Espandi menu
cerca
Michael il ribelle
di 21thcentury schizoid man ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

21thcentury schizoid man

21thcentury schizoid man

Iscritto dal 22 dicembre 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 35
  • Post 2
  • Recensioni 137
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Che fine ha fatto Michael Cimino? Sono passati quattordici anni dall'uscita del suo ultimo film, Verso il sole. Un silenzio preoccupante, interrotto soltanto una volta quando, nel 2007, dietro invito di Gilles Jacob, ha diretto un corto di tre minuti facente parte di un film collettivo, A ciascuno il suo cinema (nel quale sono stati coinvolti, tra gli altri, cineasti del livello di Takeshi Kitano, Nanni Moretti, Wong Kar-wai, Wim Wenders, Jane Campion, Lars von Trier e David Cronenberg), realizzato per celebrare il sessantesimo anniversario del Festival di Cannes. E’ un’ingiustizia che un autore del suo calibro sia inattivo da così tanto. Ci rendiamo conto che mentre lui è fermo al palo Michael Bay e Steven Soderbergh, che non valgono quasi nulla, continuano a sfornare film con una regolarità impressionante? Evidentemente Hollywood non si merita un genio qual è Cimino. Come dite? Cimino non è un genio? E come altrimenti si potrebbe definire un regista che ci ha regalato almeno due capolavori assoluti quali sono I Cancelli del Cielo e Il Cacciatore? Nonostante ciò, la Mecca del Cinema, bontà sua, ha pensato bene che si potesse fare a meno di lui. E sia. “Cavallo pazzo”, spirito ribelle, insofferente alle regole dell’establishment hollywoodiano, Cimino è un utopista, un sognatore che, nel bene e nel male, pensa il cinema in grande, cosa che al giorno d'oggi non fa quasi più nessuno.

Nato il 16 novembre del 1943 a New York, negli anni Sessanta studia pittura, musica, architettura e arti figurative: si diploma alla Westbury High School, ottiene la laurea in Arti Grafiche alla Michigan State University, e dopo aver conseguito un dottorato in pittura all'Università di Yale, si iscrive all’Actors Studio e contemporaneamente si cimenta dietro la macchina da presa dirigendo documentari e spot televisivi. Nel '71 si trasferisce ad Hollywood, dove scrive la sceneggiatura di 2002: la Seconda Odissea; due anni più tardi, in coppia con John Milius, firma il copione di Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan, secondo capitolo della saga dedicata al personaggio di Harry Callaghan, poliziotto tutto d’un pezzo interpretato da Clint Eastwood, il quale nota le qualità del giovane Cimino e gli propone di scrivere e dirigere il suo primo film, Una calibro 20 per lo specialista, incentrato sulle figure di un ladro esperto, John Doherty detto “L’artigliere”, e di un giovane apprendista rapinatore, Caribù, che mentre cercano di recuperare il malloppo di una vecchia rapina compiuta dal primo, insieme ad altri due criminali concepiscono un piano per tentare un colpo. Cimino dimostra di saperci fare, soprattutto nella descrizione del rapporto “padre-figlio” che si instaura tra i due protagonisti, e la pellicola ottiene un buon successo sia di pubblico (al botteghino farà registrare un incasso di oltre venti miloni di dollari) che di critica.

Grazie ai consensi riscossi con il suo bel film di debutto, Cimino ha la possibilità di realizzare un progetto a cui tiene molto: Il Cacciatore, con il quale l'autore costringe l'America a fare i conti con i danni provocati dalla "sporca guerra" del Vietnam in chi l'ha combattuta. Il cast è da urlo: Robert De Niro, Meryl Streep, John Cazale, Christopher Walken e John Savage. Il risultato finale è un film lirico, struggente e brutale che racconta di tre amici, Michael, Steven e Nick, operai siderurgici appassionati di caccia (memorabile De Niro quando dice: "Ricordati: un solo colpo. Il cervo non ha un fucile, e tu devi sparare un solo colpo. Questa è lealtà".), che in un attimo passano dal festeggiare il matrimonio del secondo all’esperienza traumatizzante del conflitto in Vietnam, che li segnerà irrimediabilmente. Rimarrà negli annali del cinema la sconvolgente scena in cui Michael, Steven e Nick sono costretti dai Vietcong a rischiare la vita giocando alla roulette russa. Cimino in seguito dichiarerà che “i produttori temevano assolutamente tutto di questo film, le scene di guerra, il matrimonio, la tortura, la caccia, la conclusione, la violenza dell’insieme. Non c’è scena che non li abbia messi in atroce imbarazzo. Li ho combattuti utilizzando ogni sotterfugio. Tagliavo quello che volevano e di notte ce lo rimettevo: è stata una vera guerra!” L'Academy premia l'opera con cinque meritatissimi Oscar su nove nomination: film, regia, attore non protagonista (l'ottimo Walken), montaggio (Peter Zinner) e suono; ma l'avrebbe meritato pure Vilmos Zsigmond, autore della notevole fotografia.

