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“Dublin Murders” non ha vergogna di spingere sul pedale dell'assurdo, non ha remore verso il lasciarsi avvolgere dall'impossibilità di ricostruire la realtà, non ha paura di accettare il mistero. Rischia, e vince su (quasi: la facile/sterile simbologia artiodattila d'innocente e causante casualità colposa) tutta la linea. - “Sono… leggi tutto