6 stagioni - 63 episodi vedi scheda serie
La quinta stagione di SKAM Italia è probabilmente il primo episodio in narrazione di devirilizzazione della figura maschile attraverso i genitali. Il tema centrale della quinta stagione, una delle migliori insieme alla prima e alla seconda, è il disagio che avverte il personaggio di Elia, interpretato da Francesco Centorame, a causa del micropene. Si chiama ipoplasia peniena e la soffre lo 0,6% della popolazione maschile. Una patologia tanto rara quanto drammatica per le ricadute psicologiche e sociali di chi la soffre.
Lungo l’arco della storia dell’uomo il pene, e quindi la rappresentazione della virilità, è stato trattato in modo differente e percepito di volta in volta in modo diverso in base alla cultura dell’epoca. Per esempio nel mondo classico il pene piccolo era considerato armonico e bello, mentre quello grosso volgare e brutto: e dal cristianesimo, confessione che mortifica il corpo e demonizza l’atto sessuale, è arrivata la censura iconografica e ideologica delle pudenda, condannando per estensione concettuale la nudità e tutta la sfera del sessuale. Oggi è nota, invece, l’idea associativa tra dimensioni e mascolinità.
Il tabù per antonomasia, ancor più della morte, è il membro maschile la cui immagine ancora fatica ad essere del tutto sdoganata in quanto perturbante per definizione. Nonostante dagli anni 2000 in avanti si siano moltiplicati i nudi maschili frontali al cinema come nella serialità televisiva, non siamo ancora arrivati ad una normalizzazione della nudità maschile. Questo tabù è alla base di ogni turba psicologica di cui soffrono gli uomini in relazione all’altro sesso e in relazione a se stessi. Come dice il dottor Emmanuele Jannini, medico sessuologo, a Repubblica il 15 settembre 2022: “Le dimensioni diventano, soprattutto, il termine di confronto fra uomini. Il problema psicologico, infatti, è proprio questo: il pene è importante non tanto per una questione di competizione intergenere, ovvero nei confronti della donna, quanto nella competizione intragenere, fra uomini che condividono situazioni di nudità collettiva, come negli spogliatoi in palestra”.
Da qui è rapido il passo verso le problematiche tutte al maschile che la società contemporanea continua a non vedere, dal machismo al patriarcato, dalla mascolinità tossica al femminicidio, passando anche, pur cambiando di segno, per le imperfezioni estetiche e per le ben più serie patologie fisiche, compresa l’ipoplasia peniena, vista come l’incubo peggiore perché demascolinizza definitivamente il maschio.
Il body shaming, di cui sono vittime soprattutto donne e ragazze, può colpire anche l’uomo, il ragazzo, e la scelta tematica dell’equipe di sceneggiatori di SKAM Italia non poteva essere più felice ed azzeccata. Infatti questa quinta stagione è la prima a soggetto originale. Il tema è forte, pruriginoso, colpisce il ventre molle del Paese Italia e del suo immaginario maschilista, sbriciolando con tatto registico e scrittura di classe tutta l’insana impalcatura ideologica di quella che giustamente si chiama mascolinità tossica.
E infatti, la quinta stagione di SKAM Italia è anche molto politica, in senso stretto, e ahinoi pure preveggente nella sovrapposizione delle elezioni studentesche con le elezioni politiche del 2022. Un parallelo, devirilizzazione e neofascismo, che non può non ricordarci l’ideologia fascista sul maschio italiano, la deportazione degli omosessuali durante il ventennio fascista e l’opera di Carlo Emilio Gadda Eros e Priapo concepito tra 1941 e 1945, ma pubblicato solo nel 1967. La vittoria dei “fasci” alle elezioni studentesche viene comunque sconfitta narrativamente, ovvero annichilita, nascosta, eliminata dall’orizzonte narrativo, proprio dalla vittoria di Elia nell’accettazione del proprio problema. Un finale politico.
Se questa quinta stagione è tra le migliori della serie è anche grazie all’attore che dà vita ad Elia ovvero Francesco Centorame. Per il potenziale dell’attore e del personaggio, evidenti fin dalla prima stagione, si sarebbe dovuto sviluppare maggiormente e fin da subito il personaggio stesso – esattamente com’è successo con Ludovico Tersigni, ottimo attore e faro dell’intero gruppo di giovani talenti, il cui personaggio dopo la prima stagione cede troppo spazio agli altri personaggi, nonostante questa sia proprio la linea artistica del progetto. La profondità di sguardo e i non detti che si animano sul suo viso, fanno di Centorame un attore intenso e naturale nel gesto attorico.
Molti sono i momenti toccanti della quinta stagione. Grazie alla naturalezza con cui i giovani attori interagiscono tra loro e danno vita ai rispettivi personaggi e grazie anche allo sguardo registico, sempre neorealista, ma dai guizzi antinaturalistici, impressionisti, come è dopotutto la percezione del mondo a quell’età, e ovviamente grazie alla scrittura di Bessegato, pulita, sicura, solida, SKAM Italia conquista il suo terzo primato. Al suo esordio è giustamente considerato il primo teen drama italiano degno di esserlo, con plauso di pubblico e critica. È la prima delle varie versioni nazionali a continuare la serie senza più seguire i binari dell’originale norvegese (Julie Andem, 2015-2017) – e non va dimenticato che è considerata la versione migliore tra le tante nate dopo il successo dell’originale. Infine è la prima serie che utilizza come motore narrativo, problematizzandolo, un tema scomodo e impopolare come le dimensioni del pene, il fallo, lo scettro del potere maschile.
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