Il successo ottenuto da Il Cacciatore fa di Cimino il re di Hollywood. La gloria, però, è destinata ad essere effimera. Nell'80, Cimino realizza il suo film più personale: I Cancelli del Cielo, probabilmente la pellicola più incompresa dell’intera Storia del Cinema, di cui il regista cura in prima persona sia il soggetto che la sceneggiatura, prendendo spunto da un fatto storico realmente accaduto. Contea di Johnson, Wyoming, 1890: uno sceriffo, James Averill, si schiera dalla parte degli immigrati dell’Europa dell’Est, i quali sono finiti nel mirino degli allevatori di bestiame che, spalleggiati dal governo, hanno ingaggiato dei killer per eliminare gli stranieri accusati di essere dei ladri. Tra i sicari c’è anche Nate D. Champion, ex amico di James: a complicare ulteriormente le cose ci si mette una donna, Ella Watson, di cui entrambi gli uomini sono innamorati. Sontuoso, emozionante, malinconico (James Averill che alla domanda se ricorda "i bei giorni andati”, postagli dal suo amico Billy Irvine, risponde: "Ogni anno che passa, sempre di più".), visivamente stupefacente (favolosa, come al solito, la fotografia di Vilmos Zsigmond), I Cancelli del Cielo è un film-fiume (la versione integrale dura oltre cinque ore!) semplicemente sbalorditivo. La critica e il pubblico, però, lo bocciano. Costato la bellezza di quarantaquattro milioni di dollari, ne incasserà soltanto uno e mezzo, cosa che porterà la United Artists al fallimento. La produzione, nel tentativo di salvare il salvabile, prova a ritirarlo dalle sale per riproporlo una seconda volta in una versione di 149 minuti, ma il risultato non cambia: flop era e flop rimane. E' incredibile come il pubblico possa condizionare, sia positivamente che negativamente, la carriera di un regista. E pensare che I Cancelli del Cielo è un'autentica pietra miliare. Non ci credete? Beh, prima guardatelo nella versione integrale (oggi quasi invisibile, ma ne esiste una di 219 minuti che rende piena giustizia alla pellicola), poi ne riparliamo. Probabilmente il pubblico e i critici non hanno perdonato al cineasta di aver demolito il cosiddetto Sogno Americano. Ad ogni modo, I Cancelli del Cielo rappresenta il punto più alto nella filmografia di Cimino. Assieme al film in questione, affonda pure la carriera di Kris Kristofferson, eccellente protagonista di questo magnifico kolossal (interpretato da un cast sontuoso nel quale figurano, oltre al già citato Kristofferson, Christopher Walken, Isabelle Huppert, Jeff Bridges, John Hurt, Brad Dourif e Mickey Rourke, qui alla sua prima delle tre collaborazioni con Cimino) che ricorda tanto i western leggendari di John Ford, autore molto amato dal regista.

Il clamoroso ma immeritato insuccesso de I Cancelli del Cielo relega Cimino ai margini di Hollywood. Ci vorranno cinque anni prima che egli torni alla regia, con L'anno del dragone: prodotto da Dino De Laurentiis, tratto dall’omonimo libro di Robert Daley, sceneggiato dal regista con la collaborazione di Oliver Stone, il film racconta le gesta di un tormentato capitano di polizia reduce del Vietnam, Stanley White (interpretato da un convincente Mickey Rourke), che a Chinatown ingaggia una lotta senza quartiere contro un boss della mafia cinese, Joey Tai. Cimino trasforma un poliziesco in un furioso western metropolitano con omaggi al cinema di Akira Kurosawa (il poliziotto che porge l’arma al boss dopo averlo sconfitto in un epico duello è una citazione da La sfida del samurai). Il film scatena violente polemiche per il modo in cui viene descritta la multietnica società americana e, soprattutto, per la facilità con la quale mostra i pericolosi intrecci fra forze dell'ordine e malavita.

