Una serie prolissa di situazioni prolisse esasperate dove si perde costantemente l'attenzione sull'immagine. Esubero di situazioni pruriginose per uso esclusivo adolescenziale,
Coglionazzo è la definizione che maggiormente si distingue nei protagonisti di La Casa di Carta, perché quale altro appellativo negativo si può applicare a tali mediocri rapinatori.
Nessuno dei quali possiede la minima scorza, ma solo ed esclusivamente polpa, così da non rimanere impressi nella memoria “televisiva seriale”, dove si vuole scopiazzare, o omaggiare, al limite del ridicolo con i soprannomi dei rapinatori come in "Le iene" di Quentin Tarantino, ma inoltre ci troviamo a un livello talmente basso, da far apparire qualsiasi produzione della Asylum un capolavoro assoluto. Tanto che in mancanza totale di idee portano all'abuso ossessivo compulsivo del cosiddetto “stallo alla messicana”, che è piaciuto così notevolmente ai produttori e registi che ogni tre per due, viene riproposto declassandolo e abbassandolo sempre più a bieca scena di poveri litigiosi, certamente non propriamente cool.
Serie con un sottofondo costante pruriginoso per adolescenti in età puberale, con culotte esibite da qualsiasi donna presente nella serie, con qualche scena di amoreggiamento e visione di “zinne”, che servono solo come riempimento per arrivare ai 47 minuti canonici.
Del resto pure le “scelte” fatte dal Professore non sono così eccelse, per lo più immaturi e sempre pronti a fare saltare tutto portandosi dietro cadaveri a non finire, dove Tokyo si conferma il secondo personaggio più antipatico in assoluto, subito dopo Jar Jar Binks.
Incompetenti a tal punto che dopo cinque mesi di studio riescono, a vanificare la maggior parte delle pochissime regole che avevano da ricordare, e sappiate che erano veramente poche.
Quindici episodi per eliminare il personaggio più fastidioso, che dopo appena quattro ritorna in interno e combina subito un casino, oltretutto insegnategli (ma forse è troppo) che una moto da cross non si guida certamente zigzagando nella strada.
I poliziotti/cecchini/tiratori franchi spagnoli hanno una mira stile il miglior Stoormtrooper senza contare che vedere inquadrato un cadavere che respira vistosamente, per ben due volte è la cosa più avvilente che si possa vedere in una qualsiasi produzione post Ed Wood.
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