2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie
Talvolta gli autori di mamma Rai riescono ad affrancarsi dai canoni nazional-popolari. Ne esce una serie intrisa di realismo e assai godibile. Voto: 7,5 PS: purtroppo la seconda stagione non è all'altezza della prima (voto: 5).
Un'amica, che lavora nel settore fiction, un tempo mi confidò che non ci si può affrancare dai canoni nazional-popolari, quando si scrive per mamma Rai. E invece con "Volevo fare la rockstar" (prima stagione) mi pare proprio che ci siano riusciti. Certo, nella seconda parte della stagione le storie virano decisamente verso i melodrammi sentimentali, che tanto piacciono allo spettatore medio (e quindi anche a me!); senza però compromettere quell'approccio realista che è la cifra stilistica della serie. Memorabile, a mio avviso, la scena iniziale in cui la ragazza madre maneggia il barattolo con le bollette in scadenza, come fosse il sacro Graal della felicità familiare.
Il "bagno di realtà" è favorito anche dal fatto che, per una volta, i protagonisti non parlano in romanesco (in Friuli). Immagino che ci sia lo zampino politico della Regione Autonoma...
Voto: 7,5
PS: a esser pignoli, "eccellenza" è il trattamento del vescovo, mentre "eminenza" lo è del cardinale. Lo dico così... "per amor di precisione" (cit.).
AGGIORNAMENTO
Ho iniziato la seconda stagione e credo proprio che abbandonerò subito la visione. Come spesso capita alle storie originali e conchiuse, il "sequel" prodotto sull'onda del successo sa di posticcio, artificioso, trascinato. La scrittura è scolastica, le idee sono finite, i personaggi pestano l'acqua nel mortaio: in sintesi, minestra riscaldata.
Fermatevi alla prima stagione e serbatene un buon ricordo.
Voto alla seconda stagione: 5.
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