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Daredevil

3 stagioni - 40 episodi vedi scheda serie

Recensione

Stagione 1

  • 2015-2015
  • 13 episodi

L'autore

Marco Poggi

Marco Poggi

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La recensione su Daredevil

di Marco Poggi
8 stelle

Il circuito Netflix propone un serial su Daredevil ignorando completamente la versione "per famiglie" di Mark Steven Johnson del 2003 e puntando sullo scontro fra Charlie Cox e l'ex-palla di lardo Vincent d'Onofrio, fisicamente perfetto come Kingpin...Praticamente Elliot Ness contro Al Capone in versione supereroica.

Il circuito Netflix propone un serial su Daredevil ignorando completamente (e giustamamente)  la   versione "per famiglie"  di Mark Steven Johnson del 2003 e puntando sullo scontro fra Charlie Cox e l'ex-palla di lardo Vincent d'Onofrio, fisicamente perfetto come Kingpin. Parola d'ordine: pochi effetti speciali, molta affinità alle storie dark del personaggio (partendo dall'interpretazione di Frank Miller del 1981), azione violenta e realismo. A dire il vero, un pò più di supereroismo vecchia maniera non mi sarebbe spiaciuto, ma meglio un costume nero che uno giallo come nei primi numeri dell'avvocato cieco. E se Kingpin è davvero lui, in versione Al Capone (toccante la sua storia d'amore con Vanessa, l'esperta di quadri), si preferisce rendere un altro nemico storico di Devil,  Leland Owlsley, alias il Gufo (che negli anni'60/70 sembrava todsto quanto un dottor Octopus, mentre oggi, nei fumetti è solo un boss del crimine dalla strana capigliatura decaduto ai ranghi di nemico di serie B), un subdolo contabile della Mafia, pronto ai voltagabbana. Non male Nobu il giapponese, capace d'essere un ninja capace di fare molto male al cornetto in una scena dove i due si scontrano, come anche la vecchia madame Gao: disabile solo perché porta un bastone e ha un passo claudicante.   Ottima la prova di quasi tutti gli interpreti (in special modo "Matt" e "Karen", questa capece persino di tirar fuori le unghie quando è necessario) ; non dispiace il taglio adulto, anche se i costumi non sono il massimo. Il giornalista Ben Urich qui è nero, ma poco importa visto che abbiamo il Kingpin di Vincent d'Onofrio che ci fa dimenticare davvero quello di Michael Clarke Duncan, che trasformava lo zar del crimine, solo in un Lothar di Mandrake ben vestito.

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