6 stagioni - 63 episodi vedi scheda serie
"Qual è il punto in comune fra un avvocato e uno spermatozoo ? Ambedue hanno una possibilità su 1.000.000 di diventare un essere umano".
La seconda stagione di “Better Call Saul” continua sulle stesse coordinate della precedente, ove quest’ultima si concludeva con una netta dichiarazione d’intenti del nostro eroe, al termine di una situazione “lavorativa” finalmente risolta. Con metodi ovviamente non ortodossi ma particolarmente efficaci.
Si inizia quindi ad intravedere il personaggio che verrà, qui ad un bivio esistenziale: indeciso tra l’avere la Legge e i Codici come faro per una carriera difficile ma deontologicamente corretta o dare retta alla propria istintiva natura “furfantesca” che gli fa scegliere scorciatoie spesso al limite estremo della legalità, quando non palesemente criminali. Tematiche etiche già affrontate nella serie madre (Breaking Bad) nelle vicissitudini di Walter White e parimenti regolate da un principio “fisico” base: “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
Enunciato guida dello storyteller Vince Gilligan, che riproduce nei suoi plot un “effetto farfalla” in minore, con un incedere dell'azione cinematografica quasi meccanico, incredibilmente senza inficiare la “resa” spontanea delle gesta dei suoi bislacchi personaggi.
Il plot lavora quindi di cesello: il tema base rimane lo stesso della 1^ stagione, si ampliano le tematiche narrative e si prosegue “solamente” nel progressivo disvelamento dei sottaciuti precedenti passati del rapporto tra i fratelli McGill, oltre a dare molto più spazio alle avventure di Mike Ehrmantraut (quasi al limite del co-protagonismo).
Soggetto quasi biblico, il racconto di “Caino e Abele” e la parabola del “figlio prodigo” in salsa avvocatesca, di due fratelli opposti caratterialmente e legati da un ancestrale rapporto di amore/odio. In continue oscillazioni comportamentali che abilmente l’autore, la regia e gli attori distillano allo spettatore, rendendo difficoltosa l’immedesimazione “caratteriale” tra la verve cialtronesca ma a suo modo “nobile” di Jimmy/Saul e la proba ma “ottusa” irreprensibilità di Chuck.
Yin e Yang.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
altra bella serie.....a me ancora ignota,grazie Adolfo di averla presentata......
In attesa della 3^ stagione...grazie a te !
davvero una bella recensione, per un'ottima serie tv, che, a dispetto di chi pensa sia "troppo lenta", mi sta appassionando sempre di più.
Devo dire che dal punto di vista tecnico, personalmente, la trovo persino migliore della, pur irripetibile e indimenticabile, serie madre.
E ora attesa spasmodica per la terza stagione, con la speranza di rivedere una vecchia conoscenza...si hanno notizie sulla sua uscita?
BCS è un lavoro che cucina lo spettatore a fuoco lento, senza fretta e "limitando" i colpi di scena nei giusti frangenti. Con uno svolgimento che definirei "adulto", senza ansia da risultato.
Sembra che la 3^ arriverà nel 2017, a data da decidersi. Per il momento i rumors si rincorrono frenetici: http://www.televisionando.it/articolo/better-call-saul-3-stagione-confermata-anticipazioni-e-spoiler/158491/
Commenta