibilità della generazione e della propagazione delle onde sonore nel “vuoto” e - non dico certo il franchise di “Star Wars”, ma - quello di “Star Trek” no.
«Ora conosco la velocità massima in nodi di una nave da crociera. (Anche se non ho ancora ben capito cos’è un nodo.) Ho mangiato escargot, anatra, salmone affumicato dell’Alaska, salmone con finocchi, pellicano al marzapane e un’omelette fatta con quelle che venivano definite «tracce di tartufo etrusco». Ho sentito persone sedute sulle sdraio sul ponte dire che non è tanto il caldo, ma l’umidità. Sono stato - completamente, professionalmente e come mi era stato promesso - viziato.
[...] Le navi da crociera sono bianche e pulite, perché è evidente che devono rappresentare il trionfo calvinista del capitale e dell’industria sulla primitiva forza corrosiva del mare.»
(DFW)
* * * ¼
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