Shameless (US)

Una famiglia disastrata, rocambolesca, “unconventional” o semplicemente un’estremizzazione di situazioni ordinarie? La storia dei Gallagher è in realtà la storia dell’umano istinto di sopravvivenza. Le loro vicende per quanto “selvagge” e unapologetic sono vere, maledettamente vere.

Possono scioccare, possono allontanarci da quel conveniente e costumato modo di apparire, ma sanno di autentico. Sanno vivere, gli anarchici Gallagher, perché la vita è una e la loro è anche appesa a un filo. Non saranno gli integerrimi e impeccabili Robinson ma forse è proprio per questo che lasciano il segno.

Shameless - Di cosa parla

Frank Gallagher, piantato dalla moglie Monica per problemi di incompatibilità e di un suo, forse, già ben noto bipolarismo, si ritrova solo con ben sei figli: Fiona, la maggiore, Philip o ‘Lip’, Ian, Debbie, Carl e il piccolo Liam (figlio biologico “stranamente” di colore!).

I Gallagher vivono equilibri molto precari, rapporti complicati, prove quotidiane logoranti, esperienze adrenaliniche e disinibite e lo fanno senza tabù, in maniera beffarda e con un pizzico di ironia. Poveri in canna, sempre sull’orlo di un precipizio, sanno mentire, imbrogliare, di continuo inventare e inventarsi e lo fanno con estro e sagacia perché è la loro stessa esistenza ad essere messa in gioco.

Non è un caso che la serie sia ambientata nel South Side, il quartiere duro di Chicago, noto, un tempo, per il miglior jazz, blues e letteratura, oggi disseminato di abitazioni vuote, di spazi abbandonati tra povertà, violenza e degrado. Shameless mette sotto i riflettori comportamenti umani al limite, strutture sociali rovesciate, istinti primordiali, un’umanità spontanea, cinica, ma non cattiva: piuttosto incattivita. Il soggetto permette un’ampia analisi di tante problematiche sociali contemporanee vissute qui senza autocommiserazione, ma con totale onestà. I suoi protagonisti non hanno proprio nulla da perdere, dal primo all’ultimo!

I personaggi

Frank Gallagher, colui che dovrebbe essere il capofamiglia, è un gaudente alcolizzato che vive di espedienti e malefatte ai danni del prossimo e, in particolare, dell’assistenza pubblica.

Tra birra e imbrogli ai limiti del fattibile, non si cura affatto dei suoi a meno che non vi sia un suo personale tornaconto. Frequenta L’ Alibi Room, bar gestito dai suoi vicini Kevin e Veronica.

Unico punto di riferimento della famiglia è la figlia maggiore Fiona, la “roccia”. Con un padre completamente assente, ce la mette proprio tutta con i suoi fratelli, cercando di colmare quei vuoti materiali ed emotivi generatisi dalle due fondamentali assenze. Le tenta tutte. Determinata, molto critica nei propri confronti, sempre alla ricerca di un lavoro di fortuna, Fiona vive gran parte della sua gioventù tra sacrifici e rinunce. Ha una bella e sincera amicizia con Veronica (sexy ex infermiera licenziata per furto di farmaci) e Kevin: entrambi suoi vicini, sono sempre presenti e pronti ad aiutarla: In loro compagnia si concede quei pochi, ma sfrenati momenti di svago. In uno di questi conoscerà Jimmy, un misterioso ragazzo dalla faccia pulita del quale si innamorerà .

Secondogenito dei Gallagher è Philip, “Lip”, dotato di particolare acume e ingegno. Lip è audace e intelligente, prende ottimi voti a scuola e sfrutta queste sue potenzialità anche per aiutare la famiglia, svolgendo, per esempio, esami al posto di altri o tenendo lezioni private. Così conoscerà “ meglio” la ninfomane Karen, figlia di Sheila: una ragazza senza tabù, che vive un rapporto molto contorto con i suoi. Poi c’è Ian, figlio biologico di uno dei fratelli di Frank, frutto di un rapporto extraconiugale della madre con uno di essi. Ragazzo caparbio e deciso, Ian frequenta una scuola militare e lavora inizialmente in un negozio di alimentari. È omosessuale e vivrà per questo esperienze molto forti. Sua grande amica sarà Mandy, sorella di Mickey Milkovich, un bullo, delinquente del quartiere.

La quartogenita, Deborah “Debbie”, è una ragazzina dolce e premurosa, desiderosa di crescere.

È attenta ai bisogni della famiglia per la quale, talvolta, compie sforzi che vanno ben oltre la sua età. Raccoglie fondi a scopi benefici, molti dei quali deposita poi in un conto in banca. Molto legata al padre, nonostante tutto, esprime spesso il suo bisogno di una famiglia più ordinaria.

Carl è il quintogenito: un ragazzino turbolento, instabile, “arrabbiato”. Carl esprime questa sua rabbia, dà sfogo ai suoi rancori causando di continuo problemi a scuola dove si comporta da bulletto vandalico. Non a caso uno dei suoi hobby è torturare gli animali randagi. Inizialmente presentato come un sociopatico, anche Carl aiuta l’economia familiare, sottraendo, per esempio, le offerte dei fedeli.

Una nota la merita anche il personaggio di Sheila Jackson, una casalinga ipocondriaca, ossessionata dalla pulizia e dall’igiene. Sheila vive chiusa in casa essendo affetta da una brutta agorafobia. Ma è una persona sorprendente, dalle sfumature variegate, che dà mostra di sé un apparente moralismo e perbenismo (poi però pratica il bondage). Sarà legata a Frank grazie alla sua pensione d’invalidità.