2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - GALA
The Knick è il film di CLIVE OWEN, uomo tra i più apprezzati dalle donne, e non solo.
Bello certo, affasconante pare, ma pure bravo, l'attore è protagonista e produttore dell'ultma fatica di Steven Soderbergh, il talentuoso, pluripremiato e prolifico regista statunitense che da tempo aveva promesso di ritirarsi dal cinema oltrepassata la soglia dei cinquanta. Dirigendo The Knick il regista in un certo senso mantiene fede al proprio proposito perché esso è un insolito, coraggioso serial televisivo di 10 puntate da un'ora ciascuna, il cui titolo prende spunto dall'ospedale newyorkese del 1900 ove è ambientata tutta la vicenda umana e lavorativa di un tenace e contraddittorio medico di nome John Thackery.
Certo l'impressione delle prime due ore è buona se non ottima, regalandoci il serial un inizio folgorante col risveglio del protagonista tra i fumi oppiacei di un bordello, mentre si reca di fretta a raggiungere l'ospedale dove lo aspetta un importante intervento d'urgenza. Una iniezione tra le dita dei piedi di qualche droga calmante, una operazione shock su una donna in gravidanza avanzata e a rischio che finisce letteralmente a schifio in un bagno di sangue e morte. Il primario e capo del protagonista, sfiduciato da troppi insuccessi, per quanto luminare per quei tempi, si suicida aprendo il percorso di carriera e dirigenza della struttura al nostro uomo. Un tipo non certo facile, caratteriale, razzista, avverso alla famiglia facoltosa dei brillanti finanziatori dell'ospedale che non ne approvano certe baruffe caratteriali né ne condividono determinanti scelte etiche.
Insomma un E.R. Di inizi '900 o un The Kingdom senza fantasmi, se non quelli maturati dagli errori della propria coscienza. Splatter quanto basta per sbalordirsi di trovarsi di fronte ad un prodotto televisivo, il lunfo film butta nella mischia con destrezza tematiche etiche universali come appunto la coscienza e la responsabilità di chi si destreggia col destino di vite altrui come se fosse un arrogante dio totalitario e smargiasso; per non parlare della piaga razziale, che vedeva all'epoca i neri discriminati e totalmente allontanati da ogni forma di sanità ufficiale, oltre che osteggiati tutti i validi medici di razza nera, anche se più eccelsi della media.
Oltre ai due episodi sono riuscito a vedere gli ultimi due, ovvero il 9 e il 10, che concludono (si fa per dire...ma non dico altro) un serial davvero molto insolito e riuscito e che avrebbe meritato una visione completa (cosa che ha fatto lo stoico Port Cros, lungo tutta una giornata dedicata a serial, affrontando le 10 ore abbondanti di programmazione quasi tutte d'un fiato, e alla cui recensione o post in lavorazione rimando tutti coloro che fossero interessati ad un resoconto più dettagliato del mio su quello che è probabilmente il più bello ed originale prodotto televisivo dell'anno), non fosse che le proposte sono tante rispetto ai soli miei tre giorni di permanenza: circostanza quest'ultima che mi ha suggerito di spaziare tra le varie proposte.
Vorrei aggiungere che The Knick si giova di una insolita e apparentemente anacronistica colonna sonora tutta elettronica che sembra uscita da un horror di John Carpenter, ma che, risentita in occasione di ogni episodio, diviene un refrain accattivante ed indispensabile.
E' inoltre encomiabile come il film riesca a giostrarsi alla perfezione toccando tematiche più disparate, come i progressi tenaci di una medicina fino a quel momento davvero allo stadio primordiale: gli sforzi di medici eroici pure con i loro problemi e vizi caratteriali; la scoperta di differenti gruppo sanguigni dopo innumerevoli trasfusioni di sangue tra ceppi non compatibil ie morti sotto i ferri; la dipendenza dalla cocaina che assicura la lucidità per operare miracoli da parte di medici capaci ma deboli e finiti nella rete di una dipendenza senza uscita; le morti di innocenti che decimano famiglie e provocano pazzie in chi sopravvive. La questione razziale, le ingiustizie e le discriminazioni anche quando si è medici dotati e migliori dei bianchi che fanno da padroni. La corruzione dilagante che specula sul recupero degli infortunati, sulla interruzione clandestina delle gravidanze indesiderate; le rivalità tra medici che finiscono per allontanare l'ottenimento dei risultati in nome di una rivalità che è figlia dell'egoismo e dell'arrivismo umano.
The knick è tutto ciò e molto di più e merita una visione completa e progressiva, magari meno caotica e veloce dei ritmi a cui ci abituano e rendono schiavi questi interessanti festival che si succedono uno dopo l'altro.Una bella sorpesa festivaliera, forse la vera sorpresa di questo festival o comunque di questa densa giornata.
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