Mozart in the Jungle

Sesso, droga e musica classica. Uno sguardo dietro le quinte di un’importante orchestra sinfonica nella quale nevrosi e lussuria fanno da contrappunto alla soavità della musica espressa sul palco.

Mozart in the Jungle - Di cosa parla

La serie segue le vicende della protagonista, la giovane oboista Hailey, il cui sogno è entrare a far parte della New York Symphony (una versione fittizia della New York Philharmonic). Nel momento in cui entra nell’entourage degli orchestrali, si ritrova nel mezzo di un importante avvicendamento alla guida dell’orchestra: l’anziano Maestro Thomas Pembridge viene sostituito dal giovane ed eccentrico talento Rodrigo de Souza, chiamato con la sua fama e la sua creatività fuori schema a dare nuova linfa alla prestigiosa orchestra che naviga finanziariamente in brutte acque e che è composta da musicisti che sembrano ormai aver perso passione e trasporto per la musica. Il nuovo direttore d’orchestra ha un carattere umorale e imprevedibile, è sessualmente promiscuo e adotta metodologie di lavoro bizzarre e atteggiamenti eccessivi che non rendono semplice la convivenza di Hailey con il suo nuovo lavoro. La serie è ispirata al libro autobiografico dell’oboista Blair Tindall pubblicato nel 2005 nel quale rievoca stralci della sua vita professionale a New York mentre era membro di orchestre musicali di alto profilo.

La serie stessa è quindi autobiografica e offre uno sguardo lucido e dettagliato su ciò che lo spettatore non vede: il dietro le quinte del mondo della musica classica. Proprio la musica è la coprotagonista della serie, unendo le grandi composizioni classiche a brani contemporanei, ed è il tessuto su cui le storie dei personaggi si sviluppano. Tutti sono animati da passioni contrastanti, ambizioni, forti aspirazioni e sono sorretti dall’indiscutibile talento che occorre per fare parte dell’élite della musica. I musicisti, come le rockstar più consumate si abbandonano a eccessi di droga e sesso, partecipano come star a eventi mondani mentre relazioni clandestine nascono tra direttori d’orchestra e signore annoiate. Non manca lo sguardo sul quel mondo di sacrifici e dolore scandito da interminabili ore trascorse a provare, audizioni e delusioni, lavori saltuari per tirare avanti nella Grande Mela in attesa della grande occasione, momenti che caratterizzano la vita personale e professionale degli artisti in cerca di dare sostanza alle loro aspirazioni: personaggi e situazioni che spazzano via l’equazione esistente tra musica classica e serioso rigore. Dalla celebre nona sinfonia di Ludvig Van Beethoven e La Scala di Seta di Giocchino Rossi - passando per Mahler, Mozart e Pyotr Tchaikovsky - si arriva a Pra Não Parar De Sambar del brasiliano Aleh Ferraira, al soul di Stay e What's Inside di Ray Stinnett a Billie Holiday con You Got To My Hea e a Jee Day con Aura Go e il classico Sólo Vivo Pa' Quererte. Brani che acquistano una corposità metropolitana, mischiati ai rumori e alla rutilante vita della Grande Mela, anch’essa colonna sonora e presenza quasi fisica dell’intera serie.