Espandi menu
cerca
The Newsroom

3 stagioni - 25 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2012-2012
  • 10 episodi

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 207
  • Post 139
  • Recensioni 1193
  • Playlist 330
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Newsroom

di mck
8 stelle

ReThinking Camelot (by an American Taleban).

I.  Prologo.  Rant.
 
Talk extendedly in anger :
 
- (benevolmente) invettiva, filippica, tirata, declamazione retorica...
- (malevolmente) strepitante sproloquiare farneticato...
 
Tra La Mancha e Camelot...
...con un affaccio sulla Buca del Coniglio.
 
"the NewsRoom", stag. 1 ( Aaron Sorkin, 2012 – HBO )
intersecato a
"22/11/'63" ( Stephen King, 2011 – Einaudi, trad. Wu Ming 1 ). 

 


"[All'intervistatore] Non siamo affatto il migliore e più grande paese del mondo, professore, contento adesso? [Alla collega democratica] Sai perché i liberali non piacciono alla gente? Perché perdono. Cazzo, ma se i liberali sono così intelligenti e geniali, perché diavolo perdono sempre? [Al collega repubblicano] E tu, con che faccia dici ai tuoi studenti che l'America è un paese grandioso, come se fossimo gli unici al mondo ad avere la libertà? In Canada c'è libertà ! In Giappone c'è libertà ! In Inghilterra, Francia, Italia, Germania, Spagna... Australia...! In Belgio c'è libertà! Ci sono circa 207 stati sovrani al mondo e in almeno 180 di questi c'è libertà. [Alla studentessa che gli ha posto la domanda scatenante...alla quale però Will non aveva alcuna intenzione di rispondere se non con una battuta e alla quale non avrebbe proprio riposto se il conduttore della serata non avesse insistito...] Ah...e tu, sciocca ragazzina, se mai un giorno per sbaglio entrerai in una cabina elettorale devi sapere un paio di cose : ad esempio che non ci sono prove a sostegno dell'asserzione che siamo il miglior paese del mondo : siamo settimi al mondo per alfabetizzazione, 27esimi in matematica, 22esimi nelle scienze, 49esimi per aspettativa di vita, 178esimi per mortalità infantile, e soltanto terzi per reddito familiare medio, solamente quarti per forza lavoro ed esportazioni. Siamo i primi al mondo soltanto in tre categorie : massimo numero di cittadini in carcere pro capite, numero di adulti che credono negli angeli, e per le spese militari, settore in cui spendiamo più delle 26 nazioni che ci seguono, 25 delle quali sono nostre alleate... Certo, se le cose stanno così non è per colpa di una studentessa ventenne, però tu fai sicuramente parte della peggiore-punto-generazione-punto-di sempre-punto. E quando ci chiedi cosa fa grande l'America nel mondo non so di che cazzo stai parlando. Di Disneyland? [In realtà dice: “Yosemite?”] Certo, lo eravamo : una volta. Lottavamo per cause giuste, per delle ragioni morali : creavamo le leggi o le cancellavamo per dei principi morali. Combattevamo la povertà, non i poveri. Ci siamo sacrificati, pensavamo agli altri, aiutavamo il prossimo e facevamo delle cose concrete senza stare lì a vantarci ed essere spocchiosi. Noi abbiamo creato novità, costruito cose straordinarie, fatto progressi tecnologici pazzeschi e assolutamente inimmaginabili, esplorato l'universo, curato malattie. Noi potevamo vantare al contempo i più grandi artisti al mondo e l'economia più forte del mondo. Puntavamo sempre in alto, alle stelle. Agivamo da uomini, comportandoci da tali, aspiravamo all'intelligenza, la esaltavamo e la consideravamo un pregio, non una vergogna, e non avevamo complessi d'inferiorità, non ci sentivamo inferiori. Non ci identificavamo con chi avevamo votato alle ultime elezioni, la nostra identità non dipendeva da questo, e non eravamo così paurosi, non bastava così poco per farci paura. E se avevamo tutte queste qualità che hanno reso possibile tutto ciò è solo perché eravamo bene informati, da grandi uomini, uomini che erano rispettati. Per risolvere un problema si deve prima riconoscere che ce n'è uno, ammetterne l'esistenza. L'America ormai non è più il migliore e il più grande paese al mondo. [Al moderatore] Soddisfatto?"     
Will McAvoy (Jeff Daniels) / Aaron Sorkin
 
Versione doppiata in italiano : http://www.youtube.com/watch?v=SEn296Jw1wk

 

Versione originale sottotitolata in italiano : http://video.tvzap.kataweb.it/serie-tv/the-newsroom-la-scena-iniziale/2174/2178
 
"Da insegnante, ho sempre insistito sulla semplicità. Che si tratti di narrativa o saggistica, conta solo una domanda, e una risposta : "Cosa accadde?", chiede il lettore. "Questo... E questo... E anche questo", risponde lo scrittore. Farla semplice è il modo più sicuro."    
Stephen King ( si ricorda delle lezione fordiana ) – "22/11/'63"

"La mercificazione della nostalgia ci propina un passato che non è mai esistito. L'agiografia santifica politici contaballe e reinventa le loro gesta opportunistiche come momenti di grande spessore morale. La nostra narrazione ininterrotta è confusa al di là di ogni verità o giudizio retrospettivo. Soltanto una verosimiglianza senza scrupoli è in grado di rimettere tutto in prospettiva.
La vera Trinità di Camelot era Piacere, Spaccare il culo e Scopare. Jack Kennedy è stato la punta di diamante mitologica di una fetta particolarmente succosa della nostra storia. Spandeva merda in modo molto abile e aveva un taglio di capelli di gran classe. Era Bill Clinton senza l'onnipresente scrutinio dei media e qualche rotolo di grasso." 
James Ellroy - American Tabloid, 1995

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

II. Qui da Noi / 1.  "Non c'è furia pari a quella di un mediocre".
 
...e arrivati a questo punto verrebbe da dire speriamo che sia così...ma nel frattempo ci rimane un mediocre ( e dopo la triade “b. - ^^^ - letta.il.nipote.di” appena passata può anche essere un complimento ) già spompato dalla scorciatoia ( no, non la scorciatoia nel Tempo, la Buca del Coniglio che attraversa Jake Epping/George Amberson e che riporta sempre al 9 Settembre 1958 - anche se, parlando di un Paese praticamente fermo da ( 10, 20, 30 anni ) un'inimmaginabile sequela devastatrice di lustri opachi, il paragone pertiene ) che passa per il Quirinale e salta tutti i Gavia, Stelvio e Mortirolo delle Cabine Elettorali.
 
E un altro mediocre, Re Giorgio, che pone il veto su Nicola Gratteri alla Giustizia perché tira aria di riforma sformata di Grazia e in-Giustizia ( e l'abolizione del 41-bis è solo la ciliegina s'una bella torta di merda ). E poi, forse, quello del Magistrato ( Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ) sarebbe stato un nome sprecato in questo momento storico, per lui ci vorrebbe un Governo eletto con un'univoca maggioranza solida che possa raccogliere consensi raggiungendo in aula i 2/3 degli emicicli comprendendo il M5* e non il C-DX.
 
Noi in Ucraina facciamo così
( almeno loro hanno due grandi mali tra cui scegliere, noi un solo bene. Amato cazzo ). 

 


III. Qui da Noi / 2.  Il Grande Folle in Missione Civilizzatrice.
 
Liste lunghe bloccate dall'alto o preferenze sul territorio nei collegi? Non esiste una Legge Elettorale Perfetta, al solito il meglio sarebbe un buon compromesso, una crasi-sinenstesia fra le due antinomie, per superare la crisi. La sola cosa certa è che sopra ai nomi in lista scelti dalle dirigenze come ai nomi nei collegi scelti dal popolo sempre e solo ci saranno le lobby.
Per fare un esempio semplice e chiarificatore bisogna uscire dall'Italia, compiere una trasvolata atlantica e tentare un atterraggio di fortuna sopra alle Grandi Pianure, mettiamo del Nebraska.
Negli U.S.A. un senatore rappresentate di uno stato in cui – esempio nella media - i Repubblicani abbiano vinto contro i democratici mettiamo per 55 contro 45, in cui il 95% di questo 45% Dem ( ovvero il 42,75% dell'elettorato totale ) vuole una severa regolamentazione per la vendita e la detenzione di armi da fuoco e il 40% del 55% Rep vuole lo stesso ( ovvero il 22,00% ), per un totale sull'elettorato tutto che vuole una seria regolamentazione sulle armi del 64,75%, ovvero in pratica la Maggioranza Assoluta dei 2/3 del popolo, spinto e indirizzato dalla N.R.A. vota contro il volere non del suo elettorato repubblicano, ma di quello che vuole il suo Stato, perché, come senatore, (dovrebbe) rappresenta(re) tutto l'ipotetico Nebraska e la sua popolazione e non solo le persone espressione della sua parte politica.
Ma qui da noi, niente paura, il proporzionale spinto rimasto dopo la mannaia costituzionale verrà presto sostituito da un doppio turno con ballottaggio ( o con premio di maggioranza...basculante tra due ''massimi'' sistemi : 35% + premio di 18 punti = 53% e 50% + 1 voto = 55% ) e il tutto verrà poi, cioè or'ora, subito, adesso, congelato per almeno un anno ( a meno che non avvenga veramente un altro '15-'18 di terrificante pace ), in attesa delle Grandi Riforme un'al mese e del Semestre Europeo di Presidenza.
 