Controversie a parte, L'anno del dragone è un film fantastico, tra i migliori del regista, al quale segue, due anni dopo, Il siciliano, ispirato all'omonimo romanzo di Mario Puzo, che racconta la vita del bandito Salvatore Giuliano. La verosimiglianza storica lascia a desiderare, e inoltre Cimino deve fare i conti con una sceneggiatura, di Steve Shagan e Gore Vidal, farraginosa, con i tagli imposti dalla produzione, che accorcia la pellicola di una trentina di minuti, e, infine, con un attore protagonista, Christopher Lambert, inespressivo al punto da risultare totalmente inadatto al ruolo assegnatoli.

Lo spettacolo, tuttavia, non manca, specialmente nella prima parte, ma ciò non toglie che Il Siciliano sia l’opera meno convincente del regista (anche se prima di affermare ciò, bisognerebbe vederlo nella versione integrale). Cimino prova a riscattarsi realizzando il remake di un classico di William Wyler, Ore disperate, prodotto ancora una volta da Dino De Laurentiis. Al posto di Humphrey Bogart c’è Mickey Rourke, mentre Anthony Hopkins sostituisce Fredric March. Rourke, a sorpresa, riesce a non far rimpiangere il mitico Bogey, ma le cose migliori di questo buon rifacimento del film di Wyler sono le scene ambientate in esterni (stupenda quella in cui David Morse, nella parte di un criminale esagitato, Albert, muore in mezzo ai cavalli), nelle quali Cimino può far valere tutta la sua abilità nel filmare i paesaggi.

Dopo sei anni di silenzio, Cimino torna alla regia nel ‘96, e lo fa alla grande, dirigendo uno dei suoi film più belli: Verso il sole, con il quale l’autore ritorna ai livelli di eccellenza che gli competono. La storia è quella di un giovane meticcio, Brandon “Blue” Monroe, che quando scopre di avere un tumore incurabile fugge dal carcere, in cui è detenuto per omicidio, coinvolgendo nella sua fuga impossibile alla ricerca di un lago sacro un dottore, Michael Reynolds. Ancora una volta, con questa pellicola il regista dimostra il suo amore per il cinema western, filmando magnificamente gli spazi sconfinati nei quali si svolge questo appassionante road movie esistenziale. Verso il sole è un film bellissimo, mistico, avvincente e commovente, ma purtroppo è anche l’ultimo lavoro di un regista geniale che ancora oggi paga a caro prezzo la propria anarchia creativa.

Solo sette lungometraggi dal ’74 ad oggi: da quando ha abbandonato il cinema (ma sarebbe più corretto dire che è stato il cinema ad abbandonare lui), Cimino si è reinventato come scrittore, dando alle stampe tre romanzi. Noi, però, lo preferivamo dietro la macchina da presa. Secondo alcune fonti, sembra che stia lavorando a un nuovo film, Man's Fate, di cui non si sa ancora se e soprattutto quando vedrà il buio delle sale cinematografiche. Da grandi ammiratori di Cimino quali siamo, speriamo che esca al più presto. Quanto ci manchi, Michael. Senza di te, il cinema è molto più piccolo.

 

Una calibro 20 per lo specialista (1974)

di Michael Cimino con Clint Eastwood, Jeff Bridges, George Kennedy, Geoffrey Lewis

 

 

Il cacciatore (1978)

di Michael Cimino con Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage, Meryl Streep, John Cazale

 

 

I cancelli del cielo (1980)

di Michael Cimino con Kris Kristofferson, Christopher Walken, Isabelle Huppert, Jeff Bridges

 

 

L'anno del dragone (1985)

di Michael Cimino con Mickey Rourke, John Lone, Ariane, Ray Barry

 

 

Il siciliano (1987)

di Michael Cimino con Christopher Lambert, John Turturro, Barbara Sukowa, Giulia Boschi

 

 

Ore disperate (1990)

di Michael Cimino con Mickey Rourke, Anthony Hopkins, Kelly Lynch, Mimi Rogers

 

 

Verso il sole (1996)

di Michael Cimino con Jon Seda, Woody Harrelson, Anne Bancroft, Talisa Soto

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati