Trama
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Regia di Martin Scorsese
Con Harvey Keitel, Zina Bethune, Anne Collette, Lennard Kuras, Michael Scala Vedi cast completo
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Esordio col botto per un giovane Martin Scorsese, che dedica le prime inquadrature del suo esordio cinematografico nel lungometraggio all’amata madre Catherine, di evidenti origini italiane e in futuro spesso attrice nei film del figlio: la scena casalinga in cui la donna è una madre (o nonna) tutta indaffarata, che prepara ed inforna ai figli (o nipoti) affamati, una specie di… leggi tutto
Si tratta chiaramente dell'esperimento quasi fanciullesco di un giovane di grande talento. Lo zio Martin disegna qui un'opera non seminale, ma ad ogni modo rilevante, che deve moltissimo alla Nouvelle Vague (non ci dicessero che è un film di Scorsese, lo scambieremmo senz'altro per una pellicola di Godard): il gusto predominante per l'inutile e il superfluo, la tecnica di montaggio… leggi tutto
Mi mette in soggezione parlare di Martin Scorsese. È uno dei registi più amati e venerati al mondo, noto anche ai non cinefili. I suoi film sono stati visti, ri-visti e vivisezionati da generazioni di…
leggi tuttoParentesi di vita di un ragazzotto cattolico fra ipocrisie, giudizi assoluti e dissonanze varie. Nonostante sia percepibile una certa componente velatamente autobiografica (e se vogliamo autocritica), la vicenda in sé è più che altro un pretesto per mettere in scena il primordio della New York metropolitana che impareremo a conoscere in seguito: notturna, degradata,…
leggi tuttoAvvertenza: non ho la pretesa né la presunzione che questa possa essere una lista di sconsigli, perché ognuno ha le proprie idee e i propri gusti riguardo al cinema. Si tratta al contrario di una…
leggi tuttoPur essendo il suo film d’esordio, rimane anche il suo più sperimentale. Ha recepito gli stilemi della Nouvelle Vague e li fa inserire alla sua montatrice d’elezione Thelma Shoonmaker. Per il resto ci sono, in embrione, i soggetti e le ossessioni che svilupperà magistralmente in tutta la sua produzione successiva. Un’ultima osservazione riguarda l’utilizzo…
leggi tuttoSi tratta chiaramente dell'esperimento quasi fanciullesco di un giovane di grande talento. Lo zio Martin disegna qui un'opera non seminale, ma ad ogni modo rilevante, che deve moltissimo alla Nouvelle Vague (non ci dicessero che è un film di Scorsese, lo scambieremmo senz'altro per una pellicola di Godard): il gusto predominante per l'inutile e il superfluo, la tecnica di montaggio…
leggi tuttoFinalmente, il 12 gennaio approda nei cinema italiani l’attesissimo Silence di Martin Scorsese, tre anni dopo The wolf of Wall Street che ottenne un successo sbalorditivo. L’accoglienza americana di Silence…
leggi tuttoEsordio col botto per un giovane Martin Scorsese, che dedica le prime inquadrature del suo esordio cinematografico nel lungometraggio all’amata madre Catherine, di evidenti origini italiane e in futuro spesso attrice nei film del figlio: la scena casalinga in cui la donna è una madre (o nonna) tutta indaffarata, che prepara ed inforna ai figli (o nipoti) affamati, una specie di…
leggi tuttoNell’opera d’esordio cinematografico del Maestro Scorsese, è racchiusa tutta la sua anima. I tratti distintivi che caratterizzano tutti i suoi film, mettono le radici in questa prima, impressionante, pellicola. La religiosità di fondo che apre il film e lo accompagna per tutti i novanta minuti di svolgimento, fino alla chiusura dei titoli, è una presenza palese…
leggi tuttoVOTO 7,5 EMBRIONALE Incrocio tra Cassavetes (per le atmosfere e il soggetto) e lo stile cinematografico più visionario dello Scorsese che verrà (gran montaggio e piani temporali non necessariamente logici). Il regista parla di sé, della sua famiglia dei rapporti sociali nel mondo degli immigrati italiani a New York, rimanendo in bilico tra l'opera sperimentale ed il realismo…
leggi tuttoIl film d'esordio di Scorsese, covato e cullato per quattro anni, con intere parti girate tra il 1965 e il 1967, uscito finalmente nel 1969, è un prodotto sfornato sotto il segno di Godard e (ancora di più) di Cassavetes. È un'opera forse immatura, ma si nota già che dietro alla macchina da presa c'è del talento, messo in luce anche grazie all'interpretazione…
leggi tuttoOriginariamente pensato come secondo capitolo di un’ideale trilogia sulla gioventù di Little Italy (la prima parte “Jerusalem, Jerusalem” fu solo abbozzata, mentre il terzo frammento “Season of the Witch” diventerà il cuore pulsante del successivo “Mean streets”) “Chi sta bussando alla mia porta?” rappresenta l’esordio ufficiale di Scorsese alla regia cinematografica.…
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Commenti (5) vedi tutti
"Chi sta bussando alla mia porta ?" segna l'esordio alla regia di Martin Scorsese. Anche se in una forma ancora immatura e con chiare venature sperimentali, già sono presenti alcuni temi chiave della sua poetica : il legame filiale, le radici italiane, la morale cattolica, l'odore dei bassifondi, la rabbia giovane. E si intravede un maestro.
commento di Peppe Comune"Chi sta bussando alla mia porta ?" segna l'esordio alla regia di Martin Scorsese. Anche se in una forma ancora immatura e con chiare venature sperimentali, già sono presenti alcuni temi chiave della sua poetica : il legame filiale, le radici italiane, la morale cattolica, l'odore dei bassifondi, la rabbia giovane. E si intravede un maestro.
commento di Peppe ComunePur essendo il suo film d’esordio, rimane anche il suo più sperimentale.
leggi la recensione completa di vjarkivUno Scorsese non seminale, ma ugualmente intrigante.
leggi la recensione completa di giansnow89Il desiderio bruciante e la regola intransigente: due aspetti inconciliabili che dividono e rendono scostante, incomprensibile e persino poco onesto ed irrispettoso, il comportamento di un giovane italo-americano, impegnato dapprima a corteggiare una bella ragazza incontrata per caso sulla via, per poi ad abbandonarla non senza umiliazione.
leggi la recensione completa di alan smithee