1 stagioni - 8 episodi vedi scheda serie
Aver cura dei vivi.
«Giuseppe Conte [ovvero: “Chi?”], 23 Maggio 2018, Palazzo del Quirinale: “Mi propongo di essere l’avvocato difensore del Popolo Italiano”.
Punterà tutto sull’infermità mentale.»
@QualcUno nell'InterNet
Ché si, siamo sia “al limite della farsa” (“the OA”) - parafrasando un'esplicitazione diegetica che uno dei protagonisti esprime verso un altro a proposito della situazione in corso e in farsi, statica e incontrollata, reclusa e sgorgante -, sia, almeno tanto quanto, al limine con la derivazione (per tematiche ed atmosfere: “the LeftOvers”, “les Revenants”, “Utopia”, “Dark”, e, per impianto narrativo e stilistico, “Romanzo Criminale”, “Gomorra”, “Non Uccidere”, “1992/1993”, “Rocco Schiavone”, “the Young Pope”), con una capacità di orchestrare il racconto e strutturare i personaggi - a volte, a tratti - sin superiore e senz'altro equivalente alle appena citate serie statunitensi, francesi, inglesi, tedesche e connazionali; e, per tutti quelli (facentisi od essendovi) che, rotolando a valle trascinati con la piena giù dalla montagna del sapone galleggiando aggrappati ad un pero, si lamentano di come gli autori stranieri abbozzino dipinti carto-on/lin-eschi e grotteschi sull'Italia - penso a “To Rome with Love” e alle recenti incursioni nello stivale diguazzante nella pozza mediterranea effettuate da “Master of None” e “Killing Eve” (la tarantella strimpellata al ricevimento in onore del boss mafioso in Toscana vs “'O Guarracino” cantata e suonata alla festa di compleanno del Capo del Governo - non propriamente partenopeo purosangue - e una piovresca Monica Bellucci ipermadonnesca by "A.I." tirata giù di peso dal set de “le Meraviglie”) -, si consideri come (uno scrittore di cui ho letto pochissimo e di quel pochissimo non possiedo un buon ricordo) Niccolò Ammaniti (sceneggiatura e regìa), Stefano Bises, Francesca Manieri, Francesca Marciano (sceneggiatura), Francesco Munzi e Lucio Pellegrini (regìa) cesellino con tòpoi turistici da pro-loco e depliant da viaggi organizzati [a cominciare dall'ottima sigla in stile “True Detective” (Patrick Clair/AntyBody/Elastic), “the Night Of” (Method Design) e “Millennium - the Girl with the Dragon Tattoo” (Blur Studio), sulle note della versione originale de “il Mondo” eseguita dal suo co-autore, Jimmy Fontana, una crasi tra nazional popolare e cyber-gotico, fra “l'Infinita Fabbrica del Duomo” e David Fincher] il loro racconto naturalista, neo/iper-realista e “documentario”: questo è. Questo siamo, anzi siete (o, se preferite, sono: loro. Gli altri. Ma soprattutto voi).
2. La ragione del mondo.
Che il mondo non sia la quintessenza di un’eterna razionalità si può dimostrare definitivamente con il fatto che quella parte del mondo che noi conosciamo – e cioè la nostra ragione umana – non è eccessivamente razionale.
Friedrich Nietzsche – “Umano, Troppo Umano - un Libro per Spiriti Liberi” (Volume Secondo - Parte Prima) – 1878-'80
Fuggire (d)alla morte, ripiegare sulla religione.
La religione è solamente un'impalcatura un po' più complessa - ma sarebbe meglio limitarsi a dire: imponente, massiva, grande, grossa, massiccia, pesante - del superno ed arcaico dispositivo supremo e mitopoietico rappresentato dalla speranza grezza, crassa, paradossalmente “animale”, un cancro “benigno” - contrattualizzato socialmente - ma progressivamente e inarrestabilmente invasivo (come la cornacchia grigia, Corvus cornix, specie intelligente, aggressiva ed approfittatrice, di cui un esemplare precipitato al suolo dopo apparentemente essersi schiantato contro una vetrata viene qui seppellito) cresciuto aggrappato come un'epifita parassita sull'impulso radicato nello scheletro epigenetico, famelicamente vorace del suo continuo, parossistico pullulare nutrimento per le coscienze soggettive: è un grido d'aiuto sotto forma di canto e sinfonia rispetto al rantolo voracemente famelico costituito dall'ultimo singulto che lascia gli altri attoniti e te stesso non-più.
L'essere umano è l'unico abitante del pianeta Terra che ha sviluppato non solo l'intelligenza, ma pure la consapevolezza di sé, e quindi anche la coscienza della propria finitezza. Il rimedio evolutivo è inscritto nel DNA stesso: il nostro bisogno di credere, la nostra predisposizione a credere, il “Gene di Dio”.
