Abbiamo quindi Will di nuovo nei guai, la stessa narrazione suddivisa in tre blocchi (ragazzini, adolescenti ed adulti), che s'incrocia solo nelle ultime due puntate come nella prima stagione, il "Sottosopra" viene usato a convenienza, e da un demogorgone siamo passati ad un esercito di demogorgoni etc... bigger is better praticamente, il manuale del perfetto sequel rispettato.
Dei nuovi personaggi salverei solo Bob, la cui parabola è stra-telefonata ad un certo punto, mentre la nuova compoente del grupp odei ragazzini Mad Max è inutile, ancora di più suo fratello (toglilo dalla narrazione e non cambierebbe un accidente, almeno il momento alla "Laureato" potevano concederselo, ah già! Sia mai che i bebè che vedono questa serie si scandalizzino per due tette di fuori ed una relazione tra un ragazzo ad una donna adulta e sposata), mentre dei vecchi protagonisti, Dustin e Lucas sono impalpabili (complimenti per voler uccidere il demogorgone con una mazza chiodata quando nella prima stagione ci volle Undici per farlo...), con Mike che si eclissa come manco Sebastian Vettel a metà del mondiale del 2018.
Alla fine tutto questo mucchio audiovisivo porta come utilità solo ad approfondire Undici aprendo uno spiraglio nel contestato quanto famigerato episodio 7, che per quanto narrativamente apra certe strade che a me non piacerebbero se usate per seguire certe soluzioni, dall'altro l'ho trovato tutto sommato caruccio ed una boccata d'aria fresca in una serie stantia nelle location e nelle soluzioni narrative, la città incredibile a dirsi viene in aiuto e rappresenta una discreta variazione in una stagione che affoga nella più totale comforte zone, contesto solo la natura spin-off per come sembra impostata, perchè totalmente scollegata da tutto il contesto se non per Undici e la sua scelta definitiva.
Ritornando ad Hawkins e la serie viaggia nei suoi binari prestabiliti, concludendosi praticamente come la prima, ma spingendo molto in grandezza senza arrivare a dire nulla di nuovo. Le puntate migliori le ho trovate quelle dirette da Andrew Stanton, carino il finale con molta dose di nostalgia, ma solo per situazioni personali, di certo non per le vicende dei personaggi di cui frega poco e Mike ed Undici coronano il loro momento tanto atteso come in ogni fanfiction che si rispetti e per la gioia dei fanboy.
In sostanza 8 ore e passa dove Undici e Steve sono sugli scudi, il resto non pervenuto... e direi che 8 ore sono un lasso di tempo sufficiente, oppure non bastano neanche più quelle? Alla seconda stagione il fiato è già corto in pratica.
Al secondo episodio la terza stagione ha finito di dire quello che aveva da dire di interessante, perché per il resto i Duffer forse per scrollarsi di dosso la risibilita' dei loro plot precedenti, zeppano il film di russi, mutaforma, mostri Ombra e una nuova porta aperta che conduce al "Sottosopra"; in pratica un delirio assurdo che sembra partorito dalla mente di un bambino di 10 anni ed infatti poco si legano tra loro tutte queste cose, tanto che sfugge alla fine di cosa voglia parlare questa stagione, la crescita si ferma al secondo episodio per tutti i personaggi, del "Sottosopra" non sappiamo nulla di più rispetto a prima con l'aggravante di una risoluzione del conflitto gestita nel medesimo identico modo del finale di stagione precedente, quindi circa 8 ore all'insegna di una formula ripetitiva e che già nella seconda stagione mostrava il fiato cortissimo, mentre qui siamo al fondo del barile.
Se per lo meno le prime due stagioni risultavano essere politicamente innocue, qui invece il lato ideologico reazionario dei Duffer emerge con preponderanza, partorendo una stagione tronfia di patriottismo americano, propaganda anti-comunista ed elogio allo stile di vita yankee.
I russi comunisti cattivi saranno anche un riferimento ai film anni 80' come dite voi, però Stranger Things è un prodotto del 2019, sono passati 30 anni dalla fine della guerra fredda, non ti puoi approcciare quindi al "nemico" come lo facevi negli anni 80', quindi con personaggi tagliati con l'accetta (o tutti cattivi e crudeli, oppure stupidi e cretini come Smirnoff), manca in pratica l'umano a favore di gusci vuoti macchiettistici e patetici. Smirnoff è uno dei personaggi più imbarazzanti che abbia mai visto, il giro nel luna park in cui si converte allo stile di vita USA fatto di cibo spazzatura fast food, divertimento spicciolo e premi vinti, è una subdola propaganda a favore dell'imperialismo colonialista e capitalista americano che seduce l'uomo (e gli spettatori) tramite il consumismo sfrenato come unico modo per essere felici.
