Ideata da Toby Whithouse, Being Human è una serie britannica dalle molteplici sfaccettature. Sovrannaturale, dramma, british humour e un pizzico di horror si amalgamano nelle vicende dell’insolito trio di protagonisti, un fantasma, un vampiro e un licantropo che cercano di vivere come normali persone, da cui il titolo Being Human, letteralmente essere umani.
Being Human - Di cosa parla
A Bristol, in Gran Bretagna, una coppia di amici è alla ricerca di un’abitazione da condividere. Detta così potrebbe non esserci nulla di insolito, se non che i due in questione sono un vampiro e un licantropo. Come se non fosse già abbastanza, il caso vuole che trovino la perfetta dimora in un appartamento che in realtà risulta essere già occupato, o sarebbe il caso di dire infestato: l’occupante è infatti un fantasma che non vuole e non può abbandonare l’appartamento. Nasce così l’inusuale convivenza alla base di Being Human.
L’insolito trio è formato da Annie Sawyer (Lenora Crichlow), John “Mitch” Mitchell (Aidan Turner) e George Sands (Russel Tovey).
Annie è un fantasma particolarmente insicuro. Infesta l’appartamento in cui abitava con il suo ragazzo da quando è morta in un incidente domestico (o presunto tale) e da allora, nel più classico dei clichè, non è mai riuscita ad attraversare (letteralmente) la porta che conduce all’aldilà. La sua condizione non le permette di interagire con esseri umani ai quali risulta invisibile ed è totalmente ignara del mondo di vampiri e licantropi, ragion per cui apprende con grande stupore di essere vista da Mitch e George.
John Mitchell, da tutti chiamato semplicemente Mitch, è un ex soldato della Prima Guerra Mondiale, trasformato in vampiro (suo malgrado) proprio durante quel periodo e di conseguenza nonostante l’aspetto giovanile che lo accomuna agli altri, è molto più anziano. Tra i tre è di sicuro il personaggio più complesso, quello dal lato oscuro più presente che lo porta spesso a commettere gesti contro la sua stessa volontà. È un vampiro, ma pratica l’astinenza del sangue e nonostante una discendenza d’alto rango per la sua specie, lavora come semplice inserviente in un ospedale.
George è un licantropo. Tra i tre è quello, apparentemente, più umano in quanto la sua condizione lo obbliga solo una volta al mese alla trasformazione incontrollata e incontrollabile. Da quando è stato trasformato, proprio per paura di ferire qualcuno, ha abbandonato famiglia, amici e fidanzata e ha conosciuto casualmente Mitch, di cui è anche collega, che ne ha subito riconosciuto la natura e lo aiuta a convivere con la sua condizione.
Un incipit di sicuro inusuale e a tratti spiazzante, quello di Being Human, che vede nei tre protagonisti, ognuno legato al mondo del sovrannaturale, il tentativo di mantenere intatte le radici umane in un’improbabile convivenza. Incipit inusuale, appunto, perché di solito in altre opere dello stesso genere le diverse esistenze (o essenze) sovrannaturali sono quasi sempre in contrapposizione, mentre qui i protagonisti non solo vogliono essere umani (being human), ma a tutti gli effetti (fantasma compreso) lo sono o quantomeno come tali si comportano, seppur con le dovute complicazioni relative alla loro natura. Nelle azioni dei protagonisti, del resto, è espressa perfettamente l’anima della serie: un fantasma che non è in grado di far paura, un licantropo stereotipo dello sfigato dal cuore buono e un vampiro che non beve sangue. Ognuno, a modo suo, rinnega la propria essenza sovrannaturale ancor prima della ricerca di umanità o “normalità”. La chiave di tutto è la convivenza con i suoi risvolti comici ed è proprio l’umorismo, spiccatamente british, a tenere a galla qualunque possibile difficoltà narrativa evidenziata da mondi così diversi e potenzialmente in contrasto. Being Human è, però, anche una serie drammatica. Se da una parte si affronta con ironia la convivenza ed il confronto tra i protagonisti è il modo per esorcizzare una condizione non desiderata, la serie non nasconde la sua indole cupa. Ogni personaggio è stato caratterizzato con cura, con le proprie insicurezze