6 stagioni - 77 episodi vedi scheda serie
La migliore serie animata mai creata
Nota: questa recensione è in realtà un post che ho scritto l'altro ieri dedicato alla serie. Su consiglio di un altro utente (@mck) ho deciso di riscriverla come recensione, in quanto l'utente sopraccitato mi ha fatto sapere che il mio post può essere trovato solo attraverso Filmtv. In questo modo più persone potranno trovare il testo che ho scritto molto più facilmente. Ora vi lascio alla recensione.
UN CAVALLO DI NOME BOJACK
Io non sono un amante delle serie tv. Non ho molto tempo per vederle e onestamente molte serie amate da tutto il mondo come Dexter, The Walking Dead, La Casa Di Carta o Thirteen Reason Why per me sono sempre risultate impossibili da guardare senza addormentarmi dopo 30 minuti. Non apprezzo proprio il linguaggio utilizzato dalla maggior parte delle serie tv, che mi risulta spesso fin troppo pesante. Per esempio il loro continuo allungare il brodo solo per rispettare i tempi imposti dalla produzione oppure tutti quegli episodi filler che non aggiungono veramente nulla di interessante. La maggior parte delle serie tv mi sembrano quindi rimaste a un modo di fare televisione vecchio di 30 anni, anche se ovviamente le eccezioni esistono, quali possono essere tra le serie tv attualmente in onda Dark, Mr. Robot o qui in Italia la stessa Gomorra.
Ma oggi sono qui per parlarvi di una serie molto particolare. Quella che probabilmente ritengo essere la serie televisiva più bella che mi sia mai capitato di vedere in tutta la mia vita. La serie in questione si chiama Bojack Horseman.
Chi mi segue sa che amo l'animazione con tutto il mio cuore e infatti la maggior parte delle mie serie preferite sono animate, escluse Twin Peaks e Breaking Bad.
Bojack Horseman parla (o meglio, parlava) di questo mondo abitato da umani e da animali antropomorfi. Il focus è però sul mondo delle celebrità e del cinema, ma in particolare sul personaggio di Bojack Horseman. Bojack è un cavallo antropomorfo che è stato protagonista di una serie tv molto famosa degli anni '90, Horsin Around. Ora però, la sua carriera è praticamente finita e trova le uniche soddisfazioni nell'alcol. Bojack è circondato da una vasta gamma di personaggi, che accompagnano le sue vicende e sono spesso vittime della natura auto-distruttiva dell'amico. Egli vive con un umano, Todd Chavez, che si è imbucato in casa sua anni prima e da allora non se n'è più andato. Ha un rapporto di amicizia-rivalità con il labrador Mr. Peanutbutter, protagonista pure lui di una famosa serie tv anni '90, ma molto più famoso e vivace del cavallo protagonista. Poi c'è l'agente ed ex-fidanzata di Bojack, ovvero Princess Caroline, vera e propria icona femminile della serie che non si fa mai mettere i piedi in testa, ma che nel profondo vive uno stato di depressione simile a quello del cavallo di Horsin Around. Come dimenticarsi poi di Diane, aspirante scrittrice e probabilmente il secondo personaggio più interessante di tutta quanta la serie, che durante le sei stagioni compirà un arco narrativo tra i più belli che mi siano mai capitati di vedere.
Tutti questi personaggi però, nel loro essere scritti in modo perfetto, non raggiungono la bellezza del personaggio di Bojack, che dona anima a tutta quanta la serie. Un personaggio come già accennato prima dalla natura triste e miserabile, che non fa altro che generare caos e portare chiunque con sè verso l'abisso. Un personaggio di quelli che rimangono nel cuore nonostante tutti i suoi difetti, perché sono proprio quelli che lo rendono così umano.
Ciò che sorprende fin da subito, è l'umanità che sta dietro a questa serie. Laddove la maggior parte delle serie mostrano un mondo patinato e perfetto, dove tutto alla fine si risolve a taralucci e vino perché la vita è bella, invece Bojack è assolutamente cinico e realistico. I rapporti umani tra i personaggi sono proprio tangibili. Sono reali, quel tipo di rapporti che tutti quanti abbiamo avuto e che riusciamo a riconoscere. Ogni tentativo di redenzione si trasforma in un'ennesima sconfitta, in quanto la serie insegna che alla fine l'uomo commetterà sempre gli stessi errori, imparando da essi solo temporaneamente. Non c'è alcuna traccia di moralismo o di buonismo, c'è solo una brutale onestà che colpisce dritta al cuore. Non fatevi ingannare dal fatto che stiamo parlando di una serie su un cavallo parlante, vi sarà praticamente impossibile non identificarvi nel personaggio di Bojack, in quanto tutti ci sentiamo in colpa per le nostre azioni e per il nostro modo di essere e spesso il passato ci opprime e ci impedisce di andare avanti. Davanti alla natura grottesca dell'esistenza, noi riusciamo solo a deprimerci e ciò ci conduce a pensare solo a noi stessi, fregandocene degli altri.
