1 stagioni - 6 episodi vedi scheda serie
La verità non esiste fino a quando non si manifesta in tutta la sua dirompente potenza, la puoi cercare per trent’anni vagando nel buio e nella sofferenza, poi di colpo te la ritrovi davanti, la confessione di un pluriomicida microfonato nel cesso di un hotel, è un momento che stordisce e lascia interdetti, finzione e realtà si mescolano, punti di vista, interpretazioni, sospetti, dubbi, misteri e poi tutto svanisce…restano solo quelle parole.
“What the hell did i do? Kill them all, of course”.
Tutto inizia con il film All Good Things (da noi Love & Secrets), la pellicola esce nel 2010 diretta da Andrew Jarecki e si ispira chiaramente alla storia di Robert Durst e di sua moglie Kathie McCormack, scomparsa il 31 Gennaio del 1982.
Nonostante ad interpretare i personaggi principali ci fossero due attori di livello come Ryan Gosling e Kristen Dunst il film non ebbe molto successo, tuttavia spinse lo stesso Durst a contattare Jarecki proponendogli un’intervista, da questo incontro nasce la miniserie HBO in 6 puntate (45' a puntata) che ripercorre la vita (e le morti) di un milionario pluriomicida, nasce The Jinx.
Jarecki non poteva lasciarsi sfuggire un’occasione del genere, venendo dai documentari la struttura della serie risulta fin dal principio abbastanza chiara nelle intenzioni e nella messa in scena, perno e motore di tutto è naturalmente Robert Durst, le sue parole, i suoi primi piani, i suoi occhi neri come la pece, i suoi tic, le sue smorfie, seduto davanti a Jarecki racconta la storia della sua vita, ponendo l’attenzione su quegli eventi tragici che per anni lo hanno visto coinvolto.
Il regista lo incalza con le domande e nel contempo propone chiavi di lettura alternative, testimonianze dei familiari della moglie scomparsa, delle amiche, del poliziotto che prese la prima dichiarazione di Durst la notte in cui Kathie svanì nel nulla.
Come succede spesso nelle ricostruzioni dei casi criminali il materiale a disposizione e i punti di vista variano in continuazione, è una mutazione inarrestabile, parole che si sommano ad altre parole, racconti, dubbi, misteri, versioni possibili, versioni inverosimili, versioni traballanti, certezze che non si possono provare.
E’ come assistere alla composizione di un gigantesco puzzle fatto da migliaia di pezzi, i quali si incastrano tra loro formando infine un disegno definito, ma allo stesso tempo gli stessi pezzi si possono montare, magari faticando un pò, anche in un altro modo e il disegno che ne esce risulta completamente diverso, tutta un'altra storia.
La verità è quindi un mutaforma sfuggente anche se appare lampante che il racconto di Durst non regge, troppi punti oscuri, troppe incongruenze, troppe forzature, eppure la sua versione alla fine viene presa per buona e il caso di Kathie McCormack archiviato, come dice uno dei poliziotti impegnati al tempo nell’indagine “non c’era il corpo e non c’era scena del crimine, quindi non c’era reato”.
Diciotto anni dopo il caso viene riaperto, un morto che esce dalla tomba portando brutte nuove, le dichiarazioni di un galeotto spingono un rampante procuratore distrettuale a tornare sulla misteriosa scomparsa di Kathie McCormack, il file viene riportato alla luce e nuove indagini avviate, qualcuno si rende conto che le incongruenze nel racconto di Durst sono troppe, il circo mediatico si mette in moto e tra i tanti personaggi chiamati in causa esce fuori il nome di Susan Berman, una scrittrice vecchia amica di Durst.
I rapporti fra i due sono sempre stati molto intimi e la donna ha un passato piuttosto pittoresco essendo figlia di un gangster, sta di fatto che poco prima di essere interrogata la Berman viene uccisa a Los Angeles, un singolo colpo alla nuca, una vera e propria esecuzione in stile mafioso.
Durst durante l’intervista si definisce uno Jinx (iettatore), lo fa in relazione alla domanda sull’aborto imposto alla moglie molti anni prima, lui non voleva figli perché non amava i bambini e pensava di non poter diventare un buon padre, era convinto di portarsi sfiga da solo.
Considerando sotto una luce grottesca e ironica tale affermazione ci sarebbe da ridere tanto da sentirsi male, la moglie scomparsa, la sua migliore amica freddata prima di testimoniare, sembra davvero che tutto giri nel verso sbagliato intorno a quest’uomo, ma il bello deve ancora venire perché le disavventure di Mr. Durst non sono ancora finite.
Fuggito a Galveston per evitare la pressione dei media (in seguito all’omicidio Berman) si rifugia in un malfamato motel e si traveste da donna, quì incontra un tipo molto strano e ci fa amicizia, quest’uomo è Morris Black, lo stesso Black che verrà trovato in diversi sacchi neri nella baia di Galveston, il suo corpo fatto a pezzi e la testa scomparsa per sempre.
Nel 2003 Durst viene processato per questo delitto ma incredibilmente i suoi avvocati riescono a far passare la tesi della legittima difesa, Black era un tipo violento e la ricostruzione della difesa viene ritenuta credibile, Durst fu accusato dello smembramento e occultamento del corpo, patteggiò e fu condannato a 5 anni di cui 3 da scontare in galera, nel 2005 era di nuovo libero come un fringuello.
Durst e Jarecki durante l'intervista
Durst e sua moglie Kathie McCormack
La storia di quest’uomo ha dell’incredibile e la ricostruzione documentata di Jarecki ne sonda ogni sfumatura utilizzando vecchi filmati d’epoca, deposizioni, fasi del processo, interviste ad avvocati e poliziotti, come detto tutta una serie di pezzi che alla fine andranno a formare un disegno compiuto, l’immagine di un uomo che aveva tutto eppure era infelice, di un ragazzino che all’età di 7 anni vide morire suicida sua madre, anzi, di un bambino che fu costretto dal padre a vedere la madre gettarsi dal tetto della lussuosa villa di famiglia.
Figlio maggiore di Seymour Durst doveva essere l’erede di un impero, invece si è trasformato in un freak diseredato (il suo posto è stato preso dal fratello minore Douglas), scansato come un appestato e finito in un vortice di delitti che solo grazie al lavoro di Jarecki sembra aver trovato soluzione.
The Jinx è uno strano miscuglio tra fiction e documentario, un percorso che affascina non solo per l’imprevedibile esito finale ma anche e soprattutto per le riflessioni che genera un’operazione di questo tipo, un lavoro di ricerca durato anni che viene proposto al pubblico in modo diretto ma allo stesso tempo filtrato, realtà e finzione vanno di pari passo, si accoppiano oscenamente cercando una morale dove forse una morale non può esistere.
Perché al di sopra di tutto, prima e dopo qualsiasi analisi sulla correttezza o meno dell’utilizzo del mezzo, della parzialità del mezzo, della credibilità del mezzo…prima di tutto questo ci sono le parole di Durst, la verità annienta tutto e si pone come primario valore dell’opera proposta da Jarecki.
Voto: 8.5
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