5 stagioni - 63 episodi vedi scheda serie
Walter White (Brian Cranston) in mutande con la faccia sconvolta si guarda intorno e si punta una pistola alla gola, il camper che guidava giace sbilenco al limite della strada sterrata, dentro ci sono due cadaveri e un tizio con maschera antigas, sembra la fine di tutto è invece è solo l’inizio.
Perchè Walter d’improvviso si “sveglia” e la sua routine quotidiana un po scialba e decisamente incolore (insegna chimica e si fa sfruttare da un tizio in un car wash) viene improvvisamente sconvolta da una di quelle rivelazioni che non possono che cambiare la vita.
Tumore ai polmoni, massimo 2 anni di vita…è la fine, o appunto l’inizio.
Come dare un futuro a sua moglie e al figlio invalido, come trovare una soluzione ad un problema che nessuna formula matematica puo risolvere?
Semplice, serve una trasformazione, serve un cambiamento radicale ma funzionale ad un unico obbiettivo, mettere da parte il denaro necessario al sostentamento della sua famiglia, cosi Walter White sfrutta al meglio le sue conoscenze di chimico per “cucinare” e spacciare meta-anfetamine, lo aiuta un suo ex studente sbandato di nome Jesse Pinkman (Aaron Paul), un tossico e inaffidabile socio per un’avventura che si preannuncia da subito ricca di problemi e cadaveri.
Breaking Bad parte col botto e mantiene un ritmo forsennato per tutti e sette gli episodi che compongono questa prima stagione, originariamente le puntate dovevano essere nove ma causa sciopero degli sceneggiatori ne saltarono due, poco male considerando il livello eccellente della serie
Vince Gilligan fa un centro perfetto, riesce nell’impresa di indovinare un personaggio straordinario ma ancor di piu un’idea di partenza originale (per fascino e possibilità di sviluppo), Walter White è una sorpresa costante, un’incognita continua, un uomo che cambia pelle di fronte alla morte, per necessita certo, ma forse anche per vocazione, ne sapremo di piu in seguito.
Ma ovviamente non c'è solo questo, evidente una cura non comune nella rappresentazione tecnica, regia efficace nella sua essenzialità, pochi fronzoli ma massima attenzione per i personaggi, notevole lo spessore della sceneggiatura, mai banale, mai retorica, capace di affrontare argomenti difficili senza risultare prevedibile o stucchevole (e il rischio era molto alto), le scenette familiari di Walter “vessato” dalla moglie Skyler (Anna Gunn) viaggiano sempre su due toni distinti eppure uniformi, ironia e dramma si mescolano di continuo in un crescendo narrativo di altissimo livello.
Breaking Bad “spacca” di brutto, c'è poco da fare, di Bryan Cranston non parlo, anzi si giusto due parole, rivelazione assoluta in un ruolo che sembra cucito sulla sua pelle, sempre in bilico tra mestizia e furia, tra ordinario e follia, credibile quando spiega chimica ai suoi studenti o quando duella (non solo metaforicamente) con uno spacciatore schizzato, Cranston semplicemente grandioso.
Di questa prima stagione mi restano dentro delle istantanee indimenticabili, Walter in mutande nell’incipit sincopato, o freddo e malizioso mentre brucia il motore della fuoriserie di uno stronzo avvocato, Skyler sorpresa dalla vivacità sessuale del marito, la faccia di Hank (Dean Norris) mentre guarda il bluff a poker del cognato malato terminale, Jesse che in preda ai fumi dei cristalli scambia due parrocchiani per due motociclisti assassini e infine Tuco, quello schizzato di Tuco, che sbrocca come pochi altri.
Voto: 8.5
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