mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo

Seguaci 207
Post 137
Recensioni 1157
Playlist 324

Segui Non seguire più

Mandagli un messaggio

Messaggio inviato!

chiudi

La recensione su The Orville

di mck

7 stelle

Più Star Trek dei nuovi Star Trek.

"The Orville 3: New Horizons" di Seth MacFarlane, Brannon Braga, Andre Bormanis, Cherry Chevapravatdumrong, David A. Goodman (& Adrianne Palicki, Scott Grimes, Jessica Szohr (†), Anne Winters, etc..., più Halston Stage in un cameo del final season (e/o di serie?), e, ovviamente, Dolly Parton: a Big Smile.

Vivere in eterno, per vedere cosa succede dopo.

(Sperando solo che i grandi e alti ideali etico morali non ci uccidano, nel frattempo.)

L’unica vita considerata povera è quella sprecata per apatia.

(Coltivare la mente diviene meno interessante quando non bisogna preoccuparsi della morte. Quando hai visto tutto, e fatto tutto, e il tempo non ha valore, ciò che resta è… solamente il gioco. Nessuno di noi riesce a concepire la propria immortalità.)

Sempre più "Star Trek" (e Brannon Braga & Andre Bormanis son qui per questo), nell’accezione positiva del termine, e sempre meno cartoon (Family Guy, American Dad, the Cleveland Show), vocabolo prettamente inteso nella suo valore tecnico-narratologica, questa terza stagione Fox/Hulu di “the Orville”, che porta il sottotitolo di “New Horizons” (e se da una parte il discostamento dalle precedenti due non è mica poi così evidente da giustificarlo, dall’altra, per l’appunto, sì: lo spirito dello “Star Trek” originario di Gene Roddenberry oggi non è portato avanti da “Star Trek: Picard” né, tantomeno, men che giammai e manco per sbaglio da “Star Trek: Discovery”, ma proprio da “the Orville” e, in seconda istanza, da “Star Trek: Strange New Worlds”), sorprende ed avvince, al netto della lunghezza forse un po’ eccessiva dei singoli episodi, che comunque non stroppia, mai, affrontando con estrema lucidità didattica tematiche affioranti dal passato, ancorate al presente e proiettate verso il futuro: l’estremo centro-destra di Melowni & Salveeni, il vittimismo reazionario di Trump, il popol(in)o senza grimaldelli intellettivi di fronte all’anti-maieutica applicata dei media di massa [deep fake: not perfect yet (texture, nuance), but…], la Prima Direttiva, le leggi (dell’Unione Planetaria, non della Fisica) che governano i viaggi (e i paradossi) spazio-temporali, etc…

- Un matrimonio è una cerimonia durante la quale un organismo esprime l’intenzione di servirne un altro per l’intera durata della mutua esistenza.
- Stai descrivendo la schiavitù.

(Mi ha detto che si occuperebbe della mia discendenza. Quale umano potrebbe mai dire una cosa del genere? È la dichiarazione d’amore più bella che io abbia mai sentito.)