IV. Born (to Run) in the U.S.A. - Make America Great Again.  La Spada e lo Specchio.
 
La Soluzione senza un Problema [ Porcellum, Mattarellum, Italicum : a distanza di più di 3 (tre) anni - ché il post originale da cui ho tratto questa "nuova" recensione porta la data del Febbraio 2014 - siamo ancora tutti lì ], o meglio la soluzione a un diverso Problema : i Repubblicani stentano a prenderei voti di certa gente, per cui sarebbe tutto più semplice se certa gente ( Dorothy Cooper ) non votasse per niente. 

 

Per Thomas Jefferson “ i nostri Diritti Civili non dipendono dalle nostre opinioni religiose “. Per il I° Emendamento della Costituzione “ il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione “. Ciò che spaventa di più del falso storico è che dei Repubblicani ''forti, ragionevoli e brillanti'', quegli stessi uomini e donne che dovrebbero battersi contro i fondamentalismi, hanno (avuto) talmente paura di perdere le primarie contro dei fanatici religiosi che hanno gettato la spugna della verità, ed ecco il risultato, quando persino il 'migliore' di loro, John McCain, si ritrova a dire : “ ...Si... La... La Costituzione stabilisce che gli U.S.A. sono una nazione cristiana “, a Will McAvoy non rimane che l'occhio per occhio, dente per dente : “ E' strano, perché il peggior nemico del Finto Repubblicano [ qui da noi, dove persino il ''vero'' esponente della Destra, G.Fini, s'è *** ] non è Nancy Pelosi, o Hillary Clinton, o Barak Obama : è quest'uomo [ mostra ICONA ]. Ha detto : cura gli ammalati, nutri gli affamati, assisti i più deboli fra noi e sempre prega in privato “.
 

Purezza ideologica, Compromesso come debolezza, Lettura integralista delle sacre scritture, Negazione della scienza, Incuranza dei fatti evidenti, Rifiuto di nuove informazioni, Ostile paura del progresso, Demonizzazione dell'istruzione, Esigenza di controllare il corpo femminile, Profonda xenofobia, Mentalità tribale, Intolleranza al dissenso, Odio patologico verso il Governo U.S.A. : si possono anche definire il Tea Party, si possono definire conservatori, si, e si possono definire repubblicani, addirittura, pur se la cosa è discutibile, ma il loro vero nome è un altro : sono i talebani americani. E ai talebani americani non riusciranno a sopravvivere se a Dorothy Cooper sarà consentito di votare“.
 
Esempio italico tecnicamente simile : Primarie del PD.
Esempio italico moralmente simile : Porcellum.
 
E tutto torna : Empty Trash. Clic.  

V.  Primo Intermezzo.  Back-Up in the Rabbit Hole.  

 

Tutto si tiene – omissis – pagine ( del GrandeRomanzoAmericano) virtuali svolazzanti sparse sull'asfalto e nell'oceano :
" Ooh, anche i sottoelenchi...! ",
una spacciatrice di gossip, sarcastica, a un Will McAvoy in missione civilizzatrice :
e invece no : considerate qui una pagina fitta fitta di impressioni, rimandi, riferimenti, incroci, tutti missing in action, lacrime nella pioggia, una pisciatina nel grande fiume della virtualità evaporata.
Ho abbassato la guardia, non m'era mai accaduto, fate sempre triplice copia di tutto, o voi imbecilli come me che siete là fuori, e siete in tanti, lo so, già vi vedo, sguardo fisso sullo schermo, mani ferme a mezz'aria in un gesto tra una preghiera e un vaffanculo, quello sguardo tipico dell'ottuso che vi ( va bene, ci ) contraddistingue...
Ma eri fatto quando non hai salvato o fatto copia di nulla? Mi piacerebbe rispondere che “si, lo ero : non mi sentivo nemmeno la faccia“. E invece no. Pace.  

 

P.S. : la mia reazione è stata simile a questa :

 

VI.  Secondo Intermezzo.  On the Grassy Knoll.
 
"Di nuovo il filmato [no, non Zapruder]. Mentre Kennedy entrava, salutando il pubblico in piedi, un signore anziano in tenuta da montanaro bavarese iniziò a suonare Hail to the Chief [ cambio di consonante per il 'tributo' a W. dei Radiohead ] su una fisarmonica più grande di lui. Il presidente gli diede un'occhiata stupita, poi alzò le mani in un simpatico gesto che voleva dire : “Ma che cazzo...?!”. Per la prima volta lo vidi come avevo imparato a vedere Oswald...
 
[ una visione parziale e soggettiva, ovvio : come il Rapporto della Commissione Warren, “Libra” di Don DeLillo, “Oswald's Tale: An American Mystery” di Norman Mailer, il 1° L.A. Quartet, la UnderWold U.S.A. Trilogy (“American Tabloid” - ”the Cold Six Thousand” - Blood's a Rover”) e il 2° L.A. Quartet ("Perfidia") di James Ellroy, e ancora i saggi di J.Garrison, T.Mallon, E.J.Epstein, W.Manchester, J.Hepburn, R.Dallek, G.Posner, etc..., alcuni ancora reperibili in edizione italiana ] :
 
...come un uomo in carne e ossa. In quell'occhiata e nel gesto che era seguito, vidi una cosa anche migliore del senso dell'umorismo : la capacità di apprezzare l'intrinseca assurdità della vita.
 
[…] Spensi il televisore, tornai al divano e aprii il taccuino di Al. Mentre lo sfogliavo per arrivare alle ultime pagine, continuavo a vedere quell'occhiata sorpresa di Kennedy, e il sorriso. Senso dell'umorismo, senso dell'assurdo. L'uomo al quinto piano del deposito di libri [ un singolo folle arringato ''inconsapevolmente'' da pochi altri fanatici da salotto di suburra, per King ] non aveva né l'uno né l'altro, e ne aveva data ampia prova. A un uomo del genere non bisognava consentire di cambiare la storia."   
Stephen King - "22/11/'63"

Ci sarà tutto il tempo di questo mondo per provare sulla propria pelle la totale (soggettiva e parziale) smentita a quest'affermazione. 

 


VII. "ReThinking Camelot".
 
Noam Chomsky, 1993 ( ed. it. “Alla Corte di Re Artù”, ed. Eleuthera, 2009 ) : JFK che non si ritira affatto dal Vietnam ( vs. l'ipotesi Oliver Stone <<< John Newman ) : Jump in the Rabbit Hole...
È Lee Harvey Oswald o John Fitzgerald Kennedy l'Uomo con un Maestoso Segreto, l'Uomo con la propria personale Tromba d'Aria a sparigliare le carte della storia?
Il Mondo Così come lo Conosciamo sarebbe stato Migliore se JFK fosse sopravvissuto?
Chomsky e King, con due approcci diversi ( uno articolato, referenziato e retroattivo, l'altro più semplice, diretto e univoco ), provano a rispondere ad un SE della Storia.
 
Aaron Sorkin gioca sia di spada, affilata con la lingua della logica dei fatti, sia ponendoci di fronte allo specchio.
Al suo solito è un fiume in piena che crea da sé la propria strada delineando il paesaggio della realtà ( risultando quindi a tratti anche antinaturalistico, forzato, esagerato ), un inarrestabile profluvio di dialoghi superflui...di, composti da abile retorica, incontrovertibili dati di fatto e continue messe alla prova e controllo a doppio cieco interno reciproco dei fatti : un'erezione continua dei muscoli glossi.

Non mancano i difetti – che vengono però divorati e annichiliti dai suddetti pregi – quali :
     lo sbrodolare un po' nella retorica [ i poliziotti buoni dell'episodio riguardante la cattura ed uccisione di Osama bin Laden, la notte tra il 1° e il 2 di Maggio del 2011, quando, sotto un altro fuso orario, due agenti di pattuglia chiamati a regolare il traffico dopo un incidente fermano la guardia del corpo di Will McAvoy, che è appena stata seminata dallo stesso giornalista in preda agli effetti della droooga, e il tutto si risolve normalmente-stranamente senza ''uomo a terra'', ma con un accomodante : "Che colpa ne ho io se sono grosso e nero?" proferito dall'afro-americano; il côté sentimentale spinto, a tratti stucchevole/adorabile, un ingolfarsi dei/nei sentimenti; il ragazzino alla fine di “Camelot – il Musical” che assume le sembianze della studentessa ''assalita'' ( virgolettato diminutivo : scontro dialettico ) nel prologo e ''assunta'' ( virgolettato comparativo : ingaggio celeste ) nell'epilogo ],
     l'incartarsi ( come al solito ) nella misoginia ( piena d'amore per le donne, e oggettivamente contrapposta da un altrettanto forte dose di misandria : esempio terra terra : MacKenzie MacHale (Emily Mortimer) manda per errore – ripetuto - una email privata a migliaia di persone, ma Will McAvoy (Jeff Daniels) non è da meno alle prese con altre diavolerie tecnologiche quali...YouTube...),
     e la stessa ''essenza'' del protagonista : un maschio bianco caucasico occidentale dell'upper class,
ma tirate tutte le somme è un inarrestabile rullo compressore che co-incide col susseguirsi degli eventi nel tentativo encomiabile di mettere in scena la Contemporaneità, anche dal PdV prettamente fisico. 

 

 

E giusto a tal proposito, da questo PdV (grammaticale, sintattico e strutturale), infatti, "the NewsRoom" è la Messa in Scena del Paradosso di Achille e la Tartaruga : scritta e girata tra 2011 e 2012, trasmessa a partire dal Giugno del 2012, racconta eventi che vanno dall'Aprile del 2010 all'Agosto del 2011 [ il disastro della BP (DeepWater Horizon) nel Golfo del Messico ( nel magistrale pilot : dopo il Discorso iniziale nel prologo, la costruzione e il crescere della notizia è una delle esecuzioni-sintassi cinematografiche migliori viste in questi anni ), l'esplosione dei reattori nella centrale nucleare di Fukushima, le elezioni di medio termine, l'uccisione di bin Laden, il preludio alle presidenziali Obama-Romney, etc...] lavorando sulla Storia in farsi, in divenire, in formazione : un Gesto Filmico encomiabile, un tentativo impossibile di raggiungere la Sincronicità col Mondo : una serie tv che è anche un telegiornale (con la propria linea editoriale, ovviamente).

