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Scream

3 stagioni - 31 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2015-2015
  • 10 episodi

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scapigliato

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La recensione su Scream

di scapigliato
8 stelle

Prodotta tra gli altri da Wes Craven e Marianne Maddalena, e scritta da Kevin Williamson, Scream: the tv series è una felice sorpresa. Accarezzato più volte il progetto di un quinto capitolo, si è poi deciso di declinarlo a serie televisiva e giocare quindi con nuovi codici e nuove regole: quelle della serialità. Battendo dieci a uno l’omologa Scream Queens di Ryan Murphy, la serie sviluppata da Michael Gans e Richard Register, si impone per coerenza estetica con i capitoli della saga cinematografica e sbaraglia la concorrenza grazie a nuove tematiche e nuovi elementi narrativi contestuali all’epoca.

L’aggiornamento della saga di Ghostface – che qui sparisce per lasciare spazio a una maschera simile, ma di origine diversa: quella correttiva del povero deforme Brandon James, il boogeyman di Lakewood, la cittadina teatro della storia – si sviluppa su due linee. Da un lato, continua nel suo gioco metadiscorsivo declinato alla serialità televisiva; dall’altro, partorito a metà degli anni zerodieci e non più a metà anni ’90, entrano prepotentemente operatori di attualità come gli smartphone, i tablet, Youtube, web-cam e la rete in generale con i suoi gironi infernali. Inoltre, come ogni slasher movie che si ibrida con l’odierno teen drama, anche Scream Tv ha la sua buona dose di belle ragazze e bei ragazzi, disinibite e carnivore le prime, facoltosi quanto stupidi i secondi, tutti comunque alla ricerca della bellezza, della perfezione fisica, della ricchezza e della popolarità.

Anche i personaggi, seppur nati da uno stereotipo, brillano per sfaccettature proprie e, grazie alla sempre buona scrittura di Williamson, veicolano molto di più della loro tipizzazione. I dialoghi aiutano a portare avanti l’azione anche di fronte alle svolte improbabili di un plot che non vuole percorrere i facili sentieri della realtà plausibile, ma inscenare un gioco pop, citazionista, metadiscorsivo, autoreferenziale, capace di portare la discussione sul genere verso le più recenti riflessioni sul mezzo televisivo e quello internauta. Dalla protagonista che non conosce tutto del suo passato alla coppia di amici ambigui che ricorda tanto la Billy Loomis/Stu Macher del primo capitolo datato 1996, e che incarna la coppia dei ragazzi belli e atletici, uno opportunista e sciocco, l’altro bello, buono e figlio di contadini; dalla ragazza strana, lesbica, cinedipendente al suo corrispettivo maschile, il nerd di turno, feticista del presunto serial killer locale, Brandon James; dal tenebroso figlio dello sceriffo alla blogger ficcanaso che ricorda la Gale Wheaters della serie cinematografica; dall’ambiguo professore di letteratura fino alla madre della protagonista, chiave storica di tutta la vicenda.

Tutto in Scream Tv concorre a ricreare atmosfere ed esistenti tipici di un teen horror – un vecchio fatto di sangue, un assassino mascherato tornato dal mondo dei morti, il lago teatro del fattaccio, il ballo di fine anno, i corridoi scolastici, belle ville con belle feste – senza scadere nella prova sterile, bensì facendo del già conosciuto e del già visto il punto di partenza per giocare con i canoni del postmoderno, senza però essere un oggetto di modernariato. Tutt’altro. Scream Tv indaga con intelligenza e critica sociale il gigantesco ed inquietante potere della rete e la sua luciferina controparte, ovvero la compulsiva sete di popolarità, l’ossessione per il posting selvaggio, la dipendenza dai social network come unico mezzo di coscienza civile, di aiuto enciclopedico, di finestra sul mondo e di mezzo relazionale.

Pur prendendosi sul serio, Scream Tv non è priva di caricature e battute che stemperano la situazione. Il personaggio di Noah Foster, il nerd appassionato di Hi-Tech e degli omicidi storici di Lakewood, è il classico buffone della compagnia, secondo gli archetipi di Goddard desunti da Quella casa nel bosco (2011), e grazie a lui la seriosità dell’operazione non ci appare pretestuosa, bensì in linea con l’umore sociale contemporaneo.

Per quanto riguarda il discorso metatelevisivo, le parole di Noah sintetizzano fin dalla prima puntata l’idea base di Scream Tv: «Non puoi trasformare un film slasher in una serie tv. Be’, pensaci: insomma, una ragazza e le sue amiche arrivano al ballo, in un campeggio, in una città deserta, quello che vuoi. L’assassino le fa fuori una per volta. Novanta minuti dopo sorge il sole e c’è l’unica sopravvissuta nel retro dell’ambulanza che vede portare via i corpi delle sue amiche. I film slasher bruciano in fretta. La tv deve tirare le cose per le lunghe. Quando viene trovato il primo corpo è solo questione di tempo prima che inizi il bagno di sangue».

Delude un po' nell'iconografia sessuale - nessun nudo, rapporti sessuali color pastello, etc. Inoltre scivola un po’ sul finale, nello smascheramento dell’assassino, poco seduttiva come idea e resa mediocremente nonostante la sua natura di twist conclusivo. Resta comunque un’ottima serie che, nonostante i dubbi in sede di preproduzione, vivrà di nuove stagioni.

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