A livello tecnico la serie è incredibile. Ci sono dei disegni bellissimi che colpiscono fin da subito e un utilizzo della colonna sonora che lascia sempre la pelle d'oca. Sorprendente pure la regia, che non è statica ma in continuo movimento. La serie riesce spesso a creare immagini suggestive che rimangono impresse nella mente dello spettatore per la loro bellezza.
La natura onirica e simbolica della serie si rivela in molti episodi e aiuta a farci capire meglio la mente complessa di un personaggio come quello di Bojack.
La serie non colpisce solo al cuore per via delle sue emozioni, ma riesce anche a divertire grazie alla sua irriverente satira riguardo il mondo di Hollywood e delle celebrità, la cui natura falsa e moralista viene distrutta ogni volta che gli sceneggiatori ne hanno l'occasione. La scrittura è piena di piccolissimi dettagli, che ritornano più volte nel corso delle 6 stagioni, con una precisione tale che viene quasi il dubbio che la serie sia stata scritta tutta quanta assieme. Un puzzle estremamente complicato, di cui alla fine non è detto che tutti i pezzi andranno per forza a combaciare. Molte cose saranno lasciate lì, perché nella vita alcuni ostacoli non accadono sempre per una ragione. Accadono senza alcuna ragione e ci sembra sempre che il destino ce l'abbia con noi, quando in verità è solo una delle tante coincidenze di cui la vita è piena.
I personaggi di Bojack Horseman sono tutti personaggi in cerca redenzione o di uno scopo maggiore che possa dar senso alle loro vite. Il protagonista tenterà molte volte di migliorare la propria vita, ma a causa della sua natura cadrà sempre per terra, ripetendo sempre gli stessi errori, fino a peggiorare quelle situazioni nate proprio dal suo tentativo di migliorare e di diventare una persona migliore.
Bojack Horseman è proprio una di quelle serie che senti vicine. Le senti vicine in quanto ti sembra che raccontino la vita di ognuno di noi. Questa serie è quell'amico da cui vai quando tutto va male perché sai che può tirarti su il morale. Perché la verità è che non esiste il senso della vita o una ragione precisa per cui siamo al mondo. Non esiste un motivo preciso per cui ci comportiamo come ci comportiamo. Bojack Horseman ti aiuta ad accettare la verità sulla vita, ovvero che è una serie di imprevedibili colpi di sfortuna che molto spesso non si risolvono con un lieto fine. Non voglio fare spoiler sul finale della serie, che è uscito da una settimana, ma posso dire che questo finale altro non fa che confermare questo mio pensiero. E allora perché andiamo avanti? Perché nonostante tutti i nostri fallimenti continuiamo a rialzarci e a credere che se ci impegniamo il domani ci sorriderà? Qual'è quel sentimento umano che spinge noi uomini a vivere in questa vita di merda che ci riserva spesso solo tragedie? Forse perché l'uomo è come Bojack, un illuso che spera sempre che la sua vita migliori e che il suo passato si allontani da lui.
No, secondo me il motivo è un altro e quel capolavoro che è l'episodio finale me l'ha fatto capire. A volte la vita fa schifo ed è proprio questo che la rende speciale. Il fatto che nonostante tutto, la vita continui ad andare avanti. La vita altro non è che un continuo cadere verso il basso per poi rialzarsi. Una delusione continua che però serve per dare senso ai momenti di gioia.
Bojack Horseman mi ha accompagnato per quasi 6 anni ed è stata per me una specie di terapia contro la depressione. Una serie televisiva che mi ha portato a riflettere molto su me stesso e sul mondo che mi circonda. Ho adorato ogni suo personaggio, ogni suo episodio e ogni suo eccesso. Quell'emozione che ho provato ieri sera quando ho finito l'ultimo episodio è derivato proprio dal ricordo. Il ricordo di tutte le emozioni che avevo provato guardando la serie e di tutte le volte che sono stato per interi minuti davanti allo schermo nero del televisore a riflettere su quello che l'episodio mi aveva lasciato. Bojack Horseman è una serie che consiglio ad ogni persona, perché ognuno ha i suoi traumi e spesso un'opera d'arte come questa ci può aiutare a superarli.
Questa è una di quelle serie tv che ti cambiano nel profondo, fino a che non ti rendi conto di non essere più lo stesso. La visione Bojack Horseman mi ha reso una persona migliore, come tutte le più grandi opere d'arte, e sarò sempre grato a chi ha permesso la realizzazione di questo capolavoro, perché per me rappresenta veramente molto.
E quando la vita mi prenderà a schiaffi in faccia, io cercherò di tirarmi su ricordando la storia di questo cavallo miserabile, che nonostante sia marrone, abbia il muso da cavallo e sia un animale, rimane comunque più umano della maggior parte delle persone che ho incontrato nel corso della mia vita.
Forse è proprio questo che dovremmo imparare da Bojack Horseman. Essere meno egoisti e pensare di più agli altri. Essere, sapete no, più umani.
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