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Gomorra - La serie

5 stagioni - 58 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gomorra - La serie

di mck
7 stelle

 

Gomorra, stag. 1 (completa), ep. 1-12 ( circa 50' l'uno ), 2014  :  * * * ¼ (½) - 6½ (7).

Produzione : Sky, Cattleya (Tozzi/Chimenz), Fandango (Procacci), La7.

Quarta colonna sonora originale [ con inserti non originali di Co'Sang , Franco Ricciardi feat. Ivan Granatino ( 'a Canzone 'e Maria, già psichedelicamente adoprata da Matteo Garrone in quel capolavoro avvolgente ch'è “Reality” ), etc...] per i Mokadelic dopo "Come Dio Comanda", "MarPiccolo", "A.C.A.B." : gran bella prova davvero.

Solo qualche impressione ( piene di - attenzione !!! - spoiler ), per questa serie a tratti sorprendente --- nella pregressa normalità dalla quale nasce { sia diegetica : lo sprofondo che pian piano si sta riempiendo e colmando e dal quale si sta risalendo, del fictionitaliume, grazie ai vari Boris, Non Pensarci, Romanzo Criminale, 1992, e la prossima ''Suburra'' [ sempre di Sollima, come "Romanzo Criminale", e sempre ''derivata'' da un romanzo ( il magistrato-romanziere De Cataldo ) e da un film ( per la Magliana anni '70-'80, Michele Placido, per l'odierna Marana, lo stesso Sollima ) ]..., che extra-diegetica : la Gomorra di R.Saviano e M.Garrone, da una parte, e degli Schiavone, Setola, Iovine, etc..., dall'altra }, alla quale si approccia e verso la quale tenta di smarcarsi ---, d'inesorabile declino irrimediabile : Building Bad.  

 


Grandi scene che funzionano assai ( molte già viste, ma non solo al cinema, quindi...) : tutto il manfrinare sul divano microspiato, una costruzione quasi alla “the Sopranos” tra non detto e stilizzazione; l'ammazzamento del ragazzo-cavia alle Vele per far diventare Gennaro Savastano ''grande'' ( ci penserà sua madre, invece, a fargli compiere il passo senza ritorno, abbandonandolo in Sud America per un po'...); la scoperta interrotta sul nascere della possibilità che Ciro possa essere non un informatore ma un infiltrato, poi ovviamente cassata dagli eventi; il Key Hotel coi pappi dei pioppi; la parte carceraria (memore di Giuseppe Salvia, per ossimorica antinomia);
e l'utilizzo spregiudicato dei cliffhanger : di ep. in ep. può capitare che il cliffhanger precedente rimasto sospeso venga immediatamente eliminato nell'ep. successivo   
[pratica comune ma qui portata quasi al parossismo con un certo ''coraggio'' : vedi il fratello maggiore ( che sta coi Conte, ''esiliati'' in Spagna ) del ragazzo che sta coi Savastano, preso in mezzo al fuoco incrociato della lotta Ciro-Gennaro, presentato coperto di mosche a pochi secondi dall'inizio dell'episodio che forse poteva vederlo in fuga per farlo saltare fuori vendicativo nella stagione successiva : niente di tutto ciò : la serie è seria],   
oppure che un ottimo possibile cliffhanger [ il cd con la prova della colpevolezza di Ciro ( cospirazione : la ragazza uccisa è collaterale ) dato da Immacolata Savastano al suo avvocato, subito eliminati, Immacolata, cd ed avvocato. Salvo poi, nell'ep. successivo, rispondere al cliffhanger inesistente con un colpo di scena : c'è un secondo cd...] venga ''risolto'' senza prima essere stato proposto...  

Troppo sfacciato, invece, quel mioclono positivo con temporanea indicativa discinesia monocinetica ( il portale di medicina di wikipedia mi consente di evitare spoiler eccessivi sbandierando competenze sanitarie inesistenti, ma magari non qualche strafalcione clinico ) finale.
Bellissima la scena con la predica del prete al funerale di...uno dei tanti funerali, insomma...che non viene mai, dico MAI, inquadrato in primo piano, ma nemmeno quasi in campo medio.    
Alcune imperdonabili inconsapevoli ingenuità e/o concessioni consapevoli all'ingenuità e qualche colpetto troppo forte alla sospensione dell'incredulità, invece, per contro, ma che non sfalda il tutto : il giorno della massima sfiga per Ciro, un Barcellona Vice in cui chi più ne ha più ne metta ( se si chiama Immortale ci sarà pure un motivo ); il finale con Ciro che non rinuncia ad assistere allo spettacolo col coro della figlioletta, in piena zona Padrino - Parte Terza ( vince chi ha il 'coraggio' di sparare in mezzo alla folla ) : ma la sospensione viene subito ristabilita, con gl'interessi : è l'Immortale stesso che ha utilizzato la situazione come una contro-trappola verso Gennaro.   

