5 stagioni - 51 episodi vedi scheda serie
Provenienza : USA
Produzione : MGM Television, FX Productions
Episodi : 10 (1 pilot da 70 minuti , gli altri episodi da 50 minuti circa cadauno)
2006 : un criminale astuto e manipolatore, capace di toccare inaspettate vette filosofiche, Lorne Malvo, è arrivato a Bemidji, fredda cittadina del Minnesota in cui tutti conoscono tutti, e nella sala d'attesa del locale pronto soccorso ha modo di conoscere Lester Nygaard,pavido assicuratore abituato agli insuccessi nella vita e lo convince ( una specie di silenzio/assenso) che lui può vendicarlo dell'ennesima angheria a cui è stato sottoposto da Sam Hess, suo ex compagno di liceo che ha provocato la rottura del suo setto nasale.
Lorne si mette in azione e uccide Sam Hess senza che Lester ne sappia nulla.
Ma Lester una brutta sera ha un diverbio con la moglie e accade qualcosa di molto brutto.
E deve chiamare Lorne per risolvere tutto....
Nel 1996 arrivò quasi come un fulmine a ciel sereno un film diretto da due fratelli fino ad allora conosciuti solo nei circuiti festivalieri, tali Joel e Ethan Coen, che con questa pellicola ambientata tra i ghiacci del Minnesota, una storiaccia di un rapimento andato male e di criminali da strapazzo su cui indaga una poliziotta quasi al termine della gravidanza, si fecero conoscere un po' in tutto il mondo.
Anche, anzi soprattutto dalla gente che non sapeva manco che cazzo fosse il Minnesota.
Sono passati quasi venti anni e quel film è ancora inciso a fuoco( o meglio a ghiaccio) nell'immaginario collettivo.
Pericoloso farne una serie televisiva e la leggenda narra che molti ci hanno provato durante gli anni.
Fino a che Noah Hawley, uno che si è fatto le "ossa " scrivendo vari episodi di Bones, serial arrivato ormai alla decima stagione, riuscì a far leggere il copione di Fargo agli attori che aveva in mente di scritturare e ai fratelli Coen che pare gradirono molto e diedero la loro benedizione ritagliandosi il ruolo di produttori esecutivi.
Nelle intenzioni degli autori Fargo doveva essere una serie antologica , cioè con una storia che si sviluppasse e avesse un finale nell'arco della stessa stagione e lo stesso Hawley parlò di una serie concepita come un film lungo 10 ore.
Chiaramente non c'era bisogno di trarre una serie da un film di culto come quello dei Coen e mi sono accostato anche con un po' di diffidenza a questo progetto ( che comunque ha sbancato alla notte degli Emmy, segno di un indubbio successo di critica e di pubblico) ma le mie riserve sono definitivamente cadute dopo pochi minuti che stavo vedendo il pilot.
Fargo la serie tv, non è un remake del film, nè un sequel.
E' un qualcosa che si ispira da molto vicino a quell'universo sbilenco e grottesco che i Coen avevano disegnato con tanta abilità nel loro film.
Una scritta ( falsa) dice , come nel film originale , che sono narrati i fatti di sangue accaduti realmente tra Bemidji e Duluth nel 2006, quindi dieci anni dopo quelli del film introdotto alla stessa maniera da questa didascalia non veritiera.
Poi si scivola senza quasi accorgersene nel mondo di Lorne Malvo, criminale multiforme, astuto e manipolatore per il gusto di farlo, un angelo venuto su dall'inferno solo per fare più male possibile.
E quell'ometto col naso rotto, dalla faccia non particolarmente sveglia , che conosce nella sala d'attesa del locale pronto soccorso è il soggetto ideale per giocarci un po'.
Perchè' un killer professionista come Malvo si avvicina a Lester?
Solo per il gusto di manipolarlo.
E poco importa se da quell'incontro verrà fuori una lunghissima scia di sangue.
Come già succedeva al cinema , Fargo è uno sfondo ghiacciato su cui si agita varia umanità.
