Espandi menu
cerca
Una vita tranquilla
di mise en scene 88
post
creato il

L'autore

mise en scene 88

mise en scene 88

Iscritto dal 13 marzo 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 27
  • Post 12
  • Recensioni 285
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Mi è sembrato vagamente di capire dai commenti dei giornalisti e anche di alcune persone che conosco, un certo malcontento sul film di CupelliniUna vita tranquilla. Pare che il film sia una sorta di variazione sul tema di Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino. Ammetto di essere caduto anche io in tentazione. Non sono pochi gli elementi in comune tra i due film. Poi diciamolo per alcuni di noi Toni Servillo è e sarà sempre Titta Di Girolamo (per chi non lo sapesse protagonista del film Le conseguenze dell'amore). 

 Questa mia convinzione è rimasta invariata per qualche giorno. Poi il caso ha voluto che Rete 4 ha trasmesso il film di Sorrentino in seconda serata e per la centesima volta ho deciso di rivedermi quello che per me è uno dei film più belli degli ultimi dieci anni del cinema italiano. Rivedendo Le Conseguenze dell'Amore, ho provato a fare un ragionamento inverso. Ho cercato di accomunarlo a Una Vita Tranquilla di Cupellini. Ed ecco l'illuminazione disincantata. I due film hanno alla base un concetto di base capovolto. Da una parte la volontà di vivere una vita tranquilla, dall'altra vivere una vita apparentemente tranquilla. C'è chi continua a fuggire, chi invece deve rimanere all'estero per obbligo e volontà di terzi. L'unica cosa che accomuna Rosario e Titta (Servillo e Servillo) è la gabbia chiamata Camorra il che per entrambi equivale dire passato irremovibile. Ciò che contraddistingue anche i due personaggi è l'epilogo. Titta Di Girolamo nel suo atto estremo e di ribellione ci appare come un eroe, colui che si prende la responsabilità morale di essere una vittima sacrificale, in nome e per conto dell'amore. Qui l'unica fuga possibile è la morte. Mentre Rosario Russo è principalmente un debole o meglio un eterno codardo. Non è ne un eroe e né una vittima sacrificale. E' semplicemente un uomo che sfugge sia alla vita e sia alla morte. La sua è una consapevolezza forte, sa che affrontare il passato equivale a non poter vivere più un futuro. Vivere una vita tranquilla significa quindi vivere in un limbo. Nel film di Cupellini, anche l'amore assume un ruolo differente. Manca qualsiasiconseguenza dell'amore. Rosario è costretto a fuggire anche da quello, non è solo un codardo, ma anche un'egoista. Fuggire dalla morte significa sacrificare prima di tutto chi ti sta accanto. In questo trovo che ci sia un'ulteriore livello di differenza tra i due film in questione. Titta Di Giralomo non è stato costretto a fuggire dalla sua famiglia, è stato costretto ad abbandonare i suoi figli e sua moglie. Rosario Russo invece è lui stesso a voler abbandonare la sua famiglia, lo fa per ben due volte. Sia con la famiglia italiana e sia con la famiglia tedesca. Fuggire significa quindi fuggire da se stessi e dalla propria identità. Una vita nuova, e se tutto va bene sarà una vita tranquilla, con la consapevolezza che il passato è sempre alle porte. In ogni caso Una Vita Tranquilla è un bel film che vale la pena di vedere. Il cinema italiano di cui si sente estremamente l'esigenza.

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. bradipo68
    di bradipo68

    Ciao Roberto,ieri ho letto questo tuo interessantissimo post prima di andare al cinema e vedere Una vita tranquilla.E le tue parole rimbombavano nelle mie orecchie.Mentre sono totalmente d'accordo con quanto dici su Titta ,ho letto invece in modo differente da te il personaggio di Rosario.E'giusto lui vive in un limbo,si è ricreato una vita da zero ma quando il passato minaccia la sua nuova vita lui non si comporta da codardo o da egoista.La sua nuova fuga è consapevolezza che prima o poi il suo passato può ritornare ancora e io l'ho vista come un atto d'amore verso la moglie e verso il figlio piccolo.Perchè stare assieme a loro voleva dire far diventare anche loro un bersaglio.E lui sceglie di resettare di nuovo la sua vita piuttosto che nuocere a loro.E comunque lui a mio parere cerca di difendere con le unghie e con i denti la sua nuova famiglia...dimmi che cosa ne pensi.Un saluto

  2. mise en scene 88
    di mise en scene 88

    Forse il personaggio di Rosario è entrambe le cose. La cosa che mi piace molto di questo personaggio è che nel suo gesto finale e cioè quando prende l'autobus per Amburgo (l'autobus che avrebbe dovuto prendere il figlio), l'autore sembra voler darci il modo di giudicarlo. Sembra che Cupellini non voglia prendersi questa responsabilità. In questa ambiguità è naturale che si aprono innumerevoli interpretazioni....

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati