1 stagioni - 17 episodi vedi scheda serie
Il thriller e la psichedelia inglese in una serie cult
L'immagine di Patrick McGoohan che si scontra con la gigantesca bolla-guardiano che viene rilasciata per dare la caccia ai fuggitivi è una di quelle che un bambino non può dimenticare, ed infatti rappresenta ad oggi uno dei miei ricordi cinematografici più remoti (1974 in Italia) , nonché uno dei primi incubi che turbarono i miei sogni infantili. Con questa premessa la serie assume subito per me una dimensione da culto. Aggiungiamo che, per motivi inspiegabili, la serie in questione non fu più ritrasmessa per anni, tanto che per risvegliarne la memoria ho dovuto attendere che venisse ristampata in dvd. Infine, diciamo che il finale all'epoca non riuscii a vederlo, ma l'ho visto alcuni anni fa e mi sono convinto ancora di più che la serie è degna di entrare nel mito dei telefilm. Tutto parte un po' in sordina, col protagonista che, in seguito a dei dissensi coi vertici dei servizi segreti, decide di dare le dimissioni, ma dato che evidentemente ormai sa troppo, viene rapito e confinato in un'isola dove è libero di circolare per il villaggio ma non può allontanarsi né tanto meno provare a fuggire. Episodio dopo episodio si dipana progressivamente una trama di ambiguità e allegorie che fa luce sulla personalità del protagonista ma non sulle motivazioni del suo confinamento, il cui vero motivo è rivelato solo nel sorprendente e spiazzante episodio finale.
La dimensione claustrofobica di molte situazioni e l'estetica pop tipica del gusto inglese anni 60 concorrono al fascino di una serie che, vista oggi rappresenta anche un piacevole salto culturale in quell'epoca, l'epoca della Swinging London e della psichedelia. È ancora oggi un'esperienza fascinosa che consiglio a tutte le generazioni.
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