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

VIII.  Epilogo.  See It Now (Good Night, and Good Luck).

Registi principali : Greg Mottola, Jeremy Podeswa, Daniel Minahan, Alan Poul...
Oltre a Jeff Daniels-Emily Mortimer mattatori ( nella media, entrambi non surclassano il resto del cast : il primo con un proprio understatement, la seconda...aiutata dalla già citata misoginia sorkiniana...), menzione speciale per Alison Pill, Sam Waterston, Olivia Munn, Thomas Sadoski, Dev Patel.  

 

 

Verso la seconda stagione : Alison Pill, ''pettirosso da combattimento'', prenderà una decisione, effettuerà una scelta lavorativa, darà una svolta alla propria vita (non tanto ''un Giorno devi Andare" o "un Anno Vissuto Pericolosamente" quanto piuttosto..."un giorno solo sei stata via ma è stato abbastanza pericoloso", tipo Corrado Formigli a Kobane e Musul: ogni volta che esce dal raccordo anulare rischia di saltare in aria su mine inesplose ed autobombe non ancora disinnescate, venendo cazziato equanimamente da curdi e iracheni), insomma, s'incamminerà s'una strada ( percorsa più e più volte, ma mai messa in sicurezza ) rischiosa ma bellissima (evito eccessivi [*] spoiler) : la materia è essa stessa ad alto rischio di reiterata retorica, si vedrà.

[*] Intanto l'Uganda...da un po' di tempo a questa parte...vale il viaggio di Maggie :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/25/uganda-giornale-pubblica-nomi-e-foto-di-200-gay-omossessuali-disgustosi/893678/

Mentre HBO confermerà la serie per una terza stagione, che sarà anche l'ultima, anno di grazia 2014 (mid-term del 2° mandato Obama).
 
"Quando mi svegliai, il sole delle nove del mattino irrompeva dalla mia finestra ancora priva di tendine, gli uccelli cantavano pieni di autostima, e sapevo cosa avrei fatto. Falla semplice, stupido."
Stephen King – 22/11/'63

"L'America non è mai stata innocente. Abbiamo perso la verginità sulla nave durante il viaggio di andata e ci siamo guardati indietro senza alcun rimpianto. Non si può ascrivere la nostra caduta dalla grazia ad alcun singolo evento o insieme di circostanze. Non è possibile perdere ciò che non si ha fin dall'inizio."
James Ellroy ( ''rispondendo'' a Will McAvoy-Aaron Sorkin, ''la fa semplice". E Vera ) - American Tabloid, 1995

 

Assieme a quello sui padri (non fondatori) assenti ("NewsRoom", stag. 3), l'argomento "nascita di una nazione" è uno dei più trattati dallo storytelling seriale made in U.S.A. : in rigoroso ordine ascendente si pensi a "WayWard Pines" (che nella stag. 1 reitera in loop il concetto seguente : "Quando è nata l'America c'erano spie ad ogni angolo. I traditori venivano impiccati in strada."), "the Americans", "Mad Men". 
 
Per un ulteriore approfondimento dei temi trattati in questa pagina (licenziata il febbraio del 2014 e modificata per l'occasione in infinitesima parte) si vedano i commenti in coda a : //www.filmtv.it/playlist/51219/in-serie--un-mash-up-rant---iii/#rfr:user-47656

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. amandagriss
    di amandagriss

    "una serie tv che è anche un telegiornale", interessante, magari forse un pò sfibrante, ma Sorkin mi piace perché la sua non la definirei nè verbosità (che associo sempre a noiosa pesantezza) nè logorrea, piuttosto scoppiettante energia parlata; non so, è troppo per me, non credo riuscirei a tenere il passo, già sto parecchio indietro con le serie tv per non parlare dei film, comunque sempre stimolanti e graditi i tuoi contributi, ciao

    1. amandagriss
      di amandagriss

      sissì, il sito si blocca troppo spesso e il piacere di trovarsi su queste pagine diventa un dispiacere.

    2. mck
      di mck

      Ciao Antonella.
      È una delle poche serie che "preferisco" (a malincuore) seguire doppiata (non essendo madre - ma nemmeno cugino o studente distratto - lingua).
      Merita un recupero (come pure "Studio 60 on the SunSet Strip", cassata dopo la 1a stag.) : non è Fargo-the Wire-Mad Men-the Sopranos-DeadWood, però è un'ottima serie, una doppia spanna buona ben sopra la media.
      Sul resto, chedirenonsiagiàstatoridetto...