Senza la speranza autoilludente e la conseguente deriva religiosa ci saremmo estinti già da ère intere.
E una statuetta di plastica importata dalla Cina che sgorga ettolitri al giorno e metri cubi alla settimana e cisterne al mese di sangue umano gruppo 0 a getto continuo è indice di un qualcosa di oltre, e non si limita ad indicarlo, non lo addita soltanto: lo tocca, lo porge, lo ostenta rendendolo tangibile.
La morte non esiste più. Roba pop, insomma (“Alpeis”, e due delle realtà musicali italiane più immerse nel bacino carsico del Thanatos di sempre: Baustelle e Zen Circus, più la premiata ditta Brunori S.a.s.).
Not Dark Yet, come direbbe il Poeta.
3. Errore di una falsa causalità.
In ogni tempo si è creduto di sapere cosa sia una causa: ma da dove abbiamo preso la nostra consapevolezza o, più esattamente, la nostra fede di saperne qualcosa? Dalla sfera dei famosi “fatti interiori” , dei quali sinora nessuno si è dimostrato fattualmente […]. L'errore dello spirito come causa scambiato con la realtà! E assunto a misura della realtà! E chiamato DIO!
Friedrich Nietzsche – “Crepuscolo degli Idoli” (Quattro Grandi Errori) – 1888
Su questo comune, cosmopolita scenario, si muovono, contestualizzati nell'Italia di oggi:
- un Presidente del Consiglio (Premier, Primo Ministro) ch'è un'eterogenea via di mezzo colabrodo ed omogeneamente nulla tra David Cameron e Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Matteo Salvini,
- sua moglie (la First Lady), donna ricca di famiglia che, sposandolo, pensava di aver conquistato un rivoluzionario e invece si ritrova un politico,
- un generale piccolo piccolo, che ricorda Vittorio Emanuele III e il Cirino Pomicino di Carlo Buccirosso,
- una giovannilindoferrettiana Madonna eugenetica, (Buona) novella Eva Mitocondriale di una nascente Futura Umanità in vitro,
- e un mastodontico Tommaso Ragno: “Tuo figlio è un furfante, è un imbroglione, è uno che approfitta del cuore della gente”. È un prete.
111. Origine del culto religioso.
[...] Una pietra che improvvisamente rotola è il corpo in cui agisce uno spirito: se in una plaga solitaria si erge un enorme blocco di pietra, sembra impossibile immaginare una forza umana che l’abbia trascinato sin là, dunque la pietra dev’essersi mossa da sola: essa cioè deve ospitare uno spirito.
Friedrich Nietzsche – “Umano, Troppo Umano - un Libro per Spiriti Liberi” (Volume Secondo - Parte Terza) – 1878-'80
Attorno a questi 4 personaggi principali – alcuni dei quali, al termine del proprio percorso evolutivo...stagionale, recano in loro disperazione (il Politico, che non riesce a preservare la Famiglia intatta ma recupera in extremis il Paese, o meglio lo fanno per lui la moglie - grazie ad uno schiaffo dato alla figlia - e la figlia stessa, e il Religioso, che Famiglia non possiede, né Paese, m'ha contribuito a crearne una) -, mentre altri, invece (il Militare, che agisce di conservazione, prendendosi cura della madre, e la Scienziata, che agisce di propulsione, incamerando in sé il ruolo (pro)attivo di madre) -, esprimono Fiducia nel Mondo –, interpretati rispettivamente da Guido Caprino, Elena Lietti, Sergio Albelli, Alba Rohrwacher e Tommaso Ragno, gravitano comprimari altrettanto profondi e sfaccettati (Lorenza Indovina, Alessio Praticò, Irena Goloubeva) e terze fasce ben delineate (Pia Lanciotti, Elena Lietti, Edoardo Natoli, Denis Fasolo, Karem Can, Javier Camara). Un cast ottimerrimo.
