2 Broke Girls

Ideata da Michael Patrick King e Whitney Cummings, 2 Broke Girls è una sitcom con protagoniste due giovani cameriere di una tavola calda, di origini totalmente opposte, che stringono una strana amicizia con la speranza di avviare un'attività di successo.

2 Broke Girls - Di cosa parla

A New York, più precisamente a Williamsburg, quartiere nei bassifondi di Brooklyn, c’è il Diner, tavola calda al centro di ogni episodio di 2 Broke Girls.

Protagoniste di questa sitcom sono due giovani donne, Max Black (Kat Dennings) e Caroline Wesbox Channing (Beth Behrs), entrambe cameriere al Diner, l’una l’opposto dell’altra, fisicamente e caratterialmente. Max, bruna e decisamente procace (e non fa nulla per nasconderlo), povera fin da piccola, lavora al Diner da anni per tirare avanti e vive la vita con sarcasmo e cinismo. Caroline, bionda e snella (una specie di Paris Hilton), proviene da una ricchissima famiglia caduta in rovina a seguito di una truffa finanziaria orchestrata dal padre. Abituata al lusso e agli sprechi, vive con estremo disagio la nuova condizione di povertà e, nonostante una laurea alla Wharton, non trova altro lavoro che quello di cameriera al Diner.

Tra continue battute sarcastiche e punzecchiamenti di ogni genere, le due stringono da subito una forte amicizia, ma anche una collaborazione lavorativa (al di fuori del Diner). Max è infatti un’abile pasticcera e di tanto in tanto propone i suoi cupcake all’interno del locale, vendendoli con discreto successo. Caroline, dall’innata indole imprenditoriale, le propone di avviare una società per la vendita dei cupcake. Inizialmente le due sfruttano il retro del Diner che affaccia sulla strada, concesso in uso gratuito da Han, immigrato coreano, nonché proprietario timido e impacciato che viene sempre preso in giro da tutti per la sua statura.

Il primo obiettivo della neo società è di mettere da parte abbastanza soldi (250.000$) per permettersi di poter aprire una vera attività di rivendita di cupcakes, ed infatti ogni episodio si conclude con un conto totale dei progressi economici delle due mostrato a video come fosse un registratore di cassa.

Trama orizzontale, dunque, relegata quasi unicamente al raggiungimento della cifra necessaria, alla quale solo saltuariamente si affiancano mini filoni narrativi che trovano continuità per alcuni episodi. Il tema portante di questa sitcom dall’ironia immediata e irriverente, è il rapporto crescente di amicizia e fiducia tra le due protagoniste, 2 ragazze squattrinate (dal titolo 2 Broke Girl), che non si danno per vinte e affrontano la vita con semplicità, ironia, cinismo e sarcasmo, tantissimo sarcasmo. Ogni battuta, che sia nei confronti di una società dai valori sballati o di un genitore inaffidabile, è pungente oltremisura. Non mancano, ed anzi aumentano col tempo, battute a sfondo sessuale con doppi sensi simpatici e mai volgari, provocati da una parte dall’esuberanza fisica di Max, mai ostentata ma sempre presente, e soprattutto da due personaggi secondari ossessionati dal sesso: il cuoco ucraino del Diner, Oleg (Jonathan Kite), perverso e perennemente eccitato, e Sophie (Jennifer Coolidge), avvenente donna polacca frequentatrice del locale e molto sensibile alle battute del cuoco sessuòmane, nonché inquilina nello stesso condominio dove vivono Max e Caroline.

2 Broke Girls non è, probabilmente, innovativa nel suo genere ma il contesto moderno e la caratterizzazione ben delineata dei personaggi le permettono di trovare il consenso di un’ampia fetta di pubblico. I problemi di tutti i giorni, quelli con cui la maggior parte del pubblico può raffrontarsi e in cui ci si può facilmente immedesimare, sono presi a spunto per la trama di ogni episodio. Qualunque cosa, nel bene o nel male, è possibile oggetto di scherno: internet, il sesso, la droga e perfino l’abbandono genitoriale (è il caso di Max), tirato più volte in ballo con semplicità disarmante e battute taglienti.

Sarcasmo e autoironia la fanno da padrone e, proprio come le due squattrinate protagoniste, il risultato è una serie dalla comicità sboccata ma non volgare, schietta, diretta e genuina, in definitiva adatta a tutti.