6 stagioni - 63 episodi vedi scheda serie
Il fascino del lato oscuro.
L’assenza ed il rimpianto fanno da temi introduttivi alla quarta stagione di BCS: il “nemico” Chuck non c’è più. L’inarrivabile avvocato e il “complicato” fratello, aspro contraltare col quale confrontarsi ma sul quale scaricare anche le frustrazioni dei propri fallimenti, se n’è andato con (tra) le sue fobie. Il vuoto emotivo di Jim/Saul rimane di difficile definizione - la crescita “professionale” fino alle ciniche vette di “Breaking Bad” è infatti ancora in divenire - e il suo spaesamento è ben rappresentato in un’alternanza afasica tra vita onesta e sotterfugi truffaldini.
Dilemma ottimamente reso – la sceneggiatura, la produzione, i dialoghi e gli attori tutti sfiorano ormai la perfezione nel loro collaudato amalgama – nelle prime battute, ma che scorre sottotraccia in tutte le 10 puntate di questa annata. Il rapporto con Kim Wexler è parimenti – coerentemente – contraddittorio: arretramenti e fughe, finte e riavvicinamenti, collusioni e inasprimenti, fino ad una convergenza inaspettata.
Il tutto – dicevamo - con la perfetta alternanza di silenzi e (poche) battute superbamente scritte, dove uno sguardo vale mille parole e il prepararsi una spremuta d’arancia (o lanciare una palla contro il muro) quanto una seduta di psicanalisi. Tale capacità – rar(issim)a – rende incredibile lo snello progredire dei due temi principali (la trasformazione di Jim e i piani criminali di Ehrmantraut, Fring e Nacho); perché - innegabilmente – dal punto di vista degli eventi sembra quasi che accada poco o nulla, ma la perfetta scrittura e l’eccellente montaggio – magistrale nelle elisioni come nei raccordi – riempiono completamente la trama, creando la giusta tensione nello spettatore e disseminando – incredibilmente – numerosi spunti tra le righe di accadimenti inaspettati e difficilmente pronosticabili.
Per esempio, a mia memoria non ricordo un’altra serie tv capace di creare suspense (quasi hitchcokiana) dalla progettazione, preparazione e dall’andamento dei lavori di un cantiere edile (sic !); connesso ad attività criminali - che gli aficionados di Breaking Bad ben conoscono - ma pur sempre un cantiere. E le vicende connesse al “pensionato” Ehrmantraut – ormai autonome e non complementari alla traccia principale - scorrono così tra architetti, operai, progetti edilizi e..pallottole.
Fino al cliffhanger finale, che preannuncia il cambiamento e – per fortuna – la produzione di una 5^ stagione.
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