2 stagioni - 26 episodi vedi scheda serie
Netflix e Marvel presentano l'afro-americano Luke Cage, il possente supereroe dalla pelle anti-proiettile di Harlem, che affronta con la sua super-forza gangster, politici corrotti e mafiosi di tutte le risme e tutte le taglie. Un lunghissimo film bloixploitaion dei nostri tempi, interessante. nonostante i tempi morti.
Netflix e Marvel presentano l'afro-americano Luke Cage, il possente supereroe dalla pelle anti-proiettile di Harlem, che affronta con la sua super-forza gangster, politici corrotti e mafiosi di tutte le risme e di tutte le taglie. Un lunghissimo film bloixploitaion dei nostri tempi, col "solito" duro dei ghetti di Harlem pelato che s'ispira ad un supereroe anni'70 che originariamente era capelluto e trashone. Il cast, quasi tutto afro-americano, è impressionante, anche se chi brilla davvero sono Rosario Dawson e Simone Missick, nei ruoli dell'infermiera Claire e della poliziotta Misty Knight. Il supereroe che ha dato il soprannome al nipote di Francis Ford Coppola, cioè a Nicolas Cage, amato da Quentin Tarantino (che, all'inizio della sua carriera di regista, sognava di portarlo in un film interpretato da Lawrence Fishburne) e da John Singleton (il regista che era in trattative con la Marvel e la Fox -? -, quando i cine-comics erano ancora a Fase 0), finalmente è in carne ed ossa. Certo, senza il camicione giallo dei fumetti anni'70, la catena al posto della cintura, le fasce d'acciaio alla testa e negli avambracci e pelato, anziché avere una capigliatura alla Albert Popwell (il nero anni'70/80 di tanti film con Clint Eastwood), o alla Fred Williamson senza baffi, è un pò difficile distinguerlo dai tanti omoni neri che girano nei quartieri americani. Il vestiario sgargiante degli anni'70 anch'io l'avrei evitato, troppo pagliacciosio, ma la capigliatura no, l'avrei tenuta, dopotutto se Wolverine si tiene i suoi capelli a chela e i basettoni, perché non dovrebbe farlo anche Luke Cage? Basta "palle da biliardo" nere, ce ne sono fin troppe! Persino Mister T si è tenuto il suo taglio alla mohicana, un pizzico di look estetico anni'70 per Luke Cage non guasta, secondo me! Rosario Dawson è prezzemolina nelle serie Netflix, è ciò che era Samuel L. Jackson nei film degli Avengers, ma forse meno irritante e antipatica. L'attrice sembra che si stia rifacendo dalle tante porte sbattute in faccia di Hollywood, quindi perché biasimarla, visto che pòi, qui ci presenta anche una "madre" che è tutto un programma: Sonia Braga? Girato in maniera fin troppo realistica (l'unico personaggio fantastico è Cage) il serial tv risente di certe lungaggini e di tempi morti che persino Quentin Tarantino (forse) avrebbe tagliato. Ottime le musiche anni'70.
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