5 stagioni - 156 episodi vedi scheda serie
Durante una riunione in ufficio, Gart Williams viene severamente rimproverato dal suo capo per essersi fatto sfuggire un importante cliente. Williams sente di essere al limite, sa di non avere la stoffa dell'impiegato pronto a tutto pur di fare carriera e durante il viaggio in treno che lo riporta a casa sogna di fermarsi alla stazione di Willoughby, un idilliaco paesino in cui il tempo sembra essersi arrestato nel 1880. Ma al risveglio deve tornare alla quotidianità, a una moglie che gli rimprovera di non essere un arrivista, a un capo che lo vorrebbe più intraprendente.
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Un tempo e un luogo a "misura d'uomo". Un tempo dove la parola d'ordine non è azione, e nemmeno ambizione ma è invece emozione. Willoughby è il paese che vede, in sogno durante un viaggio in treno che lo riporta a casa, lo stressato Gart Williams (un bravissimo James Daly): inserito in un sistema economico divoratore di sentimenti e valori umani anche a causa di una moglie vagamente dispotica, non meno del suo capoffucio. Triste e malinconico, l'infelice Gart ha fatto una scelta. Non ci saranno più frenetici meeting sul luogo di lavoro; non ci saranno più cene e incontri con personaggi altolocati. Non ci sarà più gelo, e freddo, e neve: lunghi e tristi inverni senza inizio e senza fine. Gart scenderà alla prima occasione dal treno, simbolico mezzo che allude ad una società sempre in corsa con se stessa: lo farà per trovare un paese ottocentesco, dove le persone vivono nel rispetto della natura, degli altri e, non da meno di se stessi.
Ma esiste dunque Willoughby? Il macabro finale che si sofferma sul cartello di una "funeral home" rimanda a capolavori del brivido tipo Accadde al ponte di Owl Creek di Bierce.
E questo è, senza ombra di dubbio, l'episodio diamante, il gioiello della prima stagione. Quello che spicca alto, che vola lontano. Quello che davvero si introduce, gelidamente, oltre i confini della realtà...
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