4 stagioni - 33 episodi vedi scheda serie
"Smell Me!"
L’unica cosa che conta ed importa della trama, in “Killing Eve”, è la relazione (fisica-a-distanza) fra Eve e Villanelle: il thriller, il crime, la spy story, il drama, i colpi di scena e la suspense sono mcguffin a corollario e nient’altro: null’altro conta e vale.
Per quanto riguarda lo stile, invece: molto buone le regie (procedento per coppie di ep. i nomi sono quelli di Terry McDonough, Miranda Bowen, Shannon Murphy e Damon Thomas), e soprattutto molto ben variegati e caratterizzati con diverse ellittiche tipologie espressive (grafica e montaggio) i titoli di testa.
“Ho preso dello sterco e l’ho trasformato in acciaio!”, dice ad Eve (Sandra Oh), a proposito di Villanelle (Jodie Comer), Dasha (Harriet Walter: grande attrice teatrale, e “Black Earth Rising”), uno dei personaggi introdotto e caratterizzato in questa terza stagione (e in questa stessa stagione espulso) da Suzanne Heathcote (basandosi sempre sui racconti e i romanzi/novellizzazioni di Luke Jennings), l’a sua volta terza showrunner (dopo la co-creatrice Phoebe Waller-Bridge ed Emerald Fennell) ad occuparsi - come da accordi stipulati durante la pre-produzione della prima- di un’annata della serie, questa, che finisce col risultare la più debole, ad oggi (pur rimanendo comunque ben godibile, soprattutto grazie all’alchimia - anche se fin troppo puritana nonostante la produzione sia targata BBC… e va beh: America), confermando il dato di fatto che la factory di “the Walking dead” (serie dalla quale Heathcote proviene e s’è fatta le ossa) produce solo insipienza più o meno condita, e l’alchimia non avviene: Heathcote, evidentemente sprovvista di pietra filosofale, prende (senza scomodare diamanti/zirconi ed oro/pirite) dell’argento e lo trasforma in rame.
La 4a showrunner sarà Laura Neal (che ha scritto 2 ep. di quest’annata - fra i quali quello contenente il castamente ↓ modesto ↓ bacio - oltre al finale con Heathcote, e un ep. a testa di “Girls” e “Sex Education”), e chissà.
Imperdibile Kim Bodnia che si spaventa sin quasi ad usurare la gag. Chiudono il cast Fiona Shaw e Gemma “Yara” Whelan: “Tu eri di tuo padre. E Kenny era mio. Ecco come erano le cose quando tutti erano vivi.”
Come sempre buon lavoro sulle musiche pre-esistenti, ma il risultato anche in questo caso è inferiore alle due stagioni precedenti.
Postilla.
The Hungry Caterpillar Returns.
Stagione I-II.
Stagione III.
“Now we walk and we never look back.”
- Stag. 1 (2018) - Oh, Dear! - * * * ½-¾
- Stag. 2 (2019) - I Love You? - * * * ½-¾
- Stag. 3 (2020) - Smell Me! - * * * ¼
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