6 stagioni - 52 episodi vedi scheda serie
Si tratta di una telenovela fatta molto bene, che tocca le corde giuste per commuovere il cuore di molti. Va detto che senza la contessa madre Lady Violet, interpretata da Maggie Smith, sarebbe difficile superare le fasi più melense. Nel complesso a me è piaciuta molto. E si presta assai a una visione "di coppia". Voto: 7,5
Una vecchia canzone di De André diceva: "Ho investito denaro ed affetti, banca e famiglia danno rendite sicure". Potremmo sintetizzare così la poetica della serie tv Downton Abbey, le cui vicende si dipanano lungo una dozzina d'anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale. Non a caso le ambientazioni prevalenti sono la casa di campagna e la casa di città della nobile famiglia Crawly e le poche volte che gli autori si avventurano altrove (in carcere, nelle trincee di guerra...) gli esiti sono risibili. I temi proposti agli spettatori hanno un sapore molto dickensiano, dal riscatto sociale, all'amore coniugale rispettabile, il tutto condito da ampie dosi di paternalismo e buoni sentimenti. Potremmo dire che si tratta di una telenovela fatta molto bene, che tocca le corde giuste per commuovere il cuore di molti.
Nonostante i molti fatti tragici che vengono raccontati, la suspence è quasi nulla e i "colpi di scena" sono ampiamente prevedibili. Sono gli aspetti "tecnici" a reggere la serie: dai costumi, al linguaggio, alla recitazione. Va detto che senza la contessa madre Lady Violet, interpretata da Maggie Smith, sarebbe difficile superare le fasi più melense. E infatti le sottotrame legate al signor Bates, valletto del Conte, sono veramente deboli e patetiche, forse perché si svolgono lontano dalle stilettate sarcastiche di Lady Violet.
Il punto più basso si tocca verso la seconda stagione, quando inizia la Grande Guerra con tutte le inevitabili retoriche eroico-patriottistiche. Lì bisogna proprio tener duro, perché poi migliora.
Nel complesso a me è piaciuta molto. E si presta assai a una visione "di coppia".
Voto: 7,5
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