    3. mck
      di mck

      //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656

      PS. Metto il link, altrimenti questa pagina-conversazione risulta irraggiungibile (alle terze parti) dal journal (i coinvolti invece hanno sempre le notifiche dirette, va beh...).

    4. amandagriss
      di amandagriss

      non si apre! :(

    5. mck
      di mck

      Ah-ah, ma come non si apre?, pure?! ;-)
      No, a me funziona benissimo (non è un link "vivo", direttamente cliccabile dal journal, devi prima evidenziarlo e poi usare tasto destro).

  3. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Pensavo dopo la mia prolungata, forzata assenza, di ritrovarlo finalmente definitivamente sistemato, ma purtroppo vedo che non è così e ieri ne ho avuta la spiacevole conferma.

    1. mck
      di mck

      Ok, andrò all'inferno, caro Valerio, ma...porca pupattola, sembra più facile portare a casa un'operazione a cuore aperto!
      Un abbraccione.

    2. yume
      di yume

      Posso ridere il mio solito Cartago delenda est che, adattato, è si stava meglio quando si stava peggio? Ora naturalmente avrò la solita risposta e magari sarò anche messa in punizione, ma fa niente, dico la mia ed esco dalla comune a sinistra :))

    3. yume
      di yume

      Scusa " ridire" mai mi permetterei di ridere

    4. mck
      di mck

      [ //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656 ]

      @Yume. Non c'è - a quanto pare - nemmeno la “scusante aggravativa” del “conferendis pecuniis” dagli annali tacitei (Classico? Google!).
      Manca proprio, dalle alte sfere (intendo proprio nel SopraMondo corporativo dei megadirettorigalattici), un riconoscimento, un indirizzo, un supporto, un “là”.
      “Consoliamoci” con Francuzzo: https://www.youtube.com/watch?v=5yIbJNKarmc

  4. munnyedwards
    di munnyedwards

    American Tabloid è un opera monumentale, e l'inserimento tramite citazioni in questa rece su Newsroom è quanto mai appropriato.
    L'America di Ellroy è brutta, sporca e cattiva...ma quanta verità trasuda dalle sue parole.

    1. mck
      di mck

      [ //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656 ]

      Ellroy.
      Devo ancora "attaccare" (aka: iniziare a leggere) "Perfidia", ma, per quanto riguarda la UnderWorld Trilogy

      --- noi c'abbiamo/voi c'avete il Mondo di Mezzo, che ce voi fa'? Tra "Suburra" e "Buongiorno, Notte"-"il Caimano"-"Noi Credevamo" preferisco ancora il discorso cinematografico di Bellocchio-Moretti-Martone, ma chissà: pian piano pure noi riusciremo a trovare un modo per trasportare su schermo una mitologia così potente e performativa che nulla ha da invidiare, nel bene e nel male, alla Frontiera e alla Teoria del Complotto statunitense [inverata, ovvero resa più vera del vero, da J.Ellroy, D.DeLillo, P.Roth, N.Mailer: una Realtà restituitaci "traslata" (d)alla fonte] : dal Risorgimento al "Dopo"Guerra, la materia è solida, viva, pulsante... --- :

      "American Tabloid" ha un posto tutto suo nel mio cuore, “the Cold Six Thousand” ha un posto riservato nel mio cervello (ché lì di spazio ce n'è), e "Blood's a Rover" ha un posto particolare...sulla pigna dei libri non finiti: sto cercando di terminarlo da 2 (due) anni, ma la prosa di Ellroy in "il Sangue è Randagio" s'è veramente intorcinata su sé stessa: sembra di leggere una via di mezzo tra un elenco del telefono e un referto autoptico: la liricità percussiva di "American Tabloid" e pure di "Sei Pezzi da Mille" s'è un po' persa. Comunque, sommo Ellroy, senza se né ma.
      Ciao.

    2. munnyedwards
      di munnyedwards

      La mitologia di American Tabloid è talmente potente che se ne potrebbe tirar fuori una serie TV dalla potenza devastante, il problema è come rendere su schermo un mondo che forse ha senso solo nella mente di Ellroy e quindi nei suoi romanzi.
      Io ho letto Dalia Nera, la trilogia con protagonista Lloyd Hopkins (Le strade dell'innocenza, Perchè la notte, La collina dei suicidi), Clandestino e L'angelo del silenzio (che tutt'ora considero il più importante romanzo sui serial Killer) e poi American Tabloid, mi mancano gli altri due capitoli.

      Che la prosa di Ellroy potesse essere "degenerativa" era chiaro fin dal principio, Le strade dell'innocenza se non sbaglio è uno dei suoi primi lavori e ci sono passaggi che sembrano scritti da un malato di mente, ma la grandezza di Ellroy per me è questa, è uno scrittore che ti "riempie" a tal punto che dopo aver finito un suo romanzo ricordo che prima di iniziarne un altro passavano mesi, e ti parlo di un tempo in cui leggevo un libro a settimana.