Non è un caso che gran parte della serie sia ambientato nel centro commerciale, emblema del consumismo americano tanto che spiace vedere una citazione a caso al film di Romero Il Giorno degli Zombi, sapendo come il regista la pensasse su tutto questo argomento, d'altronde nel secondo episodio assistiamo ad una Undici dapprima triste e sconsolata per la bugia di Mike, mentre poi insieme a Max si diverte nel centro commerciale facendo shopping sfrenato con tanto di inascoltabile "Material Girl" di Madonna (Ma Undici dove ha preso i soldi per quella roba?), facendosi testimonial del consumista made in USA, in pratica il diverso (Undici) è stato preso e omologato alla massa iper-consumista con un messaggio evidentemente per lo spettatore (specie se giovane). Tra un mostro Ombra che spacca tutto e basta, russi imbarazzanti (la base militare sotto il centro commerciale lascio perdere per amor di pietà) presi per i fondelli da tutti (in pratica si sono infiltrati tutti tranquillamente in questa super base segreta dove evidentemente non esiste la videosorveglianza), spot allo stile di vita USA e personaggi odiosi come la sorella di Lucas (vorrei proprio sapere da questa cretina cosa sappia dell'ideologia comunista che avversa "dall'alto dei suoi 10 anni", avrà letto pensatori come popper ed Aredt? Ne dubito fortemente). Insomma, manca il cuore per via dei personaggi stravolti come Jim Hopper, che perde molto del suo fascino malinconico (quanto cacchio è ingrassato!), per diventare solo un burbero sopra le righe e spaccone (si ok omaggio a Magnum PI come direte voi, ma le citazioni non si devono mangiare la serie come sta avvenendo dalla seconda stagione, ma devono amalgamarsi con essa e nel tono stabilito senza stravolgere dei personaggi inutilmente con il risultato di depotenziarli), mentre la mia Winona Ryder oltre a non servire praticamente a nulla questa stagione, viene confinata a macchietta comica come il tono generale della narrazione e mi spiace come quest'attrice che stimo da anni perchè da piccino la vidi in ruoli che rappresentavano un opposizione ad un certo modo di vivere omologato della società, abbia preso parte a questo spottone a favore dello stile di vita americano contro i cattivoni comunisti che portano distruzione, fame e miseria (il centro commerciale che toglie il lavoro ai piccoli negozianti lungi dall'essere un prodotto del capitalismo becero e disumano, con la base sotterranea comunista e tutti gli acquisti dei terreni intorno, diventa simbolo della fame e miserie portata dal comunismo, in pratica un problema del libero mercato sfrenato, viene scaricato su un nemico esterno, arrivando ad una auto-assoluzione del sistema capitalista che preserva sè stesso, compattando gli americani ricchi e poveri contro un nemico esterno).
Cosa si può salvare di quest'ultima stagione (al momento, ne sono previste cinque in totale) nefasta quindi? Direi solo qualche sprazzo nelle prime due puntate, qualcosa dell'episodio finale (la lettera su tutte), il dialogo tra Nancy e sua madre e la combinazione tra Steve, Dustin e Robin (un'ottima new entry e la migliore a recitare in questa stagione, mai banale anche se la sua sessualità l'ho trovata un esercizio di originalità a tutti i costi per rendere Steve ancora "sfigato") che strappano più un sorriso quando girano al massimo. Per il resto è un'ennesima ripetizione senza alcuna variante in scala più grossa ed internazionale di quello che è successo nelle prime due stagioni, solo che qui il tono troppo ironico e scanzonato finisce per privare di umanità i protagonisti e di gravitas a tutto quello che affrontano visto che sembrano affrontare una minaccia come quella del mostro Ombra e dei russi come se stessero facendo una scampagnata, risultando dei pesci fuor d'acqua perchè i fratelli Duffer hanno commesso l'errore di rendere troppo grande lo scacchiere in cui si trovano i nostri personaggi.
Se gli adulti hanno poco e nulla da dire, altrettanto si può dire per Nancy e Jonathan, così come per Billy ed il suo destino di cui frega niente a nessuno (manco il coraggio poi di portare a termine il remake del laureato con la signora Wheeler, il moralismo bigotto dell'elogio della famiglia dei Duffer è fastidioso, non basta sangue e tagli per rendere la serie un qualcosa di più che per bambini), Undici a volte l'ho trovata scritta bene altre molto meno (quanti litri di sangue avrà perso nell'uso dei suoi poteri questa stagione? Nessun effetto collaterale?), di sicuro Millie Bobbie Brown compie passi indietro sul piano della recitazione trovandola tutt'altro che eccezionale come la spaccia qualcuno, diventando preda di numerosi tic e di qualche manierismo recitativo sin troppo esibito; di interpretazioni di minorenni molto più incisive della sua se ne trovano a bizzeffe nella storia del cinema, mi sovvengono su due piedi quelle nei film Papermoon (1974) o Lo Spirito dell'Alveare (1973), per non andare poi indietro al neorealismo. Il finale m'è sembrato molto da chiusura della serie, se non fosse stato per la sciagurata scena finale che apre prospettive poco interessanti; in sostanza una terza stagione che risulta essere peggiore della seconda, che in 8 ore non riesce a dire nulla di nuovo sul "Sottosopra" nè sull'evoluzione dei personaggi, perdendosi in toni iper-scanzonati che la portano nella comforte zone voluta dai fan cristallizzandola in una forma che oramai risulta evidente che la imprigiona in un qualcosa che non si evolve e vive solo per celebrare e citare sè stessa, manco stessimo parlando di un prodotto che ha 10 anni, invece dei 3 effettivi. A seguire si segue, però ho provato troppa sensazione di deja vu e poi la propaganda a favore dell'america Reganiana che altro non è che la visione di riferimento dell'america first di Trump, l'ho trovata indigesta, consegnandoci un prodotto capitalista ed inutilmente fascista.
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