4 stagioni - 35 episodi vedi scheda serie
The Great American Novel (Louisiana). From the dusty May sun...
• Old Scenes, New Details.
“Certo che sono pericoloso. Sono un poliziotto. Posso fare cose terribili alle persone, restando impunito.”
Rust Cohle a una prostituta
“Sulla faccia della Terra è dalla notte dei tempi che le ragazza scopano gratis. Perché, se ci guadagni sopra, gli uomini come te non riescono a tollerare l'idea? Te lo dico io. Perché a un tratto non siamo più vostre nel modo in cui credevate.”
Una prostituta a Marty Hart
Armi in pugno avanzano due uomini attraverso i fuochi nella notte sopra la palude. [•REC].
2012. I detective della Polizia di Stato della Louisiana Thomas Papania e Maynard Gilbough interrogano (raccolgono le loro testimonianze sotto forma di deposizione spontanea di persone informate sui fatti avvenuti) i loro ex colleghi Martin 'Marty' Hart, il primo di Maggio, e Rustin 'Rust' Cohle, qualche giorno prima, il 26 di Aprile, in merito a “di tutto un po'”, principiando da due vecchi casi (ir)risolti del 1995, quando Marty e Rust lavoravano in coppia e districavano casi archiviandoli nei chiusi uno dopo l'altro e Rust faceva confessare i sospettati manco fosse l'ultimo prete rimasto sulla faccia della Terra il Giorno del Giudizio, ovvero quello dell'omicidio di una prostituta, Dora Lange, e quello della scomparsa di una ragazzina, Marie Fontenot. Le domande proseguono fino ad arrivare con la narrazione al 2002, poi gli anni di Bush Jr. non sono più rilevanti ai fini dell'indagine: Marty apre un'agenzia investigativa privata e Rust scompare in Alaska o in altri tristi tropici svoltato l'angolo e dietro ad un bancone di bar, almeno fino a quando ricompare, in un segmento solo narrato (tell don't show), nel 2010… Ed eccolo, Rust, immortalato sulle rive del Lago Charles, sul luogo di un altro nuovo, fresco delitto recente: un'altra ragazza scomparsa, e ripescata cadavere. Ed è di nuovo, ancora, il 2012, Obama sta per essere rieletto, bisogna rimettere in sesto il mondo, bisogna rimetterlo un poco a posto.
• Shut Up!, Nietzsche.
“Le persone prive di sensi di colpa...di solito vivono meglio.”
Rust a Marty
Se siete alla ricerca di una trama da risolvere dovete prima di tutto trovare lo spazio vuoto tra un frame e l'altro: lì si annida il cinema, l'oida.
Il male si è (ed è stato) autoinvitato a entrare: eccolo che oltrepassa porte spalancate tra due ali d'inchini e teste prone, i suoi passi silenzeggiano sui metaforici tappeti rossi (scarlatti, ematici) stesi all'uopo. Si presenta in loco - ovverossia la centrale di polizia - con la scorta di lacchè e guardie del corpo, stringe mani restituendole lorde e rovescia sorrisi come fossero montanti al costato e ganci diretti sugli zigomi, si raccomanda e dispensa incoraggiamenti. Poi cala l'asso travestito da jolly: propende, propone, propala, propugna e impone task force. E, com'è arrivato, così se ne va: non lo rivedremo, mai, più ( magari in foto, sullo sfondo, mascherato di muschio e cartapesta, tricornuto ed eretto a scodinzolare ciondolando il velopendulo priapico e parafiliaco, o tra lo sfarfallio epiletticante delle linee magneto-catodiche di un videotape ).
• Form and Void (ah!, quel tono di blu del cielo!).
“Mio Dio...è pieno di stelle!”
Dall'ultimo messaggio registrato di David Bowman, in:
''2001: a Space Odyssey'' - A.C.Clarke (e S.Kubrick) - 1968
“It's just a flyin' saucer, Ed. We gotta go.”
