3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
Da fan di tutte le espressioni di Star Trek, sono stato strafelice di rivedere il carismatico personaggio di Picard.
Sicuramente Star Trek Generations è la fase che ho vissuto con maggiore entusiasmo assieme a quella di Star Trek Voyager anche per personali fattori anagrafici e, quindi, rivedere anche William Riker e Deanna Troy per non parlare di Data, invecchiati come sono invecchiato io mi ha fatto piacere.
Sicuramente, la serie accende il fattore emozionale e nostalgico ed è pure interessante il minimale cross over con Star Trek Voyager, vista la presenza di Sette di Nove ed i Borg come sempre sono, a mio avviso, una delle trovate più geniali di tutta la produzione di Star Trek.
Questa impostazione, in effetti inevitabile, è il limite della serie, che non può che essere rivolta ad una platea di affezionati e cultori, non potendo ragionevolmente suscitare la curiosità di chi non conosce l'universo creato da Gene Roddenberry.
Inoltre, volendo essere oggettivi, è inevitabile rilevare limiti coessenziali di sceneggiatura di una storia, che doveva anche dare, nel breve volgere di poche puntate, risposte che avrebbero richiesto più spazio.
In sintesi, consiglio vivamente la serie agli appassionati, che sicuramente adotteranno parametri di valutazione buonisti.
Con questa ottica, sicuramente il prodotto è godibile, Patrick Stewart è un grande interprete e non c'era bisogno di questa occasione per averne conferma: da anziano, l'intensità della sua performance attoriale è in qualche misura amplificata.
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