Incapace di tener fede agli ideali libertari ai quali aveva aderito in passato, il poeta Walter Kranz sperimenta una condotta dissoluta che lo conduce dapprima sulla via del crimine, poi al parassitismo esercitato ai danni di una facoltosa ammiratrice, il cui denaro gli consente di mettere in piedi una specie di conventicola omosessuale.
Note
Nella composita filmografia fassbinderiana, questo film sbalestrato e deliberatamente repellente succede alle raggelate atmosfere mélo di "Effi Briest". Una satira del decadentismo borghese a tratti velleitaria e sicuramente datata, ma anche un'ulteriore prova dell'inesauribile e sfrenato vitalismo del suo autore.
Il labirintico percorso verso la devastazione, fisica e morale, da parte di uno scrittore in crisi di ispirazione, in grado di tornare a scrivere solo scendendo a patti con gli istinti animaleschi e ferini che lo rendono una belva assetata di piacere e depravazione, e pure un omicida.
Un film bizzarro, scandaloso, sporco e scurrile di Rainer Werner Fassbinder: una messa in scena quasi teatrale sia per scenografie (quasi sempre interni di appartamenti o uffici) che per recitazione, costantemente e deliberatamente sopra le righe, frenetica ed esagitata, atta a rappresentare l’istintività quasi animalesca che contraddistingue il nostro protagonista e tutto il laido… leggi tutto
Forse il film più watersiano di Fassbinder, sicuramente quello più clownesco, sopra le righe, orrido e putrido come nella migliore tradizione trash di John Waters. I personaggi seguono i loro istinti animaleschi nel loro rapportarsi con gli altri e nel modo di accoppiarsi sessualmente, senza regole precise ne’ diritti di “precedenza”. Tra escrementi (solo… leggi tutto
Grottesco è ancora poco per definire un lavoro simile. La trama vacilla a più riprese ed i personaggi agiscono senza un preciso filo logico. Ma invece di ottenere un effetto inquietante spesso si trascende nella commedia, anche grazie al personaggio del fratello ritardato dello scrittore, ossessionato dalle mosche morte, che apporta al film una irrazionalità fin troppo lineare rispetto alla… leggi tutto
Un film bizzarro, scandaloso, sporco e scurrile di Rainer Werner Fassbinder: una messa in scena quasi teatrale sia per scenografie (quasi sempre interni di appartamenti o uffici) che per recitazione, costantemente e deliberatamente sopra le righe, frenetica ed esagitata, atta a rappresentare l’istintività quasi animalesca che contraddistingue il nostro protagonista e tutto il laido…
Forse il film più watersiano di Fassbinder, sicuramente quello più clownesco, sopra le righe, orrido e putrido come nella migliore tradizione trash di John Waters. I personaggi seguono i loro istinti animaleschi nel loro rapportarsi con gli altri e nel modo di accoppiarsi sessualmente, senza regole precise ne’ diritti di “precedenza”. Tra escrementi (solo…
Grottesco è ancora poco per definire un lavoro simile. La trama vacilla a più riprese ed i personaggi agiscono senza un preciso filo logico. Ma invece di ottenere un effetto inquietante spesso si trascende nella commedia, anche grazie al personaggio del fratello ritardato dello scrittore, ossessionato dalle mosche morte, che apporta al film una irrazionalità fin troppo lineare rispetto alla…
E' un film malato, che provoca nello spettatore un senso di schifo nei confronti di ambienti e vicende ai limiti estremi della "normalità". Fra l'altro, visto oggi, il film appare molto datato, benché gli si debba riconoscere una certa vitalità. Qualche critico ha notato che con questo film Fassbinder testimonia la sua osservazione sulla stupidità della società…
Un film notevole, il primo che ho mai visto di R. W. Fassbinder (grazie al canale Cult), dall'umorismo caustico ed esilarante, giustamente disturbante ma anche divertente, pietra miliare del grottesco acido contro la grettezza dei falsi artisti e della borghesia. Marito e moglie sbraitano in modo elettrizzante e il fratello demente di Kranz è assurdo e simpaticissimo. Ottimo…
Il grottesco Nessuna festa per la morte del cane di Satana è un'originalissimo e feroce attacco alla borghesia, alle sue paranoie venali, alle sue manie, al suo pensare e ai suoi ruoli.
Spesso disturbante, spesso divertente, spesso stranamente fastidioso,
il film di Rainer Werner Fassbinder è diretto in modo stupendo, esteticamente bellissimo.
ho preso tre chiodi , poi ho preso un martello.
Mi sono fatto forte , e gli ho girato le spalle. Oggi sono solo, ma riesco ancora a muovermi.
Il sangue scorre poco più in là, sul pavimento. C'è un odore di morte,…
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Il labirintico percorso verso la devastazione, fisica e morale, da parte di uno scrittore in crisi di ispirazione, in grado di tornare a scrivere solo scendendo a patti con gli istinti animaleschi e ferini che lo rendono una belva assetata di piacere e depravazione, e pure un omicida.
leggi la recensione completa di alan smithee