Fotografia di Daria D'Antonio (“Hai Paura del Buio”, “Padroni di Casa”, “N-Capace”, “la Pelle dell'Orso”). Montaggio di Clelio Benevento (Carlo Mazzacurati, Nanni Moretti). Musiche originali elettro-minimaliste di Murcof (Fernando Corona) e pre-esistenti scelte, con/in un melting-pot mica da ridere, tra Giacomo Puccini, Antonio Vivaldi, Roberto Laneri, Carlo Rustichelli, Peter Gregson, Massimo Ranieri, Umberto Tozzi, Santa Esmeralda, Pink Martini, Nils Frahm, dEUS, GsY!BE, Swans…
49. Il nuovo sentimento fondamentale: la nostra definitiva caducità.
Per quanto alto possa risultare lo sviluppo dell'umanità – che forse finirà per essere assai più in basso di quanto non fosse al principio – non c’è per essa alcun trapasso in un ordine più elevato, come non potrebbero la formica e il verme auricolare innalzarsi, al termine della loro “carriera terrestre”, all’affinità con Dio e all’eternità. Il divenire si strascica dietro l’essere stato: perché mai in questa eterna commedia ci dovrebbe essere un’eccezione per un qualsiasi piccolo astro, ed ancora per una piccola specie vivente su di esso? Basta con questi sentimentalismi!
Friedrich Nietzsche – “Aurora” (Libro Primo) – 1879-'81
Piccole note a margine.
Di feroce, terribile bellezza, e (quindi) potenza, la scena della morte sul lavoro (costruita, è vero, cinicamente, ma come altrimenti?): prima, un momento di empatia [lei che condivide un (ultimo) pasto e gli sistema amorevolmente con un affettuoso gesto di consolidata quotidianità il colletto della giacca a vento], e poi, un attimo garroniano/gomorresco dopo, ecco la morte al lavoro, l'espletazione cinematografica per eccellenza, pura, semplice e devastante: lui spettatore diegetico della di lei fine. Il Cristo delle periferie è un aguzzino, i "ladroni" non ricevono il conforto lazzareno. Poi tutto cambia, ancora: il ladrone si trasmuta in Cristo - auto ri/in-sorto - e consente a un'altra Madre d'esser tale [per propria volontà, anch'essa auto-generante(si): non partenogenesi "divina" ma fecondazione (auto)assistita].
Tutte le citazioni nicciane presenti in questa pagina sono prese dal volume “Nati per Credere - Perchè il Nostro Cervello Sembra Predisposto a Fraintendere la Teoria di Darwin” di V.Girotto, T.Pievani e G.Vallortigara (e tradotte dagli autori), edito da Codice Edizioni nel 2008.
È invece ai limiti del ridicolo che, durante una dichiarazione del Presidente del Consiglio durante una conferenza stampa sia pur estemporanea ma comunque molto affollata, s'accalchino in adunat'alla sua favella una schiera di microfoni e solo uno sia ben riconoscibile - ovviamente quello del produttore (con WildSide), Sky (Tg24) - mentre gli altri, sparuti e tapini ai margini, rechino seco marchi inventati di network e testate giornalistiche inesistenti (il niente assoluto dagli altri fronti: e la Rai? E MediaSet? E la PreAlpina? E la Sentinella del Tiburtino? E l'Eco di Bergamo e di FuoriGrotta?).
Citazione diegetica per “gli Amanti d'Oltretomba” di Mario Caiano (regista di molti sandaloni (peplum mitologici), spaghetti-western, poliziotteschi (“Milano Violenta”) ed anche erotici (“la Svastica nel Ventre”), horror gotico del '61 con Barbara Steele.
Alla 2a stag., già ufficiosamente rinnovata e forse già per il 2019 (non come fanno francesi ed inglesi lasciando passare 2 o 3 anni), vi si assisterà volentieri.
Menzione speciale per la parte "Hard-Speculative SF": l'esaedro roteante ("Solaris", "Zardoz", "Mulholland Drive", "Interstellar") sulla parentesi del (l'altro) mondo alla rovescia, che ricorda il gioco (una via di mezzo tra un blackmirroriano Tamagotchi e la UseLess Machine di "Fargo - 3") che il figlio del Presidente del Consiglio tenta di recuperare dalla piscina coperta dal telone trovandovi un Proteo (anfibio urodelo yugoslavo + figlio di Oceano e Teti e parente della shyamalanesca Story di "Lady in the Water" e della Fata Turchina spielberg-kubrickiana di cui sopra).
Speranza, consolazione, possibilità, conforto, ricerca.
Eugenio (ovvero “Ben Nato”), qui inteso anche come Eugenetica. Hm, va be', sarà.
Piuttosto: aver cura dei vivi.
«Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?»
Friedrich Nietzsche – “Crepuscolo degli Idoli” (Sentenze e Frecce) – 1888
[A Piazza Carignano (alle sue ragioni mediche, cliniche, fisiologiche) mancav'ancor un decennio.
Tarr Béla, l'anno scorso, ha licenziato un nuovo cortometraggio, “Muhamed”, un “ideale” “sèguito” al suo “Prologo” di “Visioni d'Europa”, sputato in faccia a Viktor Mihály Orbán e a “buona” parte dei suoi connazionali.]
* * * ½ (¾) - 7 (½)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta