5 stagioni - 44 episodi vedi scheda serie
Sarò sicuramente l'unico al mondo a parlar male di questa serie inventata da Amy Sherman-Palladino. Sono consapevole sia stato fatto un buon lavoro, dalla ricostruzione storica, alla fotografia, alle inquadrature, alla direzione degli attori, al montaggio, insomma, si eleva eccome. Fantastici gli attori tutti in forma soprattutto lei, Rachel Brosnahan, esagerata. I premi? Meritatissimi.Il successo? Anche.
E allora perché non mi è piaciuta?
Non è una questione che mi sia piaciuta o meno ma il fastidio, l'antipatia che mi ha procurato annulandomi il senso critico. Credo sia la serie più antipatica vista negli ultimi 20 anni! Insopportabile la signora Maisel, una battuta per tutto e tutti, fiumi di parole, inarrestabile, stradordante, senza pause. A volte odiosa. A farle compagnia - qualora non bastasse - Alex Borstein, ancora peggio, un frullato, un tritacarne. Dopo la prima serie, la più equilibrata delle 5 che la compongono, si parte verso un non ritorno dove Palladino porta ed estremizza i personaggi, annientando "l'uomo", totalmente, e mostrando una moglia "anonima" alla conquista del mondo. Tra benessere vizi e lusso. E questa è un'aggiunta, una ciliegina che me l'ha resa sgradita all'inverosimile. Tanto per citare una scena nella quarta stagione: tutta la famiglia in compagnia bella stanno a tavola, imbandita di qualità, e se ci si fa caso, ogni piatto ha un pollo arrosto. Uno per ogni piatto! Un lusso ostentato dai bellissimi costumi che la protagonista porta, addirittura due, tre, quattro per ogni episodio. Ostentare non è una vergogna: vedere nel finale la Borstein spaparanzata sul divano con le ciabatte d'oro è una degna conclusione.
E allora evviva quella sequenza nella quinta stagione, dove un tizio descrive in maniera lucida tutta la famiglia, tutto quel mondo: "sono malati".
Riuscita sicuramente ma basta, per carità.
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