Peggy Blumquist al marito – ''Fargo - stag. 2'' – 2015
Cosa vuoi che sia, Rust, è solo un vortice di ribollente materia in espansione. (foto corona)
Nell'orgia acquitrinosa del torbido e malarico ristagno della morale epigeneticamente incis(tat)a nella storia dell'umana civiltà così come il suo antidoto, l'immaginazione, sorge epifitico questo buddy movie che ontologicamente invera e compie sé stesso tanto in un epilogo senza scampo e speranza né via di fuga ( i mandanti ed utilizzatori primi, ultimi e principali restano impuniti : sineddoche per Razza Umana ) quanto, allo stesso tempo, in un assolutistico lieto fine ( Rust sineddoche per Essere Umano ) che catafrange d'intumescente innesto l'incandescente innesco del suo cadaverico portato.
• Southern Reach ( l'Ultimo Orizzonte: Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Georgia, Florida, dintorni, e tutto il resto ).
--- Letteratura (classica, medioevale, moderna e contemporanea).
“Why do you make me say these things?”
Marty Hart a un barista (Nic Pizzolatto).
...Omero, Dante Alighieri, William Shakespeare...
· Giacomo Leopardi, 1798-1837 / Edgar Allan Poe, 1809-1849 / Friedrich W. Nietzsche, 1844-1900
· Ambrose Bierce, 1842-1914(ca.?) : "An Inhabitant of Carcosa" (1886) → "An Occurrence at Owl Creek Bridge" (1890) → ( "the Red Badge of Courage", Stephen Crane, 1895 ) → "the Devil's Dictionary [ 1911 ("the Cynic's Word Book", 1906) ].
· Robert W. Chambers, 1865-1933 - "the King in Yellow" (1895) : la letteratura di genere che concima (per vie traverse) menti già malate.
· A.C.Doyle, J.Verne, H.G.Wells ( E.R.Burroughs, H.R.Haggard, R.E.Howard )
· Arthur Machen, 1863-1947 / William Hope Hodgson, 1877-1918 / Howard P. Lovecraft, 1890-1937
...N.Hawthorne, H.Melville, M.Twain, J.London, W.Faulkner, E.Caldwell, T.Capote, F.O'Connor, F.Durrenmatt, C.McCarthy, J.C.Oates...
· James G. Ballard, 1930-2009 / Stephen King, 1947-xxxx
· Thomas Ligotti, 1953-xxxx / Nic Pizzolatto, 1975-xxxx
· John Carpenter - "Cigarette Burns" (2005) / Hans Backovic ↔ "la Fin Absolue du Monde" (1971)
· True Detective / 1 (2014) : 1995-2002-2012
--- Cinema (contemporaneo e futuro).
“Io non dormo. Sogno e basta.”
Rust a Marty
– Pretty Baby – Louis Malle – 1978
– Southern Comfort – Walter Hill – 1981
– Cat People – Paul Schrader – 1982 (remake dell'omonimo film del 1942 di Jacques Tourner e DeWitt Bodeen)
– the Big Easy – Jim McBride – 1987
– Angel Heart – Alan Parker – 1987
– Interview with the Vampyr: the Vampyr Chronicles – Neil Jordan – 1994 (dall'omonimo romanzo del 1976 di Ann Rice)
– MidNight in the Garden of Good and Evil – Clint Eastwood – 1997 (dall'omonimo non-fiction book di John Berendt del 1994 sceneggiato da John Lee Hancock)
– Undertow – David Gordon Green – 2004
– A Love Song for Bobby Long – Shainee Gabel – 2004
– When the Levees Broke: a Requiem in Four Acts – Spike Lee – 2005
– In the Electric Mist – Bertrand Tavernier – 2009 [dal 6° vol. (per un tot. di 20) del 1993 appartenente alla serie su Dave Robicheaux (ItEM with Confederate Dead) di James Lee Burke]
– Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans – Werner Herzog – 2009
– Monsters – Gareth Edwards – 2010
– Treme – David Simon e Eric Overmyer (e George Pelecanos) – 2010-2013
– Texas Killing Field – Ami Canaan Mann – 2011
– Mud – Jeff Nichols – 2012
– Low Tide – Roberto Minervini – 2012
– Beasts of the Southern Wild – Benh Zeitlin – 2012
– Joe – David Gordon Green – 2013
– Cold in July – Jim Mickle – 2014 (dall'omonimo romanzo del 1989 di Joe R. Lansdale)
– Louisiana (the Other Side) – Roberto Minervini – 2015
– Annihilation – Alex Garland – 2016 (dall'omonimo romanzo breve di Jeff VanderMeer del 2014, primo della Southern Reach Trilogy)
--- Altrove.