Gente non abituata agli omicidi , neanche i poliziotti che non sanno da dove cominciare per le indagini, eccetto la brillante agente Solverson, un corpo inadeguato attorno a una mente fervida, che però è continuamente frenata nelle indagini dai suoi superiori che invece sono veramente di coccio.
Malvo è una sorta di deus ex machina che tira fuori il male nascosto dentro Lester, un catalizzatore del male che incombe su questo angolo di mondo dimenticato da Dio, uno che fa quello che fa semplicemente per rispondere a non precisate istanze personali che vanno dalla bassa macelleria alla filosofia esistenziale senza passare necessariamente per tutti gli stadi intermedi.
Un personaggio vincente, sbilenco come l'universo coeniano di cui è protagonista, a cui Billy Bob Thornton da un volto e una fisicità assolutamente prorompenti.
Una delle migliori interpretazioni di sempre del vecchio Bob, apparso poco e un po' troppo ingessato ultimamente.
Lorne Malvo è un gigante che si aggira in un mondo di nani, una mente fottutamente superiore che si prende gioco di tutto e di tutti e che trova in quel pavido ometto col naso rotto che incontra al pronto soccorso, un terreno fertile su cui far attecchire il suo complesso di superiorità.
Ma la serie vive anche del continuo confronto tra Lester ( una magnifico Martin Freeman, perfetto nel colorare il suo personaggio che evolve in maniera cospicua nell'arco delle puntate) e l'agente Solverson ( brava anche la Tomlin, non esattamente un fisico da fotomodella) che crede nella sua colpevolezza al contrario dei suoi superiori che credono stolidamente che quell'assicuratorucolo da strapazzo non sia capace di far male nemmeno a una mosca.
Ma anche gli altri personaggi sono caratterizzazioni riuscite, dei perfetti esponenti del mondo dei Coen, normotipi che mentalmente stanno anche al di sotto della soglia di decenza ( vedi i poliziotti di Bemidji abituati più a far lavorare gli spazzaneve che il cervello), ma anche personaggi che virano al grottesco sin dalla prima scena in cui appaiono ( il personaggio di Stavros recitato da un Oliver Platt debordante in tutti i sensi, i suoi due figli talmente stupidi da poter essere facilmente manipolati, i due killer di cui uno sordomuto e l'altro che comunica con lui a gesti che appaiono durante la seconda puntata).
Insomma il classico mondo dei Coen ridisegnato per l'occasione e attualizzato.
Fargo è un non luogo, uno stato dell'anima, una serie continuamente in bilico tra il thriller , la black comedy ( perché l'humour che la pervade è nero, nerissimo) e il noir con una violenza esibita drammaticamente ma allo stesso tempo stilizzata, quasi per alleggerirne l'impatto che può avere sullo spettatore .
Viene sparso molto sangue su quel ghiaccio perenne ma quasi scompare per come si è presi dalla catena di eventi che si succedono a gran ritmo in quell'avamposto di inferno che è il Minnesota, che per trovarlo bisogna scavare a fondo in quella neve.
Fargo è una serie terapeutica per chi è afflitto dalla mancanza dei Coen a questi livelli, ma anche per chi soffre di astinenza da serial tv.
Rinnovata per una seconda stagione che sarà pronta durante il 2015.
E comunque Fargo non si trova neanche nel Minnesota.
Si trova nel North Dakota.
L'ultimo, ulteriore sberleffo.
Tiè.
PERCHE' SI : una perfetta riattualizzazione del mondo descritto dai Coen nel loro film, attori di grande talento che recitano al loro meglio, un personaggio di culto fin da subito( Lorne Malvo), un intrigo carico di colpi di scena che non ti stancheresti mai di seguire
PERCHE' NO: a conti fatti l'esito finale risulta un filo frettoloso ( dopo 10 ore di film...), alcuni personaggi li perdiamo di vista, se non vi piacciono i Coen, allora non è per voi....
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