      Ma Ellroy è cosi, prendere o lasciare...per me uno dei più grandi in assoluto.
      Qualcosa è stato anche adattato per il cinema, e lui ha scritto pure dei soggetti ma niente di eclatante.
      L.A. Confidential è un film che restituisce un buon 50% del mondo di Ellroy e tanto basta a farne un grandissimo film, Dalia Nera è meno riuscito, se lo avvicino al romanzo siamo distant anni luce, se lo prendo come film di De Palma ha i suoi buoni momenti.

    3. mck
      di mck

      //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656

      "Che la prosa di Ellroy potesse essere "degenerativa" era chiaro fin dal principio".
      No, in generale - da cosa? (magari fosse "degenerata" nell'accezione del termine che intendi tu!), e, no, in particolare, non intendevo questo.
      Se e quando leggerai "il Sangue è Randagio" capirai (cosa intendo, poi all'esser d'accordo sarà un altro paio di maniche) : non è "degenerata" in quel senso (se così fosse, grasso che cola!) : è diventata quasi...burocratica: non parlo di sintassi [i periodi brevi, lo stile allucinato-meccanico, la contaminazione di repertori (i rapporti stilati dagli agenti infiltrati), etc...], mi riferisco al contenuto. Spero che "Perfidia" costituisca un re-inizio...
      Preferisco il De Palma (la fedeltà non c'entra) all'Hanson: il primo anche nei momenti di calma ti fa stare male, l'altro persino nei momenti peggiori ti fa stare bene (nel senso di galvanizzato). Ottimi film - diversissimi tra loro - entrambi, comunque.
      Per il resto, concordo. Ciao.

    4. mck
      di mck

      PS. A me manca qualcuno dei suoi primi romanzi, se invece tu avessi saltato (non lo citi) "My Dark Places", ecco, quello è il grimaldello con cui entrare nella poetica (nella carne) di Ellroy (a tal proposito, "The Hilliker Curse: My Pursuit of Women" forse è il prossimo che inizierò, prima di "Perfidia").

    5. munnyedwards
      di munnyedwards

      Ho frainteso, pensavo degenerata come stile, se è un problema di contenuti è addirittura peggio :)
      My Dark Places mi manca, al tempo mi dicevo che dovevo leggerlo assolutamente ma poi non l'ho mai fatto, conosco tuttavia la storia personale di Ellroy.
      Su Hanson e De Palma non siamo d'accordo, e te lo dico da fan della prima ora di De Palma, nel film di Hanson c'è Ellroy in quello di De Palma c'è De Palma, che per carità a me va bene lo stesso ma il romanzo Dalia Nera è devastante e l'adattamento non gli rende giustizia, comunque a me il film piace, dovrei avere pure un commento scritto anni fa, mi pare gli diedi un 7 :)
      Ciao!

    6. mck
      di mck

      //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656

      Beh, d'accordissimo! sul fatto che il film di De Palma non renda giustizia al romanzo di Ellroy, e, sia chiaro, c'entra una fava – e sia altrettanto chiaro, non lo sto specificando a te, ma in generale, lol – l'eterna e sfranta, sfiancata e sfiancante, vessata e vessante questione letteratura vs cinema, trasposizioni cinematografiche e novellizzazioni letterarie, ché esistono ottimi film tratti da ottimi romanzi, punto. Ma resta un film grandioso (migliore di quello di Hanson) tratto da un romanzo capolavoro.
      -----------------------------
      Sul film di De Palma, sono felice di pensarla...come Ellroy! ;-)
      Tenendo sempre presente il fatto che scrittori, musicisti, pittori, registi, scultori e architetti sono tutti dei gran bugiardi.
      D. “Ho saputo che è rimasto molto colpito da Josh Hartnett e Mia Kirshner.”
      R. “Soprattutto da Mia Kirshner. Mi ha spezzato il cuore. È proprio Elizabeth Short, ho pensato.”
      D. “L'elemento del libro che è stato reso meglio nel film?”
      R. “L'eccezionale ricostruzione della Dalia-mania. Di cosa la morte di Elizabeth Short rappresentò per la gente. Di come questa sconosciuta riuscì a tormentarli. Nemmeno la conoscevano, eppure ne erano ossessionati. Questo è l'aspetto più interessante, e Mr De Palma è riuscito a coglierlo. E c'è anche una splendida ricostruzione della L.A. del 1947.”
      D. “E il film ti prende fin da subito, con quella sequenza frenetica e infernale delle rivolte. […] Ora però sia sincero, ci dev'essere qualcosa del film che non le è piaciuto, che le ha fatto pensare: “Perché questa scena non l'hanno girata tale e quale a com'era nel mio romanzo?”
      [Domanda particolarmente sciocca; NdR, cioè mia.]
      R. “Nel passaggio dal libro al film a rimetterci è sempre il monologo interiore. Un film non può raccontare tutti i pensieri dei personaggi. E il mio libro è particolarmente introspettivo. Grazie a Dio Josh Hartnett trasuda intelligenza, si intuisce che soppesa e analizza ogni cosa – ed è anche un'ottima voce fuori campo, secondo me. E questo è molto importante.”

