2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie
A sorpresa una delle serie più iconoclasta e graffiante della serialità americana, un'epopea malinconica e struggente con un grandissimo Jim Carrey.
Unico aggettivo per definirla: meravigliosa.
Kidding è decisamente un qualcosa di molto insolito e particolare, un "drammedy" molto più dramma che comedy, a volte addirittura straziante, ma comunque capace di trattare argomenti estremamente forti e straordinariamente profondi con una sensibilità e un lirismo tale che affascina e commuove (che poi lo faccia attraverso una struttura narrativa tipicamente da sitcom non fa che dimostrare quanto questa tipologia di programma sia stato fino ad oggi sotto sfruttata, permettendo invece molto di più, e meglio, di quanto fatto finora), una parabola malinconica e struggente sulla fragilità delle persone, sempre in balia di emozioni e/o ricordi di cui non si ha mai veramente il controllo ma che inevitabilmente, caoticamente, anche dolorosamente, ci spingono gli uni verso gli altri. O anche "contro" gli altri.
Ottimo anche il cast artistico e tecnico, da Dave Holstein a Michel Gondry fino al superbo Frank Langella e a uno straordinario Jim Carrey, vero nume della serie e, probabilmente, se non all'interpretazione migliore della carriera in quella della vita (no, non è la stessa cosa) anche per un commistione tra realtà e finzione che lo vede inevitabilmente protagonista e che lo porta a una aderenza totalizzante con il proprio personaggio.
Perché ammettiamolo, Jim Carrey è un attore unico nel suo genere non in quanto è in grado di passare dalla commedia al dramma nello stesso film ma perché riesce a fare entrambe le cose nello stesso momento, arrivando a crearci anche fastidio o sconcerto perché non sappiamo mai bene come reagire, come rispondere o affrontare questa cosa, e questo è qualcosa che spaventa.
P.s. "Credo che tu confonda gentilezza per debolezza" Jeff Pickles
Ovvero la gentilezza come forma eroica di resistenza/resilienza non solo ai nostri demoni ma anche a quelli del mondo là fuori.
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Se una frazione di un sottoinsieme di una parte di tutto l'inchiostro speso per "analizzare" le banalità di un Ari Aster (prendo ad esempio lui perché in questi giorni siamo sommersi dalle riflessioni su MidSommar) fosse spesa per discutere di Kidding, il mondo sarebbe un posto migliore.
Non ho visto Midsommar, ancora, ma non mi metterei a fare troppi confronti o a mettere in competizione questo con quello. Può essere che MidSommar, come anche altre pellicole, sia visto semplicemente come soltanto un film, e quindi si presta maggiormente a un discorso puramente cinematografico, mentre alcune tematiche o situazioni di Kidding vanno invece più sul piano personale o sull'intimo, per cui, forse anche per una forma di pudore, per molti è più complicato o si è più restii a parlarne.
Ovvio non fosse un confronto fra due opere, ma riservato piuttosto all'attenzione più o meno critica e di conseguenza di pubblico: chiedi a un amico che al cinema ci capita 3 o 4 volte l'anno se conosce MidSommar e la risposta potrebbe essere positiva, chiedigli di Kidding e ti sentirai rispondere "Ma che minchia è", senza nemmeno il punto di domanda.
Ah, considero Kidding molto più cinematografico di MidSommar, mentre condivido la tua notazione sul personale verso Kidding, anche se penso che la stragrande maggioranza non la conosca solo e proprio perché è una serie in vece di un film-film. Un saluto.
Carrey e' un attore che ha anche fatto cose eccelse,come nell'opera che hai commentato in modo perfetto e personale....grazie.
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