1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
E' una miniserie molto interessante, mai didascalica che riesce nell'intento, partendo dalla fine con un escamotage oramai classico ma inserito nella narrazione in modo creativo e convincente, di trattare più temi.
Anzitutto - quello portante- della lotta tra il popolo ebreo ed i musulmani (o forse il resto del mondo?), con la convinzione consolidata nella nazione (che fu e si sente prescelta) che la sopravvivenza dipende sopratutto dall'autodifesa, cui fa da contraltare l'odio mai represso del popolo arabo.
Il protagonista della serie, nello sdoppiamento di personalità tipico delle spie, riesce a costruire un ponte tra le due culture e a renderle vicine e pacificamente coesistenti come pure è stato nel passato: si pensi al complesso della Alhambra a Granada ed alle piastrelle che rivestono varie mura con sincretiche simbologie riassuntive dei simboli delle religioni monoteiste.
In effetti, la spia Eli/Kamel è perfettamente inserita in ambedue le realtà, stringe legami affettivi ed amicali veri, nonostante la copertura e la dura vita sotto copertura, che realizza il suo sogno di aiutare il proprio paese conquistato con grande fatica e pagando a caro prezzo la propria dedizione.
E' utile per noi europei, che abbiamo sempre sentito parlare delle contrapposte ragioni immergerci nella realtà storicamente collocata negli anni '60 di questo conflitto culturale prima ancora che bellico per comprenderne le ragioni.
E' così il lago di Tiberiade anche detto Mare di Galilea, a seconda della sponda da cui lo si osserva, è ancora al centro dell'attenzione e ci fa capire, tanto più in questo periodo di pandemia, che siamo tutti sulla stessa barca.
La narrazione è spedita e coinvolgente, i personaggi sono quasi sempre ben tratteggiati e le location adeguate e realistiche.
Sei intense puntate sono la giusta distanza per una storia affascinante.
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