      Intervista a Ellroy di Peter Canavese (Groucho Reviews, ago. '06) – tratta da “Ellroy Confidential”, Minimum Fax, 2015.
      Non mi ricordo e non ho cercato cosa ne possa pensare Ellroy del film di Hanson, ma non ho ragione di pensare che ne sia rimasto particolarmente deluso, anzi.
      -----------------------------
      Per quanto riguarda la penultima produzione ellroyana, è (imho) una via di mezzo tra un problema di stile, in larga parte, ed un problema di contenuti, in minor parte. Il punto è come vengono presentati questi contenuti, che rimangono per nulla dissimili dai due precedenti tomi della trilogia.
      Ecco, per dire: AT mi ricordo lo inizia e terminai nel giro di tre volger apparenti del Sole (e pure giorni feriali-lavorativi, erano), e pure 6P1000 lo divorai, anche se con meno avidità. Con “il Sangue è Randagio”, invece, sono fermo da ere geologiche. Nessuna empatia con e verso i personaggi, vecchi e nuovi. La Grande Storia d'Amore, niente. I magheggi trameggianti degli uomini nell'ombra, nulla. La mitragliante prosa ellroyana s'è trasformata in un'elencazione di accadimenti. Spero sia colpa mia, spero sia colpa di una concomitanza di concause, perché mi dispiacerebbe molto il dovermi perdere un'intera quadrilogia, la nuova, a partire da “Perfidia”!

    7. munnyedwards
      di munnyedwards

      Beh, le dichiarazioni di Ellroy ci stanno, in qualsiasi senso uno le voglia leggere e interpretare, ne prendo atto ma resto convinto che il film di Hansom sia di gran lunga più riusciuto :)
      Per quanto riguarda il lavoro letterario sono fermo come una statua da anni, oggi leggo molto poco per svariati motivi, mi piacerebbe riprendere con Ellroy e magari leggere Sei pezzi da mille e I miei luoghi oscuri ma il tempo (e pure la voglia ad essere onesti) non è dalla mia.

    8. mck
      di mck

      Beh, il senso mi sembra sia univoco.
      Ad ogni modo non volevo certo farti cambiare idea, quanto piuttosto puntellare la mia.
      Ciao ;-)

    9. munnyedwards
      di munnyedwards

      Si, intendevo che sono dichiarazioni che fanno riferimento ad un adattamento di un suo romanzo, di certo non mi aspetto di leggere una stroncatura del lavoro di De Palma :)
      E comunque sono certo che il film sia davvero piaciuto ad Ellroy, come del resto è piaciuto anche a me, anche se non mi ha esaltato come L.A. Confidential.
      Ciao :)

    10. mck
      di mck

      Ah, ok, adesso è chiaro. Da Ellroy mi aspetto "ogni" cosa!

  5. ezio
    di ezio

    interessante Matteo,davvero interessante e a quanto vedo e' gia' arrivata alla terza stagione,ma io come le formichine devo partire dalla prima.....grazie di averla presentata e commentata (ho appena messo una serie anch'io).

    1. mck
      di mck

      [ //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656 ]

      Ciao Ezio.
      "the NewsRoom" è già arrivata alla terza stagione...ed è già arrivata alla fine: la 3a stag. è stata anche l'ultima ;-)
      ----------
      Ho appena letto il tuo pezzo su Jagger-Scorsese-Winter-Cannavale-Wilde..., meritorio recupero.
      Grandioso Terence Winter. Dopo "BoardWalk Empire" non gli riesce il bis (commerciale). Ma "Vinyl" NON è quello che ne dicono. Serie (stagione unica, percorso mozzato) da spararsi in vena, tutta in una volta!

    2. ezio
      di ezio

      grazie Matteo....infatti l'ho visto tutto sparato nei suoi 10 episodi.....

  6. mck
    di mck

    Per trovare la pagina dal journal: //www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656

    ------------------------------

    Per la serie "sto male io per lui" e a proposito di fogli al vento...
    http://www.leparisien.fr/culture-loisirs/claude-lelouch-se-fait-voler-le-scenario-de-son-prochain-film-13-01-2018-7498251.php
    "Un uomo, una donna e quei figli 'e 'ndrocchia".

    1. mck
      di mck

      Commento a: https://www.filmtv.it/serie-tv/115326/the-newsroom/stagione-1/recensioni/887991/#rfr:user-47656

      --------------------------------------------------

      Alla buon'ora: https://www.wittgenstein.it/2012/06/25/the-newsroom/

      WellCome to the Jungle. Si prega di prendere il numerello.

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati