La recensione più votata è positiva
Never Ending Night, ovvero: un baco nell'algoritmo sorgente del flusso spaziotemporale: “Russian Doll” (la cui atmosfera è riconducibile, puttosto che a "Groundhog Day" di Harold Ramis, ad alcune diramazioni emozionali in parte assimilabili al losangelino “InTo the Night” di John Landis e al newyorkese “After Hours” di Martin… leggi tutto