Tra i giovani Elias e Christian c'è un'amicizia forte e straordinaria. La solitudine, la fragilità e il dolore, però, sono in agguato e presto l’amicizia si trasformerà in una pericolosa alleanza e in un inseguimento mozzafiato in cui saranno in gioco la vita stessa e la credibilità di un padre.
Note
Dentro ogni inquadratura c’è un concentrato potentissimo di violenza e rabbia, segni di un melodramma fisico che ti prende a cazzotti senza avvertirti.
È un film in cui molti temi si affiancano. Stando al titolo italiano il tema centrale si direbbe essere la prospettiva di un mondo – forse utopico – solidale e non violento, che richiede una profonda rigenerazione morale dell’umanità.
E' un film denso di contenuti, ma anche pieno di aperture e chiusure (stilistiche, scenografiche e narrative) che bene ha meritato i tanti riconoscimenti che gli sono stati tributati. La messa in scena è impegnata costantemente a creare tensione, a provocare una specie di ansia progressiva che avvolge tutto e dalla quale non possibile prescindere.
La violenza ha molte facce, da quella orribile fomentata in Africa dai "signori" della guerra, a quella tacita che può albergare in tranquilli paesi della "civile" Svezia. La rabbia ne alimenta le direzioni volute, rischiando di trasformare delle relazioni umane in forme pericolose di complicità. La Bier maneggia la materia con calcolata retorica.
Film banale, il livello è quello di un prodotto per la tv con un finale buonista e appiccicato a caso. La parte del film girata in Africa poi che ci azzecca con il resto? Ennesima conferma di come la Bier sia una regista sopravvalutata.
la rozza e prevedibile retorica di cui la regista si serve, appesta tutto il film fin dalle prime immagini, vanificandone i pur nobili intenti. inoltre il parallelismo tra mondo africano ed europeo è mistificatorio, forzato e fuorviante. un vero disastro.
Un film sull'assenza di autorità, laddove serve. Ma, a volte, l'autorità è esercitata: come serve, dove serve. E il mondo diventa un po' migliore. Un film eccezionale: bravi interpreti, diretti alla perfezione, con un'ottima fotografia e una sceneggiatura essenziale.
Film a tesi, di uno schematismo fin troppo esasperato, banale e, di conseguenza, piuttosto superficiale.Poco coinvolgente e parecchio scontato - come un fustino di detersivo da discount -, prevedibile dalla seconda all'ultima scena.
I confini nel mondo permangono e siamo lontani da una possibile e reale risoluzione. In un mondo migliore non ci dovrebbero più essere confini culturali e gli individui dovrebbero essere in grado di convivere pacificamente. (Micaela Veronesi)
Dopo la parentesi hollywoodiana (non proprio felicissima) di Noi due sconosciuti, Susanne Bier è tornata a girare in… leggi tutto
Il titolo originale, Hævnen, che nella nostra lingua si traduce con Vendetta, invece, sembra aderire meglio al racconto e anche porre più di un interrogativo sulla reale possibilità che gli uomini diventino buoni.
Che la vendetta e l’odio siano forieri di mali certi, è più volte detto nel film, soprattutto dai due personaggi… leggi tutto
“In un mondo migliore” è un film sicuramente importante, ottimamente recitato, con una fotografia curata e suggestiva (vi si ritrovano le più belle nubi e i cieli più plumbei dai tempi di “Miami Vice”) : ma è anche e soprattutto un film assai didascalico, sin troppo abile nel “giocare” con le emozioni dello spettatore. Una… leggi tutto
INVOLUZIONE: In contrapposizione a evoluzione, qualsiasi fenomeno di regresso, decadenza, di ritorno a forme inferiori e meno evolute, sia con riguardo all’intelligenza, sia anche con riferimento alla…
Il titolo originale, Hævnen, che nella nostra lingua si traduce con Vendetta, invece, sembra aderire meglio al racconto e anche porre più di un interrogativo sulla reale possibilità che gli uomini diventino buoni.
Che la vendetta e l’odio siano forieri di mali certi, è più volte detto nel film, soprattutto dai due personaggi…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Ci troviamo davanti, a mio parere, al film più riuscito della Bier, insieme al bellissimo dopo il matrimonio. Emozioni forti, dialoghi realistici, recitazione da oscar. Trama semplice ma elaborata e scritta in modo egregio e sentito.fotografia maniacale per quanto riguarda i primi e primissimi piani, colori dosati e scenografie belle e realistiche.
