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City on a Hill

3 stagioni - 26 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 3

  • 0-2022
  • 8 episodi

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La recensione su City on a Hill

di mck
8 stelle

“I aimed at the public's heart, and by accident I hit it in the stomach.”

 

 

“Ricordatelo bene: Boston è un errore. La MayFlower non doveva approdare alla cazzo di roccia di Plymouth: erano diretti in Virginia e si sono persi. Boston esiste solamente grazie al pessimo senso dell’orientamento di qualcuno.” - Jackie Rohr (Kevin Bacon) allo spettatore.

 

 

“Ho mirato al cuore del pubblico, e per caso l’ho colpito allo stomaco. [Mi sono reso conto con amarezza che ero stato trasformato in una celebrità, non perché il pubblico si prendesse cura dei lavoratori, ma semplicemente perché il pubblico non voleva mangiare più carne tubercolare.]” - Upton Sinclair su Cosmopolitan dell’Ottobre 1906 a proposito di “the Jungle” (1906).

 

 

La terza e per cause di forza maggiore ultima stagione (in soldoni: Paramount/Showtime hanno chiuso i rubinetti che, comunque, occorre esser chiari, erano ben dotati di rompigetto anti-spreco, eppure: Puppa!) di “City on a Hill”, creata da Chuck MacLean, prodotta esecutivamente da Barry Levinson, Tom Fontana, Jennifer Todd, Matt Damon, Ben Affleck e James Mangold, interpretata da Kevin Bacon (maestoso), Aldis Hodge (appropriato), Jill Hennessy (nel ruolo della vita), Lauren E. Banks (volonterosa), Matthew Del Negro (jonbernthaliano) e John Doman (mefistofelico magistrato/politico), con le guest star d’annata Corbin Bensen (il Minosse dei miti attici) e Joanne Kelly (dark lady), ruota attorno a due epicentri – il Big Dig, il megaprogetto viario dell’area metropolitana di Boston il cui cantiere di, per l’appunto, scavo aprì nel 1982, mentre la costruzione effettiva durò dal 1991 al 2007 (ora siamo a metà anni ‘90, e tanto per cambiare fioccano i morti sul lavoro), con apertura parziale al traffico per alcuni tratti dal 2003, e la magione dell’ex capo di Jackie Rohr (Bacon) all’FBI, Sinclair Dryden (Bensen), che la divide con la moglie (Kelly) e la figlia (Caroline Willman) e soprattutto è il fulcro di un via vai di studentesse universitarie drogate dalle proprietà sedativo-ipnotiche del Quaalude (metaqualone) con i suoi atomi di carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno formanti 4 esagoni e un piripacchio, mentre si continua a perdura col tentativo di porre le basi per il miracolo bostoniano dell’Operazione Cessate il Fuoco – e sfinisce terminando in una camera d’ospedale in attesa che l’orco si riprenda dal suo codardo tentato suicidio così da poterlo vedere processato e condannato: un’operazione à la “DeadWood” per portare a termine la narrazione con una degna chiusura sarebbe doverosa.

 

 

Le regìe degli 8 episodi sono affidate in maniera compatta - nell’ordine, un paio per ognuno - a Christoph Schrewe, Marshall Tyler, Hagar Ben-Asher e Ed Bianchi, mentre gli sceneggiatori sono uno diverso a puntata, con a capo Jorge Zamacona (“Homicide: Life on the Street”), e poi J.M. Holmes, Emily Ragsdale, Tamara P. Carter, Haley Cameron, Regina Porter, Chris Andrien e Matthew Nemeth. Fotografia di Mauricio Rubinstein e musiche di Kevin Kiner. Playlist con, tra gli altri, Louis Armstrong & His Sebastian New Cotton Club Orchestra ("I'm a Ding Dong Daddy"), Otis Redding ("Try a Little Tenderness") e the Allman Brothers Band ("Whipping Post").

 

 

«“Lo scopo della donna è procreare, e quello dell'uomo è forzarla a farlo.” Chi l'ha detto? Io. Sfortunatamente.» - Jackie Rohr

- Non per cantar vittoria, ma… pensi che Sinclair sapesse che sarebbe stato beccato?
- È un vero mostro. I mostri non pensano alle conseguenze.
- Hm, vero, ma… viene da chiederselo: perché assumere te?
Chris Caysen (Matthew Del Negro) a Jackie Rohr

“Hai mai sentito il nome di Sam Hose?” - DeCourcy Ward (Aldis Hodge) a Chris Caysen 

“I aimed at the public's heart, and by accident I hit it in the stomach.”
Qui il “pubblico” non riceve un tornaconto personale dalla sicurezza sul lavoro: è uno spicchio di come il mondo può essere portato avanti (“Perché a me?”, “Perché Dio?” e “Che c’è per colazione?”) dalle brave persone.

 

 

- Stag. 1 (2019, 10 ep.) - * * * * (¼)
- Stag, 2 (2021, 8 ep.) - * * * *
- Stag. 3 (2022, 8 ep.) - * * * *       

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