The Romanoffs

Ideata da Matthew Weiner, The Romanoffs è una serie antologica, con toni da commedia drammatica, incentrata sulle storie di persone che rivendicano una discendenza con la regale famiglia Russa.

The Romanoffs - Di cosa parla

Ambientata in otto diversi paesi, avvalendosi ogni volta di collaborazioni con le produzioni locali, The Romanoffs non è un biopic sulla famiglia reale russa, né tanto meno un dramma in costume come potrebbe far presagire l'imponenza del titolo. The Romanoffs è il ritorno sul piccolo schermo di Matthew Weiner (ideatore di Mad Men (2007)), che dà alla luce otto puntate auto-conclusive (nella prima stagione), realizzate con un elevato budget di 70 milioni di dollari che ha permesso all'autore di avvalersi di un cast notevole.

The Romanoffs è una "semplice" commedia, talvolta dai risvolti black, che ha come fil rouge le origini di cui i protagonisti vanno o non vanno fieri, che esaltano o nascondono. Un'opera antologica, otto lungometraggi riguardanti otto eredi (o presunti tali) della Dinastia dei Romanoffs.

Gli argomenti trattati sono molteplici e se ne può avere un'idea già nel primo episodio, con protagonista Marthe Keller che interpreta Anushka, donna francese altezzosa e facoltosa che vive nel suo sfarzoso appartamento parigino. Per problemi di salute il nipote americano Greg (Aaron Eckhart) le affianca Hajar (Inès Melab), una giovane donna francese (ma con origini nord africane) per prendersene cura. Anushka, fiera discendente della regale famiglia Russa, mostra tutta la sua insolenza e il suo razzismo nei confronti di Hajar finché non avviene l'impensabile (a onor del vero piuttosto prevedibile). La storia, in effetti, procede come una favola di Cenerentola rivisitata in chiave moderna, ma è proprio sotto questa luce che dovrebbe essere vista: la trama fa da cornice alle relazioni che stringono i personaggi, con interpretazioni spesso degne di nota. Gli episodi seguono un percorso lineare, ciascuno con un grande tema a far da sfondo (il razzismo del primo episodio, il tradimento nel secondo e così via). Quello che probabilmente li lega nella scrittura è il modo in cui questi argomenti vengono narrati, evitando la trappola della programmaticità e del messaggio etico o morale in modo da mettere in risalto le storie personali dei personaggi, gli intrecci e gli sviluppi dei loro rapporti. Il tema con cui ogni episodio inizia, così come l'appartenenza alla famiglia reale, restano quasi esclusivamente un pretesto narrativo, un escamotage dell'autore per "ingannare" inizialmente lo spettatore.

Il filo conduttore, la discendenza regale russa, è flebile, quasi impercettibile, ma onnipresente. All'inizio può sembrar quasi un pretesto, un escamotage dell'autore per mettere insieme una "serie", ma The Romanoffs mostra la sua serialità nel modo in cui è esposta, nei suoi personaggi, mettendo in risalto i rapporti che si instaurano tra di loro, invece degli eventi narrati che non sempre si dimostrano particolarmente originali.

La natura antologica della serie (in chiaro contrasto con la tendenza moderna del binge watching) permette inoltre la visione sia allo spettatore occasionale che a quello seriale, sebbene quest'ultimo possa maggiormente apprezzare alcune sfumature.