1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
A dieci anni dal film cult L’onda (Dennis Gansel, 2008) arriva la serie tv tedesca targata Netflix e che acuisce la polemica già tagliente del film di Gansel, qui produttore e sviluppatore, che ipotizza la deriva totalitarista in un comune tedesco con l’avanzata della radicalizzazione estremista di destra. Mentre il film raccontava di come l’organizzazione di un progetto sulla dittatura avesse portato a conseguenze estreme, la serie tv trasla lo stesso impianto estremista, di matrice neonazista, nella realtà e non più in un progetto scolastico finito male, il che permette di essere meno didattico e di potersi focalizzare meglio sull’attualità politica europea senza trascurare le componenti teen, come l’amore, l’amicizia, la sessualità, la ribellione, perfettamente integrate nel linguaggio politico della serie.
La serie Netflix non fa acqua da nessuna parte. È urgente per contenuti e tematiche, e anche se la sintesi narrativa è ai limiti del didascalico, lavora proprio su questa urgenza comunicativa. Descrivere l’ascesa di un gruppo antagonista e pacifista, che nel tempo perde la bussola, si incrina, perde pezzi, svolta autoritariamente, scivola nella violenza e supera il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, per poi ritrovare la direzione giusta, mi pare intenzione riuscita.
Resta comunque un progetto televisivo per mancanza di audacia – non si va più in là di un solo nudo da tergo, quando la nudità si sa essere parte fondamentale del linguaggio ribelle – ma al tempo stesso permette ai più giovani di vedere la loro rappresentazione più attuale – siamo in epoca Friday for Future e Sardine – senza filtri temporali. Quasi un instant drama che, per ovvie ragioni di racconto politico di tipo distopico, non è databile.
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