“Questo posto sembra solo il ricordo di una città. E il ricordo sta svanendo. E' come se qui ci fosse stata solo la giungla.”
Rust Cohle a Marty Hart.
– West:
- the Balck Dahlia – Brian DePalma – 2006 (dall'omonimo romanzo del 1987 di James Ellroy)
- Below Sea Level – Gianfranco Rosi – 2008
– North:
- the Pledge – Sean Penn – 2001 (dall'omonimo proverbiale romanzo del 1957 di Friedrich Dürrenmatt)
- Winter's Bone – Debra Granik – 2010 (dall'omonimo eccezionale romanzo del 2006 di Daniel Woodrell)
– East:
- Memories of Murder – Bong Joon-ho – 2003
- la Isla Minima – Alberto Rodríguez – 2014
– SF:
- Chaga (Evolution's Shore) – Ian McDonald – 1995 (Africa)
- Darwinia – Robert C. Wilson – 1998 (Europa)
•Gente di Palude, che Vive nell'Ombra.
Amore, odio, memoria, dolore, presunzione, piacere, ottusa volontà : un sogno svolto in una stanza (di scrittura e di montaggio) chiusa.
Nic Pizzolatto ( Galveston ) scrive il suo secondo romanzo e lo fa utilizzando non la cellulosa ma la celluloide del 35mm.
I titoli di testa, ad opera di AntyBody (Halt and Catch Fire) in partecipazione con Elastic (Game of Thrones, DeadWood, Carnivàle, the Americans, Master of Sex, Halt and Catch Fire, the Man in the Hifh Castle, the LeftOvers, the Night Manager) -- due società entrambe nell'orbita creativa di Patrick Clair (Creativ Director / Motion Designer) : la prima è stata da lui ideata e fondata, mentre con la seconda collabora facendone parte --, e con la cooperazione di Breeder, ci introducono in un'atmosfera di pathos prepotente che non si stempera col tempo e che rimane incollata allo schermo per tutte le 8 ore di durata.
Una pagina splendida: http://www.artofthetitle.com/title/true-detective/
La fotografia acquatica, vaporosa e dalle brume ancestrali di Adam Arkapaw (Animal Kingdom, Top of the Lake, Macbeth, the Light Between Oceans) riluce di naturale profondità e nitidezza.
Le musiche di T Bone Burnett --- Never Ending Rolling Thunder Revue e produttore di Roy Orbison, Diana Krall, John Mellencamp, the Chieftains, B. B. King, Steve Earle, Kris Kristofferson, Cassandra Wilson, Elvis Costello, Natalie Merchant, K D Lang, etc…, oltre che coeniano d.o.c. (the Big Lebowski, “O Brother, Where Art Thou?”, the LadyKillers, Inside Llewyn Davis) --- sono probabilmente il co-protagonista, discreto e furente, della serie.
E in quanto al suo lavoro di music supervisor: le canzoni (diegetiche e/o extra-diegetiche) sono di Bob Dylan, John Lee Hooker, Steve Earle, Kris Kristofferson, Bo Diddley, Buddy Miller, Waylon Jennings, Joshua Tilman (Father John Misty), Ike e Tina Turner, Cassandra Wilson, Meredith Monk, Lucinda Williams, Emmylou Harris, Black Rebel MotorCycle Club, the Kinks, Glenn Gould, la triade metallica Melvins-Primus-Sleep, Wu-Tang Clan...
"the Angry River" - the Hat feat. Father John Misty & S.I. Istwa (720p)
Mentre una versione a 1080p e con sottotitoli in italiano la si trova QUI.
Il compatto comparto attori. Di Rust Cohle ci s'innamora subito, a (debita) distanza: Matthew McConaughey (Dazed and Confused, Lone Star, Contact, Amistad, the Newton Boys, Tropic Thunder, the Lincoln Lawyer, Killer Joe, Bernie, the PaperBoy, Mud, Dallas Buyers Club, the Wolf of Wall Street, Interstellar, the Sea of Trees), che da un po' inanella una serie di interpretazioni una migliore dell'altra, incominciando dal film di W.Friedkin, qui mantiene un impensabile livello emotivo e caratteriale/caratteristico formidabile. Woody Harrelson (Natural Born Killers, the SunChaser, the People vs. Larry Flynt, the Tin Red Line, the Hi-Lo Country, A Prairie Home Companion, A Scanner Darkly, the Walker, No Country for Old Men, Defendor, Out of the Furnace) invece, com'è normale che sia dato il personaggio, impiega un po' di più ad instillare empatia, ma il suo è un lavoro da fondista-passista, pervicace, che alla fine ripaga. I due, amici da sempre out/off set (EdTV), incarnano l'essenza...dell'amicizia: cazzotti, e pacche sulle spalle. Michelle Monaghan, Shea Whigham (Take Shelter, BoardWalk Empire) e Lili Simmons (Bone TomaHawk, WestWorld) sono solo la punta di una cast ricco ed eterogeneo.
La regia di Cary Joji Fukunaga (Sin Nombre, Jane Eyre, Beasts of No Nation) è al servizio – senza per questo essere un ''mero esecutore'' - dello sguardo del creatore-autore-scrittore-showrunner Nic Pizzolatto, è in simbiosi univerbante con esso (in TD2 verrà abbandonata l'idea del regista unico per dare all'autore letterario un controllo ancor più totale sull'operazione): sforna un piano sequenza di 6 e passa minuti situato proprio alla metà esatta della narrazione, ovvero al termine del 4° ep. – forse il momento più distante dalla vera anima di TD1 (Carcosa), e più vicino ad una serie come “Sons of Anarchy” (ch'è una via di mezzo tra l'impeto veemente di TD e il piattume di “the Walking Dead”) e stracitato da chi non sa guardare oltre al proprio naso: ho una rivelazione da fare a questi signori: i piani sequenza li sanno girare pure entrambi i Muccino –, che segna (in)consapevolmenteuna cesura netta fra due modalità di racconto (se i primi 4 ep. vivevano di ''frasi celebri'' gli ultimi 4 si adagiano sul compito di tirare le fila e far collassare le linee temporali nella singolarità dell'oggi), e gira la sua opera maggiore delle 4 sinora licenziate (mitopoietiche, postmodernarcaiche le vedute della Carcosa biercesca).
•Florireligio.
“La religione: un virus prionico degenerativo.”
Daryl Gregory – Damascus – 2006
“Sapete, penso a mia figlia. A quello...che le è stato risparmiato. A volte ringrazio per questo. […] Credo che sia da presuntuosi...volersi ostinare a sottrarre un'anima alla non-esistenza e relegarla nella carne. Trascinare una vita dentro a questo...tritatutto. E mia figlia, lei, mi ha risparmiato dal peccato...di essere padre.”
Rust a Papania e Gilbough
“Se l'unica cosa che rende corretta una persona è la prospettiva di una ricompensa divina, allora, fratello, quella persona è un pezzo di merda.”
Rust a Marty
“E' così da quando una scimmia ha guardato il sole e ha detto a un'altra scimmia: “Lui ha detto che tu devi dare a me la tua cazzo di parte”. Le persone sono così deboli che preferirebbero gettare una moneta in un pozzo dei desideri piuttosto che comprare la cena.”
Rust a Papania e Gilbough
“Alcuni antropologi-linguistici pensano che la religione sia un virus del linguaggio che riscrive i percorsi del cervello e soffoca il pensiero critico.”
Rust a Marty
“Mantengo le cose [famiglia e lavoro, filosofia e svago, contemplazione e adrenalina] distinte, separate. Così riesco a bere questa birra senza doverne bere venti.”
Marty a Rust
•The Right Stuff / Polisse.
“Sarei stato un bravo pittore, storico, forse. Vecchie scene, nuovi dettagli.”
Rust Cohle a Marty Hart
“Senti, Nice, chiudi quella cazzo di bocca.”
Rust Cohle a un buzzurro (white trash) del posto.
Oltre l'indagine c'è l'indagine irrisolta (Eyes Wide Shut: i politici e i prelati scampati alla forca) : non il filosofeggiare, o il lieto fine [di Rust: “Ho visto l'amore di mia figlia e mio padre”, ma era - durante l'episodio di ''pre-morte'' - il suo d'amore, verso di loro, riflesso; e di Marty: moglie e figlie al capezzale del letto di degenza del dop(pi)o eroe], ma le fotografie e i ricordi che compongono il reale...
•Difendersi dal Tempo (A.Bazin), ovvero: invito a una non-decapitazione (stesse sorti, e in progressione).
Siamo - Homo s. sapiens – divenuti, ad un certo punto del nostro cammino, troppo autoconsapevoli, perciò la (nostra) natura, il dna + l'evoluzione + l'epigenesi, ci dotano di un'illusoria pre-programmata sensazione di possedere una reale coscienza di sé, in grado di gestire il libero arbitrio nella fragorosa marea montante ch'è la (in)determinata e (in)certa consapevolezza della propria e altrui finitezza: un affannarsi in realtà inutile, e un inganno: la ribellione a ciò è l'autoestinzione libero arbitrata. Bisogna accettare il mistero, conviverci, e, a volte, combatterlo, arando le tenebre e coltivandone i segreti, nutrendosi dei pochi e radi frutti stentati che riescono a germogliare in questo dominio dell'universo locale. E, in alcuni casi, lasciarsi cullare dall'autoinganno: Rust (il nichilista pacificato) non re-incontra certo la figlia, né il padre, ma l'immagine di loro ch'egli proietta.
E Pizzolatto riesce a mettere in burla tutto ciò - col classico espediente del buddy movie, e con un misticore pellucido al termine del giorno (the Long Bright Dark) - e a neutralizzare sul nascere la retorica. Opera una consolazione, consapevole del proprio sano infingimento.
•TD2 (DreamCatcher).
La ''consolazione'' finale (terminale), l'autoinganno, il gesto di ''fede'', consiste nel considerare il Tempo non come una freccia alla quale siamo imbrigliati e legati forzatamente e che possiamo solo cavalcare alla cieca, o una sfera quadridimensionale, ma piuttosto come un flatlandico disco piatto (un cerchio/circolo vizioso), qual è la Louisiana: il Tempo come una Mappa: giunti sul bordo, al confine, non si cade nel vuoto, ma la si ritorce come un Nastro di Moebius per un altro giro di giostra (uno degli ultimi in ordine di tempo a ri-titillare l'argomento è stato S.King con “AfterLife”, buon racconto breve antologizzato in “the Bazaar of Bad Dreams” del 2015).
La 2a stag. ci accompagnerà a Fargo-1, pardon, Vinci, e -viceversa- dal Grande Romanzo Americano della 2a di Fargo si passerà al the Western Book of the Dead. NeverMind…
(True Detective - 1)
(True Detective - 2)
E quindi, iniziamo :
[ Visual: AntyBody (Patrick Clair) ed Elastic + Breeder --- Song: “Far From Any Road” by the HandSome Family (Brett & Rennie Sparks) ]
* * * * ¼ - 8 ½ (¾)
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