4 stagioni - 40 episodi vedi scheda serie
Iridium Rush: il progresso non è mai gratuito.
Nel corso di questa 4ª stag. di “For All Mankind” che si svolge (con una consueta postilla/cliffhanger ambientata due lustri più tardi) in un 2003 alternativo (nel quale ovviamente si legge ancora “the Sand Pebbles” di Richard McKenna e ancora si ascoltano Louis Armstrong, Frank Sinatra, Duke Ellington, Bing Crosby e the Rolling Stones e nonostante tutto, se pur extradiegeticamente, Cat Power, Gorillaz, Modest Mouse, the Strokes e le Tigre esistono) appartenente all’unica ed autentica linea spazio-temporale che l’umanità avrebbe dovuto meritarsi, quella di “2001: a Space Odyssey”, e non invece la distopia che stiamo vivendo (voglio dire: “A.I.” e “Napoleon” portano la firma di Steven Spielberg e Ridley Scott e non quella di Stanley Kubrick), quella in cui, più di mezzo secolo dopo l’ultimo allunaggio con equipaggio...
...umano, il ritorno estemporaneo, quindi nemmeno in pianta semi-stabile, sul satellite in rotazione sincrona del terzo da Sol continua ad essere rimandato ad libitum sine die/fine (https://ilmanifesto.it/fallito-lallunaggio-privato-la-nasa-rinvia-i-progetti & https://www.nytimes.com/2024/01/08/science/nasa-moon-lander-malfunction-peregrine.html), Marte (comunque ben lontano dall’essere terraformato anche solo nel pensiero) passa – mettendo in scena una delle più accurate rappresentazioni cinematografiche dell’Homo sapiens caelestis/martianus che sino ad ora quasi solo la letteratura Hard-SF aveva saputo creare e descrivere – da House ad Home (ed Happy Valley per un lungo momento fa le veci di Guantanamo Bay), descrivendo ed attuando un cambiamento di paradigma radicale ed epocale.
Come per la precedente anche per questa 4ª stag. il creatore Ronald D. Moore lascia la scrittura diretta degli episodi totalmente in mano ai suoi collaboratori: dai co-creatori Matt Wolpert & Ben Nedivi, provenienti da “Fargo”, a David Weddle & Bradley Thompson, che con lui svilupparono “BattleStar Galactica”, passando per Andrew Balck, Sabrina Almeida, Jovan Robinson, Eric Phillips e Kate Burns, mentre le regìe sono affidate, per due episodi alla volta, a Lukas Ettlin, Dan Liu, Sylvain White, Maja Vrvilo e Sergio Mimica-Gezzan.
Joel Kinnaman e Wrenn Schmidt rimangono i pilastri portanti della serie, affiancati da Krys Marshall, Coral Peña, Cynthy Wu e dalle new entry Toby Kebbell (“Servant”) e Daniel Stern.
Musiche di Jeff Russo e Paul Doucette.
La Bulgaria di oggi interpreta l’Unione Sovietica ucronica del 2003.
Iridium Interplanetary Rush/Fever: le magnifiche sorti, e progressive, non sono, mai, gratuite.
- Stag. 1 [1969-1974 (1983)] - 10 ep., 2019 - (***¾) * * * * (¼)
- Stag. 2 [1983 (1995)] - 10 ep., 2021 - * * * *
- Stag. 3 [1992-1995 (2003)] - 10 ep., 2022 - (***¾) * * * * (¼)
- Stag. 4 [2003 (2012)] – 10 ep., 2023-‘24 - * * * *
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta