3 stagioni - 30 episodi vedi scheda serie
C'è da dire che la terza e ultima stagione è di buon livello- almeno fino al 6° episodio con l'apparizione di Michael Dorn/Worf-, ed è anche molto migliore della seconda, sicuramente perché ambientata nello spazio e non più sulla terra del XXI° secolo con i suoi personaggi antipatici, e all'insegna degli ecologismi e genderismi che segnano il declino del mondo occidentale.
In particolare per un episodio- il 5°- lungo 60'(troppo lunghi) e forse il migliore, "Uno scenario sciagurato/Nessun scenario" con la Enterprise dentro ad un collasso gravitazionale, cioè un buco nero, inseguiti dalla navicella romulana di tal Avik(Amanda Plummer, quindi già brutta di suo), ci sono dei buoni momenti e ottime interpretazioni di tutti, per primi ovviamente Stewart e Frakes, che sono sempre molto bravi nei rispettivi collaudatissimi, ormai simbiotici, ruoli.
Poi il doppiaggio è in gran parte con le stesse voci anni '80-'90 sopravvissute. Una garanzia ben diversa.
La regia di questo e altri episodi è dello stesso Frakes che già fece il bel "Star Trek-Primo contatto", che vidi pure al cinema e comprai in Laser disc.
Ah e ritorna ovviamente molto invecchiata pure Gates McFadden(dott.ssa Beverly Crusher), che si scopre ha ora un figlio tenuto nascosto per 30 anni, con Picard. E Marina Sirtis(Deanna Troi) come moglie di Frakes/Riker.
Tuffo al cuore, torna seppure solo come forma olografica Denise Crosby/Tasha Yar.
Poderoso il tema finale che in tutto e per tutto sembra proprio quello di Jerry Goldsmith, il più bello di tutti gli "Star Trek", ovvero della serie "Voyager" con Kate Mulgrew/Cap. Kathryn Janeway del 1995, riutilizzato.
Menzione al merito per la sempre stramega sorcona cinquantenne Jeri Ryan Settedinove/Capitano Hansen.
John Ryan
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