e fragilità caratteriali, ma la cosa che li accomuna è che ognuno di loro si sente vittima. Proprio da qui inizia la loro ricerca di normalità a tutti i costi. L’approccio innovativo è proprio nella caratterizzazione estremamente umana e fragile dei protagonisti che al contrario dovrebbero essere quelli forti, da temere, di cui aver paura. Nel terzo episodio della prima stagione, in un monologo di Annie, è racchiusa l’essenza della serie, o quantomeno il suo lato drammatico e umano: “Mi chiamo Annie Claire Saywer e due anni fa, sono morta, ma per molti versi è allora che la mia vita è iniziata. Circondata da orrori ho conosciuto l'amicizia e la lealtà, il sacrificio e il coraggio. L'umanità non è una specie è una condizione mentale.“
In questo estratto, soprattutto nell’ultimo periodo, si capisce perfettamente in che direzione va Being Human. Se l’umanità non è una specie, bensì una condizione mentale, cambia il modo stesso di interpretare il titolo: essere umano diventa sentirsi umani. Per i protagonisti il termine “umano” non viene inteso come sinonimo di “migliore” ma viene utilizzato solo in opposizione alla loro condizione “mostruosa”, anche perché con il proseguire degli episodi la stessa mostruosità rinnegata dai protagonisti verrà sempre più evidenziata negli esseri umani, a dimostrazione che non è la “specie” a cui si appartiene a definire l’umanità di un individuo.
Il cast
Annie Sawyer è interpretata da Lenora Crichlow, attrice britannica divenuta nota proprio per questo ruolo. Tra le altre sue apparizioni ha partecipato anche un episodio della serie Black Mirror (White Bear) e ad un episodio di Doctor Who (Gridlock, 3x03). Per il ruolo di George Sands è stato scelto Russel Tovey,… Vedi tutto
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Lenora Crichlow
Annie
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Russell Tovey
George
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Aidan Turner
Mitchell
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Sinead Keenan
Nina
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Michael Socha
Tom
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Damien Molony
Hal
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Jason Watkins
Herrick
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Donald Sumpter
Kemp
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Kate Bracken
Alex
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Lyndsey Marshal
Lucy
Guida agli episodi
Produzione e ricezione
La serie è stata accolta in maniera molto positiva dal pubblico, che tende però a giudicare unicamente le prime 3 stagioni, in cui sono presenti tutti i protagonisti originali del cast. La modifica del cast e di conseguenza del plot a partire dalla quarta stagione ha fatto diminuire l’interesse da parte del pubblico.
Being Human può vantare diversi premi e nomination, integralmente consultabili sul sito IMDB, dove si attesta, inoltre, con un punteggio di 7,8/10 su una base di 20.446 voti.
Le stagioni
Stagione 1
La prima stagione, composta di 6 episodi da circa 57 minuti ciascuno, è stata trasmessa in prima visione nel Regno Unito sul canale BBC Three dal 25 gennaio al 1 marzo 2009.
In Italia è andata in onda dal 2 al 16 aprile 2010 su Steel.
Stagione 2
La seconda stagione, composta di 8 episodi da circa 57 minuti ciascuno, è stata trasmessa in prima visione nel Regno Unito sul canale BBC Three dal 10 gennaio al 28 febbraio 2010.
In Italia è andata in onda dal 23 aprile al 14 maggio su Steel.
Stagione 3
La terza stagione, composta di 8 episodi da circa 57 minuti ciascuno, è stata trasmessa in prima visione nel Regno Unito sul canale BBC Three dal 23 gennaio al 13 marzo 2011.
In Italia è andata in onda dal 31 maggio al 21 giugno 2011 su Steel.
A partire da questa stagione gli episodi sono stati trasmessi con un titolo, assente in quelli delle prime due stagioni.
Stagione 4
In Italia è andata in onda dal 2 luglio al 20 agosto 2012 su Steel.
Stagione 5
In Italia è andata in onda dal13 al 20 febbraio 2014 su Rai 4.
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