Il vagabondo si risveglia, erra, dialoga con il contesto. Una città, una periferia, una strada grottescamente svuotata dai colori, un bianco e nero inflessibile e asfissiante, un mondo che sputa fuori dai dettagli meno volontari indicazioni su che strada scegliere, su dove indirizzare la propria esistenza, su come le carte si stiano confondendo e tutto ceda il posto a un piccolo caos imploso,… leggi tutto
Piccolo esercizio giovanile di Fassbinder, agli esordi nel cinema. E' una storia grottesca raccontata con piglio ironico, come del resto il regista tedesco dimostrerà in seguito di saper fare; bianco e nero, ruolo predominante delle musiche e degli esterni, un solo personaggio ed uno scambio di battute in 11 minuti (il vagabondo bussa alla porta di una donna a cui chiede il permesso di… leggi tutto
Il vagabondo si risveglia, erra, dialoga con il contesto. Una città, una periferia, una strada grottescamente svuotata dai colori, un bianco e nero inflessibile e asfissiante, un mondo che sputa fuori dai dettagli meno volontari indicazioni su che strada scegliere, su dove indirizzare la propria esistenza, su come le carte si stiano confondendo e tutto ceda il posto a un piccolo caos imploso,…
"Der Stadtstreicher-Il Vagabondo" diretto nel 1966 da Rainer Werner Fassbinder,devo dire che mi è piaciuto. La storia si svolge per le strade di Monaco di Baviera, e di un vagabondo che, camminando trova una pistola in un vicolo e non sa che farsene e tenta invano di liberarsene. Ma intanto due ragazzi lo osservano e tentano di prenderla. Il Cortometraggio prodotto dalla Roser Film e…
Il primo film in assoluto di R. W. Fassbinder è una (probabile) metafora, ispirata a Il segno del leone di Eric Rohmer, sul libero arbitrio (i tentativi di scelta del vagabondo) e l'azione e il tormento sarcastico del caso (o del destino), identificabile nei due uomini che si passano la pistola trovata dal protagonista, canzonandolo nella sua incapacità. 7 1/2
Piccolo esercizio giovanile di Fassbinder, agli esordi nel cinema. E' una storia grottesca raccontata con piglio ironico, come del resto il regista tedesco dimostrerà in seguito di saper fare; bianco e nero, ruolo predominante delle musiche e degli esterni, un solo personaggio ed uno scambio di battute in 11 minuti (il vagabondo bussa alla porta di una donna a cui chiede il permesso di…
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Commenti (1) vedi tutti
Omaggio al primo Rohmer e alla Nouvelle Vague. Prove tecniche di regista.
commento di sasso67