5 stagioni - 56 episodi vedi scheda serie
“I Need a Pen”. Clic. She's Got It. ___ Nolite te Bastardes Carborundorum.
Parafrasando il depliant per analfabeti o iper-stranieri (bambini e donne) che viene consegnato a Serena Joy (la Wife, Mrs. Waterford, colei che in pratica concede a June/OfFred la possibilità di fare da balia alla sua stessa - dell'Ancella - figlia, e/ma che avrà forse un altro scopo nella vita nella stag. 3) durante la visita diplomatico-economica in Canada, ecco a voi: “the HandMaid's Tale”, stag. 2 - un Racconto per Immagini (volto, corpo, paesaggio).
Il portfolio (anti)didascalico è esente da spoiler in quanto si ferma all'ep. 10 compreso.
LandScape.
Cosa Canada, Messico ed Europa sanno di Gilead.
- https://attivissimo.blogspot.com/2018/06/combattere-le-fake-news-con-il.html
- https://www.factcheck.org/2018/05/trump-blames-own-border-policy-on-democrats/
Oramai è un'automatizzata subroutine implementata a colpi di maglio: "the HandMaid's Tale" è un continuo reiterarsi di semi-cliffhanger in climax, anti-climax e contro-climax, un ripetente, riproponentesi, “isterico” ritornare e ritornare su tracciati già percorsi (non è esente da ciò la mappa del mondo ch'è il volto di Elisabeth Moss, autentica alma mater della serie, articolato e ripreso - fino allo sfinimento e godimento totale del corpo attoriale e spettatoriale - in ogni espressione possibile con ognuno dei millemila muscoli facciali chiamati all'azione, col supporto dei dotti lacrimali) in un verso e ripercorrerli nel vers'opposto: un alternarsi di sconforto e afflizione, spirito di rivalsa, vendetta e rivincita: perché così è la vita [si pensi all'ottovolante ch'è la caratterizzazione dei due personaggi femminili principali: Yvonne Strahovski (qui sotto) - che da "Dexter" ha compiuto un balzo quantico recitativo impressionante - linearmente ed orizzontalmente, Elisabeth Moss fluttualmente e ciclicamente: prima, incinta della seconda figlia, abbandona la primogenita, tentando di fuggire da Gilead, verso la libertà fisica e concreta dell'oltre confine canadese. Poi, (non) abbandona (ma dà in consegna) la neonata, per non abbandonarl'ancora, l'ultrogenita cadetta rapitale in “adozione”, perché, tra una flebile/muliebre alleanza/complicità reciproca/vicendevole con "la padrona del suo utero", (d)alla libertà subentra/s'affianca il libero arbitrio].
Anche la classica gestione delle direzioni degli episodi - 13 (3 in più rispetto alla 1a stag.) da 50/60 minuti l'uno - che vede i registi suddividerseli in coppie aiuta a creare questa complicità tra suspense e twist [Mike Barker (BroadChurch, the Tunnel, Fargo) : 1,2,5,6,13 – Kari Skogland (Banshee, BoardWalk Empire, House of Cards) : 3,4,7,8 – Jeremy Podeswa (the Five Senses, Six Feet Unders, Carnivàle, the L Word, Weeds, the Pacific, BoardWalk Empire, True Blood, HomeLand, the NewsRoom, Ray Donovan, Game of Thrones, True Detective, Here and Now) : 9,10 – Daina Reid: 11,12].
Bruce Miller, il creatore e showrunner, scrive i primi due ep. e l'ultimo, e co-sceneggia il 10°, “Holly” (che si chiamerà Nichole). Altri abilissimi “F4”isti (ed è un complimento) sono: Dorothy Fortenberry, Yahlin Chang (*), Kira Snyder, Eric Tuchman, Lynn Renee Maxcy, Nina Fiore e John Herrera.
Margaret Atwood ed Elisabeth Moss produttrici più o meno esecutive.
Volti e Corpi.
Sydney Sweeney - Eden Spencer (Wife)
Amanda Brugel - Rita (Martha)
Samira Wailey - Moira / Ruby
Madeline Brewer - Janine / OfWarren / OfDaniel (HandMaid)
Joseph Fiennes - Mr. Fred Waterford (Comandante)
Max Minghella - Nick Blaine (Occhio)
Ann Dowd - Aunt Lydia (Aunt)
Alexis Bledel - Emily / OfGlen / OfSteven (HandMaid)
Il 2° ep. vede la compresenza in fugace unatamtumica comparsata di “Friends”, dei Red Sox, dell'Ammore, del ricordo fresco di cappi penzolanti e del sacrario di spoglie vive dei fori di proiettile smitragliati sulle pareti con impronta/orma/sagoma/imago di sangue, e di John Carroll Lynch, Marisa Tomei e Clea DuVall.
Bellissime, sparse lungo la stagione, le caratterizzazioni della madre di June e della ginecologa/neonatologa richiamata al lavoro in ospedale dal lavoro casalingo di Martha (ruolo e definizione di classe sociale, non nome proprio tantomeno di persona: sarà poi loro, nel sottofinale, la staffetta di fuochi accesi nella notte e di piscine trasmutate in attraversati backyard cheeveriani) manco fossimo nel miglior periodo della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria Cinese.
(*) “I topi da laboratorio in gabbia si danno delle scariche elettriche per avere qualcosa da fare. Una volta alla radio ho sentito una storia sulle palle per maiali. Per i maiali all'ingrasso nelle porcilaie. I maiali le facevano rotolare coi loro grugni. E i commercianti di maiali dicevano che così migliorava il loro tono muscolare. I maiali erano curiosi, a loro piaceva avere qualcosa cui pensare. Sulla trapunta ci sono 71 fiori. Settantuno.”
Il volto di Elisabeth Moss potrebbe rimanere inquadrato per due ore di fila e continuare ad esprimere nuovi senso e meraviglia e al contempo mantenere intatto il suo segreto come il lato nascosto della Luna lo è stato per millenni di storia umana.
L'utilizzo e l'inserimento delle musiche non originali spesso lascia a desiderare, mentre altre volte colpisce nel segno.
Precipitato/Essudato/Distillato di PlayList:
Charlyn “Chan” Marshall aka Cat Power - “Hate” - 2006
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