Prima ancora che con "la Scheda Bianca" ( il primo episodio diretto da Claudio Cupellini, che da questo punto in poi traghetterà la prima annata verso il finale di stagione dirigendo i restanti 4 ) è con il 7° ep, “Imma Contro tutti” ( ma che titoli sono ?! Questo se la batte per la palma di titolo più respingente con “Ora facciamo i Conte” ) che la serie compie un vero e proprio giro di boa, cambiando marcia, verso e senso : l'ep. è diretto da Francesca Comencini ( che ne aveva già diretto uno, sempre incentrato sulla figura di Imma, la moglie reggente del boss al 41-bis, mentre Stefano Sollima dirige i primi 4 e s'insinua tra i due della Comencini ritagliandosi la trasferta spagnola di Ciro ).
Stefano Sollima ha grande mestiere, Francesca Comencini asciuttezza ( la fuga della ragazza in abito da sposa per gioco e diletto ammazzata per...ma chi se lo ricorda : ammazzata per... Punto. ), ma è Claudio Cupellini che si distingue un poco di più : grandi notturni manniani, per lui.
Senza nulla togliere a Stefano Sollima e al suo solido mestiere, è da metà stagione in poi che Gomorra si ''apre" e prende il volo --[ un po' per cosa dice e molto per come lo dice, sia per stile di regia ( che diventa più secca, corposa, stilizzata ) che per il cambiamento ( volutamente enorme ) che avviene nel personaggio di Gennaro Savastano, da questo PdV ben rappresentato da Salvatore Esposito, e per l'inesorabile conferma della deriva irrimediabilmente, totalmente malvagia ( e quindi più che umana...) che suppura dal personaggio di Ciro Di Marzio (Marco D'Amore) ]-- : con l'entrata in scena di Claudio Cupellini alla regia, dopo i due ottimi episodi di Francesca Comencini inframmezzati a cerniera tra lui e Sollima : un salto di qualità magari anche ''minimo'' nell'economia del tutto, ma ''sensibil(izzant)e" (Sollima si è speso molto a sovraintendere il tutto sin dall'inizio : organizzazione, produzione, coordinazione, ideazione, e Cupellini ha potuto dedicare maggior spazio e tempo alla creazione registica pura).   

 


Gomorra sceglie volutamente --[ al contrario di quel che accade, altrettanto coscientemente, in "Romanzo Criminale" ( per rimanere in specifica zona Stefano Sollima ), una serie del tutto bipartita tra guardie e ''ladri'' ]-- di raccontare e di ''stare'' da una parte sola, di distendere il proprio narrato perseguendo un solo PdV, quello del crimine : non vi è un solo PdV che non sia criminale [ Camorra-"Napoli", Colletti Bianchi-"Milano", Spacciatori-"Nigeria/Ghana/etc", da una parte, e vittime collaterali, inq.te morire, null'altro, dall'altra : una precisa scelta di campo, questa : non ci sono poliziotti, a.c.a.b. o non a.c.a.b., in Gomorra : la loro totale assenza spicca acuta come e quanto la ''scomparsa'' di ogni forma di vita animale ( umana e bestiale ) in “Cars” di Lasseter-Pixar ] : in questo senso ( ma anche per il resto : tralasciando il quasi impossibile paragone effettivo sul totale del valore espresso e considerando che non esistono paragoni sbagliati e/o impossibili ) Gomorra NON è certo "the Wire" --[ che ad ogni stagione dedicava un principale PdV narrativo superiore agli altri ( che non restavano sullo sfondo ma rimanevano co-protagonisti principali del racconto ) e che tracciava il percorso della cronaca criminale : di stagione in stagione l'elemento principale era rappresentato dal crimine, dalla polizia, dal sistema scolastico, dalla politica, dall'informazione...]--, e nemmeno "the Sopranos" --[ cui bastava un inserto di 30 secondi dedicato all'FBI ( indagini e/o vita privata degli agenti ) in un ep. di quasi un'ora per riuscire a descrivere Tutto un Altro Mondo ]--, però, detto questo, merita senz'altro una visione, eccome : sia da parte di chi nel Ventre di Napoli e dintorni ( Campania, Lombardia, Italia, Mondo...) ci vive da sempre, sia per chi abita il proprio esistere lontano da tutto ciò. 


Per inciso, "Gomorra" è (il romanzo-reportage, così come il film per il cinema e pure la serie tv), paradossalmente, un'opera ricca di speranza perché affida allo spettatore - che di questo dono ricevuto, ch'è un compito da svolgere e un test da superare, può essere consapevole o no, ciò "non" importa ai fini del discorso attuativo - la capacità d'immedesimarsi completamente con la parte criminale della vicenda (e questo lo fa più à la Soprano che non alla Godfather: poco folklore è più tute in acetato...), senza poter affidare la propria morale nelle mani sicure di un'etica comune e condivisa rappresentata dal potere legislativo dello Stato e dal potere esecutivo delle Forze dell'Ordine, mani pronte a consolare e ad indicare la via in vece nostra.


A conti fatti, dunque, siamo molto più vicini ad un buon ( e a brevi lampanti tratti sorprendentemente ottimo, per l'humus da cui è nato ) prodotto come “la Nuova Squadra” [ trait d'union il bravo Antonio Milo, che in Gomorra ( entra ed ) esce di scena nel pilot ] - una serie in cui Pietro Taricone, come si muoveva, creava acting, senza troppo e in un certo senso nulla da invidiare a Sean Penn, per dire -, piuttosto che - non scomodo ancora ''the Wire'' o ''the Sopranos'' ma - NYPD.

Vieni, Ciro, ce sta posto pure pe' te.    

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Note.

1.
La seconda stagione è attualmente in fase di post produzione e verrà trasmessa da Sky Atlantic nella primavera del 2016.

2.
Il pezzo in questione era già apparso in forma quasi identica in coda al post che dedicai all'ultima stagione di “Californication”, apribile cliccando qui o sull'immagine qua sotto :



3.
Se vogliamo abbandonare le *** ( Romanzo Criminale-Gomorra, les Revenants ), compiere il giro di boa delle **** ( Top of the Lake ), spingerci ancora più in là ( Breaking Bad, True Detective, BoardWalk Empire, Fargo, Better Call Saul ), e raggiungere le *****, però, bisogna volgere lo sguardo contro-mainstream ( look to winward ! ) : Mad Men, the Sopranos, the Wire, Treme, DeadWood.
E : Show Me a Hero ( ****½ ).
Ne ho già parlato su queste pagine, ne parlerò ancora, e in attesa di dedicargli un post ne parlo anche adesso ( sarà trasmessa da Sky Atlantic fra 10 giorni da oggi ( 07/11/2015), due episodi per volta dei sei totali ).

Canzone ( "Gave it a Name", una delle "Tracks" del quadruplo CD del '98 di Bruce Springsteen che raccoglie inediti e lati B dal '72 a quel momento : e il brano in questione è proprio di quel periodo, il più recente del cofanetto ), didascalie ( Yonkers, NY, 1987 ), inq.re ed è subito contesto storico ( le Mani sulla Città al contrario : una contrazione edilizia. Probabilmente i newyorkesi saprebbero indicare i grattacieli sopravvissuti al ritocco digitale che 30 anni fa non dovevano esserci ), ed è subito una storia da raccontare :

https://www.youtube.com/watch?v=KPvoNcErvaY

(cliccare sul link o sull'immagine per aprire l'AV di youtube)

Il buon Paul Haggis firma ''solo'' la regia ( di tutta la serie, come nel caso di Fukunaga per “True Detective” 1 : a volte funziona, altre no : non è la ''formula'' a fare la differenza, ma i nomi in campo : per esempio la prima stagione di “Fargo” vede alternarsi 5 diversi registi che si dividono in 5 blocchi di due episodi consecutivi ciascuno e il risultato è grandioso ) senza mettere mano alla sceneggiatura ( la sua esperienza con la serialità televisiva, “Crash”, non è stata delle migliori ) e si mette completamente al servizio ( con la sua classicità eastwoodiana ) dello script di David Simon, Lisa Belkin e William F. Zorzi ( e come loro è co-produttore esecutivo ).
E' una storia di fine anni '80 che nemmeno chi l'ha vissuta allora si ricorda oggi d'averla vissuta, eppure David Simon ne ha tratto l'ennesimo capolavoro ( il comparto attori è fenomenale : Oscar Isaac, Catherine Keener, Alfred Molina, Winona Ryder, Jim Belushi ).

Il tema centrale è : Gescal/INA-Casa vs. piano case di Renzi : è appassionante come un giro per le coree delle periferie milanesi. Cioè lo è, per quanto mi riguarda.

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