5 stagioni - 58 episodi vedi scheda serie
Paese d'origine : Italia
Episodi : 12 da 55 minuti cadauno
Produzione : Cattleya, Fandango, SKY, La7, Beta film
La storia del boss Pietro Savastano e della sua lotta col boss rivale Salvatore Conte, del figlio Genny ancora non ritenuto pronto per sostituire il padre, della moglie Imma che da mera decorazione diventa imprenditrice del crimine avida e spietata , quando il marito è in galera al 41 bis impossibilitato a dirigere dal carcere i suoi traffici, di Ciro che da vice di don Pietro e di Genny si trova a gestire traffici di stupefacenti e altri incarichi di piccolo cabotaggio affidati a lui da Imma che non lo vede di buon occhio.
Ciro vuole avere la sua importanza ma la sua ambizione si scontra con i voleri di Genny e Imma che lo hanno praticamente disconosciuto.
Lui si vendica e don Pietro non la prende benissimo....
Impossibile raccontare di più in una vicenda ad ampio respiro come questa, un affresco dalle tinte fosche in cui viene raccontato con estremo realismo il sottobosco della criminalità napoletana.
Un realismo urticante in cui le "licenze poetiche" che si prendono registi e sceneggiatori sono camuffate benissimo e incastrate in un meccanismo narrativo perfetto, da serial americano, un alternarsi continuo di vicende e punti di vista che mette sempre voglie di andare avanti con le puntate senza fermarsi .
Inevitabilmente la prima stagione si ferma e lo fa nel modo che più fa arrabbiare chi, come me , certe volte non ama la serialità proprio perché viene lasciato tutto in sospeso e bisogna aspettare un anno per soddisfare la curiosità di vedere come stanno procedendo le cose.
Se un difetto glielo devo trovare a questa serie è proprio il modo bastardo in cui finisce con vendette compiute brutalmente ma soprattutto con vendette in fieri che però vedremo con la seconda stagione che, visto il successo di pubblico e di critica è stata già annunciata.
Nonostante un finale talmente improvviso da essere tronco non mi viene da dire che venga chiuso alcun capitolo fondamentalmente perché Gomorra - La serie non è divisa in capitoli.
E' un flusso di avvenimenti continuo in cui ogni volta vengono aggiunti nuovi elementi e nuove prospettive.
La minuziosa opera di ricostruzione delle dinamiche criminali fatto da Roberto Saviano, l'uso del dialetto ( per chi non è avvezzo a certo lessico e a certe cadenze possono essere necessari anche i sottotitoli) si sposa perfettamente con una confezione esplosiva: una fotografia plumbea ammanta questi scorci di entroterra napoletano su cui sembra non battere mai il sole, una regia volitiva riesce a dosare
miracolosamente l'adrenalina tra sequenze action ad ampio respiro e parti in cui dominano i dialoghi e il modo di recitare di un cast perfetto, volti per la maggior parte a me sconosciuti ma assolutamente all'altezza.
E' questo ciò che stupisce in un prodotto televisivo come questo: è di qualità talmente alta che supera di varie spanne anche il livello del nostro cinema recente.
Quando si dice qualità cinematografica: il lavoro di Sollima ( di Francesca Comencini e di Claudio Cupellini) alla regia e quello degli sceneggiatori è degno di un grande film , non solo di un qualcosa che debba essere passato solo in televisione.
Un prodotto talmente immerso in una realtà geografica e antropologica specifica che tuttavia arriva ad avere un respiro internazionale, mostrandosi pronto per essere esportato.
Tutto in Gomorra - La serie è perfettamente studiato e calibrato, dalle locations alle scenografie ( vedere per esempio gli arredamenti della casa di don Pietro Savastano, una devastante accozzaglia di stili e di epoche , che rendono perfettamente il livello culturale di gente abituata a spendere solo per il piacere di farlo, senza alcun criterio , in modo greve, senza alcuna finezza), dal dialetto usato alle musiche, dalla superba caratterizzazione dei personaggi principali all'attenzione certosina per quelli secondari fondamentali nel colorare un universo dove non esistono buoni e cattivi.
Esistono solo cattivi e più cattivi.
Una cura dei dettagli maniacale, da prodotto americano , qualcosa di cui andare orgogliosi e che possa essere esportato.
Noi tutti a lamentarci del livello della serialità televisiva italiana, di fatto inesistente, sostituita dalla fiction confezionata su misura per le classiche massaie di Voghera che vogliono ridere e piangere allo stesso tempo e soprattutto non vogliono attorcigliare i pochi neuroni rimasti in cose troppo complicate e poi ti arriva come uno schiaffone in faccia una cosa come Gomorra - La serie.
E mai come questa volta sei lieto di porgere l'altra guancia.
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