4 stagioni - 35 episodi vedi scheda serie
Tra flashback che alternano il 1995 e il 2012, i due detective Rustin Cohle e Martin Hart cercano di risolvere il caso di un serial killer che imperversa per la Louisiana. Avvicinatomi a questa serie soprattutto per le recensioni entusiastiche del web, mi trovo davanti a un buon prodotto ma forse leggermente sopravvalutato. La trama di per sé non ha molti elementi originali ed è, in fin dei conti, la solita caccia all’assassino seriale di turno (c’è l’elemento del salto di 17 anni nelle indagini, ma la sostanza è comunque quella), ma la tensione in essa è gestita molto bene, con un crescendo ben congeniato dalla prima all’ultima puntata. Forse l’unico punto dolente di questa prima stagione sono i due protagonisti, fatto sorprendente dato che è su di loro che si punta l’attenzione: Rustin Cohle, interpretato da un bravissimo Matthew McConaughey, è negativo (“It means that I’m bad at parties”), poco incline a socializzare ed abbastanza eccentrico ma la sua caratterizzazione non va oltre il solito e già visto passato drammatico, e il fatto che il suo sia solo un atteggiamento distorto, “non giusto” e temporaneo lo si può comprendere dal finale (parte più debole della serie); leggermente migliore è il personaggio di Marty, interpretato dal sempre bravo Woody Harrelson, che, paradossalmente, nel suo più scarno scavo interiore, riesce a essere descritto in maniera più veritiera del suo collega: ignorantello e ligio alla famiglia, rappresenta infatti una sintesi umana tra istinti e ragione che difficilmente convivono, se non aiutati dalla compassione degli altri.
Buona la prova registica di Fukunaga, che raggiunge il suo apice nel bel pianosequenza della quarta puntata.
Ne è stata annunciata una seconda stagione, con protagonisti diversi.
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