Insomma ancora una volta la Danimarca…
C'è molta similitudine nella fotografia dei paesaggi africani e quelli danesi. Tonalità calde che probabilmente segna problematiche comuni, più palesi ed estreme in quelle africane, più sfumate in quelle danesi. Pur cambiando continente la violenza o l'istinto di vendetta in nome dell'occhio per occhio e dente per dente è sempre presente.
In un contesto…
Capita sovente che la traduzione dei titoli di film stranieri faccia perdere il senso o dia una cattiva idea della pellicola ideata dal regista: gli esempi sono tanti, ma fortunatamente il film di Susanne Bier non è tra questi.
Vincitore agli oscar come film straniero, gareggiando con altrettanti validi film, esso è un'ennesima testimonianza di come la Danimarca sia una nazione…
Film pluritematico, che gira su diversi livelli la dinamica della sopraffazione e della vendetta, attraversando i paesi (dalla Danimarca a una località dell’Africa indigente), le generazioni dei padri e dei figli, i rapporti coniugali, l’amicizia adolescenziale che si barrica contro il bullismo ma anche contro la famiglia, il rapporto tra scuola e famiglia, il senso della…
Un film di una forza incredibile. IN UN MONDO MIGLIORE ha la grandezza di una natura (umana) che è madre e matrigna: la bellezza senza leggi e senza padroni in cui siamo persi, emozioni che si fermano dietro labbra serrate fino a diventare energia sporca incontenibile, la violenza più assurda e quella più innocente.
…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (15) vedi tutti
È un film in cui molti temi si affiancano. Stando al titolo italiano il tema centrale si direbbe essere la prospettiva di un mondo – forse utopico – solidale e non violento, che richiede una profonda rigenerazione morale dell’umanità.
leggi la recensione completa di laulillatroppo buonismo, sceneggiatura che fa acqua, comunque raggiuge la sufficienza.
commento di gherritE' un film denso di contenuti, ma anche pieno di aperture e chiusure (stilistiche, scenografiche e narrative) che bene ha meritato i tanti riconoscimenti che gli sono stati tributati. La messa in scena è impegnata costantemente a creare tensione, a provocare una specie di ansia progressiva che avvolge tutto e dalla quale non possibile prescindere.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Un bel film, sui drammi e i valori della vita. Dei film nordici apprezzo specialmente l'asciuttezza e la mancanza di fronzoli.
commento di corradopUn Oscar meritato e un 'opera da vedere.....non resterete delusi.
leggi la recensione completa di ezioLa violenza ha molte facce, da quella orribile fomentata in Africa dai "signori" della guerra, a quella tacita che può albergare in tranquilli paesi della "civile" Svezia. La rabbia ne alimenta le direzioni volute, rischiando di trasformare delle relazioni umane in forme pericolose di complicità. La Bier maneggia la materia con calcolata retorica.
commento di Peppe ComuneFilm banale, il livello è quello di un prodotto per la tv con un finale buonista e appiccicato a caso. La parte del film girata in Africa poi che ci azzecca con il resto? Ennesima conferma di come la Bier sia una regista sopravvalutata.
commento di mappotola rozza e prevedibile retorica di cui la regista si serve, appesta tutto il film fin dalle prime immagini, vanificandone i pur nobili intenti. inoltre il parallelismo tra mondo africano ed europeo è mistificatorio, forzato e fuorviante. un vero disastro.
commento di giovenostaUn film sull'assenza di autorità, laddove serve. Ma, a volte, l'autorità è esercitata: come serve, dove serve. E il mondo diventa un po' migliore. Un film eccezionale: bravi interpreti, diretti alla perfezione, con un'ottima fotografia e una sceneggiatura essenziale.
commento di sarvaegoLa Miglior Bier
leggi la recensione completa di LucaJazz94Personalmente mi ha fatto proprio DORMIRE … DORMIRE … DORMIRE … ah forse non si e' capito bene : DORMIRE … DORMIRE … DORMIRE !!! voto.0.
commento di chribio1Voto al Film : 4
commento di ripley77Io Dio figlio mio, tu guarda e impara!
commento di michelMa perchè il cinema danese (Lars von Trier a parte) riesce a sfornare solo fiction…e anche bruttarelle come questa?
commento di giampy.78Film a tesi, di uno schematismo fin troppo esasperato, banale e, di conseguenza, piuttosto superficiale.Poco coinvolgente e parecchio scontato - come un fustino di detersivo da discount -, prevedibile dalla seconda all'ultima scena.
commento di Winnie dei pooh