È notte quando una studentessa universitaria, Kathleen, viene aggredita in un vicolo da una elegante donna a colpi di morsi sul collo. I giorni passano, e la ragazza si rende conto di aver contratto un virus che non le infetta solo il corpo, ma anche la mente. Vaga così per le strade di New York alla ricerca di vittime che possano soddisfare la sua nuova forma di dipendenza: quella, irresistibile, per il sangue. Prima di "Fratelli", Ferrara gira questo piccolo capolavoro, distribuito solo tre anni dopo nelle sale del nostro paese. Bianco e nero malato, per un film in cui l'archetipo del vampirismo diventa metafora (autobiografica) della terribile dipendenza dalla droga.
Un film indigeribile per il fruitore occasionale. Ferrara tenta di rendere filosofico un tema di pancia e popolare. Già il concetto del vampirismo sociale a metà anni Novanta aveva esaurito le sue potenzialità e l'idea di affrontarlo in maniera artistica e un tantino spocchiosa, non si rivela vincente.
"Non siamo peccatori perché pecchiamo, pecchiamo perché siamo peccatori". Saggio filmico-filosofico sull'ineluttabilità del male, droga immanente da cui l'umanità tutta non può trascendere. Siamo una specie destinata alla sua dipendenza e abbiamo sete del sangue del prossimo. Voto: 10 honoris causa autobiografica
Decisamente interessante, ottima la fotografia ma…non mi convince. Sarà che il tema non mi appassiona, ma insistere sui temi filosofici e esistenziali in modo così ridondante alla fine sfianca.
Kathleen (Lili Taylor) è una tranquilla studentessa di filosofia. La sua vita cambia drammaticamente quando in una notte newyorkese si imbatte in una bellissima donna (Annabella Sciorra), che le si avvicina, l'avvinghia e la morde sul collo. Da quel momento, Kathleen si accorge che qualcosa in lei è profondamente cambiato, di essere vittima di una strana forma di dipendenza.… leggi tutto
Un incubo metropolitano alla Ferrara, ma questa volta la tensione - ben mantenuta dal regista - del film non verte attorno a malavita, delinquenza per le strade o follia dei tempi nostri; il fulcro della sceneggiatura (di Nicholas St. John, come di consueto) è il vampirismo, ovverosia la dipendenza da sangue. Che, molto facilmente, rivela la sua metaforica entità, sorta di mascheramento della… leggi tutto
Abel Ferrara quando si prende tanto sul serio fa proprio ridere: il suo maledettismo di riporto non va oltre alla stigmatizzazione della vita messa in atto da un adolescente "emo". Il martirio del vampirismo, compiacente e dipendente, conduce alla consapevolezza che il male esiste: pensa un po’ che originalità. I filosofemi, che abbondano tetri e dozzinali, servono solo a ricordarci… leggi tutto
Film (e in alcuni casi serie televisive) ambientati in grandi città e con un attenzione particolare verso l'ambientazione metropolitana-urbana a livello registico e fotografico.
Questa lista (in continuo…
The addiction = la dipendenza.
Ma qual è la dipendenza? Il sangue? La droga?
Io parlerei di conseguenze perché la prima dipendenza è invece il male che ci lavora dentro e come un parassita fa regredire e fallire le nostre vite.
Piu che sulla tossicodipendenza, io direi il vampirismo come fallimento
Lo si capisce da come è stato sviluppato il film, infatti…
Conoscere il male per affrontarlo e studiarlo sulla propria pelle. Avere dentro di se una dipendenza è il miglior modo per capire che cosa è l’uomo e la sua morale. La teoria diventa pratica e l’esistenza diventa la ricerca quotidiana e incessante della nostra “droga”. L’uomo per procurarsi il piacere deve fare del male agli altri, vittime che possono…
Da sempre l'affascinante, conturbante figura del vampiro suscita l'interesse e stimola la creatività di molti, non solo nel mondo della letteratura, ma anche, e soprattutto, in quello dell'arte cinematografica..…
Alcuni dei miei film preferiti, quelli che mi vengono in mente sul momento. Certamente non tutti. Come dicevo per gli attori e registi, dai film elencati si capiscono bene i miei gusti.
Quando si pensa di essere arrivati, subentrano le vecchie dipendenze, e ancora un ultimo tango. Volere a tutti i costi qualcosa di impossibile, forse per la paura di impegnarsi.
Il muro davanti, parlarsi addosso,…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
Oggi è il compleanno del grande attore Christopher Walken che compie ben 73 anni!
Attore americano, nato a New York, Christopher Walken si è dimostrato uno degli attori più talentuosi e…
voglio fare un piccolo omaggio a questo immenso regista, che tanto mi ha dato e mi continua a dare, e specialmente ai suoi anni 90, il periodo dei suoi grandi capolavori. basso budget e pretesa del sangue dai…
“Un vecchio sogno è morto”, ed è passata tutta la vita davanti. Arriva il momento di seguire la forza del proprio istinto e accettarne le conseguenze, comprendere finalmente il silenzio, e…
Kathleen è una normale studentessa di filosofia. Una sera per strada viene avvicinata da una donna: è una vampira che morsicandola le trasmetterà la sua stessa brama. Da lì in avanti lo scopro di Kathleen sarà quello di cercare in tutti i modi di placare la sua sete di sangue.
Utilizzando le sempiterne creature vampire, Abel Ferrara firma un horror in…
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Commenti (10) vedi tutti
Un po' troppo filosofia ed eventi improbabili. Esagerato. 6,5
commento di BradyCapolavoro del vampirismo sociale di metà anni '90 - e di sempre, del grandissimo Abel Ferrara. Un'ora e 22 di altissimo CINEMA.
commento di simonebulleriUn film indigeribile per il fruitore occasionale. Ferrara tenta di rendere filosofico un tema di pancia e popolare. Già il concetto del vampirismo sociale a metà anni Novanta aveva esaurito le sue potenzialità e l'idea di affrontarlo in maniera artistica e un tantino spocchiosa, non si rivela vincente.
commento di undying"Non siamo peccatori perché pecchiamo, pecchiamo perché siamo peccatori". Saggio filmico-filosofico sull'ineluttabilità del male, droga immanente da cui l'umanità tutta non può trascendere. Siamo una specie destinata alla sua dipendenza e abbiamo sete del sangue del prossimo. Voto: 10 honoris causa autobiografica
commento di ProfessorAbronsiusTra i migliori di Ferrara, se non forse il suo capolavoro
commento di frankdeniroChe cos'è la vita senza una dose di qualcosa una dipendenza? ( Baustelle )
leggi la recensione completa di tafoBuona la prova degli attori e l'aria malsana e sudicia che si respira…per il resto poca cosa..
commento di ultrapazDecisamente interessante, ottima la fotografia ma…non mi convince. Sarà che il tema non mi appassiona, ma insistere sui temi filosofici e esistenziali in modo così ridondante alla fine sfianca.
commento di sonicyouthGeniale a dir poco, il vampirismo come metafora della tossicodipendenza e del male, un inestirpabile virus che si propaga nell organismo della STORIA…
commento di Il cattivo nullatenenteVeramente allucinante e disperato: un urlo soffocato, un istinto incontenibile. 8
commento di kotrab